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TEATRO: LA RONDINE - Bologna

“LA RONDINE” DI PUCCINI

DIRETTA DA JOSE’ CURA

AL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA

 

 

Sarà “La Rondine” di Giacomo Puccini diretta da Josè Cura con gli allievi della Scuola dell’Opera Italiana a sostituire “A Midsummer Night’s Dream” di Benjamin Britten.

L’opera, che debutta il 17 febbraio p.v al Teatro Comunale, è una nuova produzione della Fondazione Teatro Comunale di Bologna. La regia dell’allestimento è affidata a Walter le Moli.

 

Senza sacrificare la qualità dell’offerta ma anzi valorizzando la grande risorsa che la Scuola dell’Opera Italiana rappresenta, la Direzione del Teatro ha dunque deciso di puntare sui giovani, affidando agli allievi della Scuola – che verranno opportunamente scelti all’interno di una rosa di nomi già al vaglio della Direzione -  l’interpretazione di due titoli del grande repertorio italiano: La Rondine di Giacomo Puccini, rappresentata solo due volte al Teatro Comunale dopo il debutto italiano proprio a Bologna nel giugno 1917, e Don Pasquale di Gaetano Donizetti, che invece manca dal palcoscenico di Largo Respighi dal 2004, andranno dunque a sostituirsi rispettivamente a “A midsummer night’s dream” di Britten e “Le Nozze di Figaro” di Mozart.

 

Martedì 17 febbraio, alle ore 20.30, debutta dunque La Rondine, commedia lirica in tre atti di Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Adami.

Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Comunale José Cura, che torna a Bologna nella veste di direttore dopo il successo di “Samson et Dalila” del maggio scorso nel ruolo del titolo. Il celebre tenore, acclamato in tutto il mondo per le sue intense ed originali interpretazioni d’opera grazie ad una ricca e brillante voce unita ad una magnetica e fascinosa presenza scenica - che sarà sul podio dell’Orchestra del Comunale anche in occasione del concerto sinfonico del 30 gennaio al Teatro Manzoni -, è anche un direttore d’orchestra riconosciuto e stimato in tutto il mondo per le sue brillanti esecuzioni non solo di grandi pagine orchestrali ma anche di arie d’opera e temi pop. 

 

La regia dell’allestimento è di Walter Le Moli, recentemente applaudito al Teatro Comunale per l’allestimento di Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti. Regista sia di teatro d’opera che di teatro di prosa, Le Moli, già fondatore della Fondazione Teatro Due di Parma, Presidente dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico e Direttore artistico della Fondazione Teatro Stabile di Torino, ha lavorato con i più importanti attori italiani su testi sia antichi che moderni, e ha realizzato allestimenti su opere di compositori come Schönberg, Janácek, Vivaldi, Verdi, Mozart, Puccini e Mendelssohn. Nel 2006 per le Olimpiadi invernali di Torino ha ideato insieme a Luca Ronconi il progetto “Domani”.

 

Dopo il debutto italiano al Teatro Comunale di Bologna nel 1917, e a distanza di 21 anni dall’ultimo allestimento – nel giugno 1987 La Rondine venne allestita al Teatro Comunale da Pierluigi Samaritani – torna sul palcoscenico di Largo Respighi il capolavoro meno rappresentato di Giacomo Puccini. Originariamente pensata e concepita sul modello dell’operetta viennese, “La Rondine” che i due librettisti Heinz Reichert e Alfred Willner consegnarono al compositore lo lasciò completamente insoddisfatto, al punto che lo stesso Puccini volle trasformare l’operetta in un’opera, e affidò la stesura del libretto all’italiano Giuseppe Adami. Sciolto il contratto con i commissionari di Vienna, Puccini riuscì a far rappresentare l’opera il 27 marzo 1917 al Grand Theatre di Montecarlo. Nonostante il successo della “prima”, “La Rondine” sparirà dai cartelloni italiani, riuscendo a ritrovare spazio solo in anni recenti.

La storia racconta dell’amore passionale tra la giovane Magda, che vive negli agi protetta dal ricco Rambaldo, e l’aristocratico Ruggero, di passaggio a Parigi. Dopo una fuga in Costa Azzurra, Magda, tormentata dal suo passato e consapevole di non poter essere la moglie sognata da Ruggero, decide di confessare all’amato il suo passato, ritornando alla sua unica possibile vita.

 

A chiudere, a giugno 2009, la stagione d’Opera e Balletto del Teatro Comunale di Bologna sarà l’opera buffa in tre atti Don Pasquale, scritta nel 1842 da Gaetano Donizetti su libretto dello stesso compositore insieme a Giovanni Ruffini.

La regia dell’allestimento è affidata a Alfonso Antoniozzi. Il celebre baritono italiano, che il “Corriere della Sera” ha definito “il miglior baritono buffo italiano”, ha recentemente debuttato nella regia d’opera, al Teatro Unione di Viterbo mettendo in scena “Il Barbiere di Siviglia” di Rossini.

 

Vera e propria commedia musicale ‘borghese’ che dà inizio al genere comico-sentimentale, “Don Pasquale” andò in scena a Parigi, al Théâtre des Italiens il 3 gennaio 1843. Al culmine di una carriera che lo aveva reso celebre, e dopo aver composto i suoi capolavori, Donizetti, a seguito della lettura di un dramma giocoso di Angelo Anelli dal titolo Ser Marcantonio, decise di scrivere un’opera leggera.

La vicenda racconta di come il vecchio e ricco Don Pasquale, pur di diseredare il giovane nipote che vuole sposare la bella ma povera Norina, decide di prender moglie. Ma la promessa sposa altri non è che Norina. Con uno stratagemma, il dottor Malatesta sposa per burla il vecchio e la giovane, che inizia a tiranneggiare il povero Don Pasquale, sempre più pentito del matrimonio. Sino a quando la burla si svela e i due giovani, perdonati da Don Pasquale, possono finalmente sposarsi.     

    


 
 

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