Slow Food Campania
ospiterà, con il patrocinio della Provincia di
Benevento, il prossimo Consiglio dei Governatori di Slow
Food Italia nel capoluogo sannita. L’atteso
appuntamento, che torna in Campania dopo oltre 10 anni,
è previsto dal 20 al 22 novembre prossimi ed avrà come
sede dei lavori il Musa (Museo della Tecnica e del
Lavoro in Agricoltura).
Il Consiglio dei
Governatori, che si riunisce tre volte l'anno, è
l’organismo di direzione politica dell’associazione Slow
Food Italia. Negli incontri, infatti, oltre alla scelta
delle strategie e delle attività future del sodalizio,
si applicano le decisioni del Congresso Nazionale,
s’individuano i temi di grandi campagne nazionali, si
stabiliscono le norme e le regole per la convocazione
del Congresso Nazionale e si licenziano i materiali
congressuali.
L’organismo si
compone di 45 membri in rappresentanza di tutte le
regioni italiane.
Fondata nel 1986 da
Carlo Petrini, Slow Food è un’associazione
internazionale che conta circa 100mila iscritti in 130
Paesi, con sedi in Italia, Germania, Svizzera, Stati
Uniti, Francia, Giappone e Regno Unito.
Essa persegue
diverse finalità e mira al raggiungimento di molteplici
obiettivi. Fra questi spiccano: l’acquisizione di una
dignità culturale sui temi legati al cibo, al vino,
all’alimentazione e alle scienze gastronomiche nel loro
complesso; l’impegno ad educare i cittadini alla cultura
alimentare e verso una diversa qualità della vita, fatta
del rispetto dei tempi naturali, dell'ambiente e della
salute dei consumatori, favorendo l’utilizzo di quei
prodotti che ne rappresentino la massima espressione
qualitativa.
Inoltre la sua
azione è tesa a favorire una qualità del cibo rispettosa
di tre elementi imprescindibili: bontà organolettica,
sostenibilità ecologica dei processi produttivi,
distributivi e di consumo, rispetto della giustizia
sociale e della dignità di tutte le persone coinvolte
nella filiera alimentare.
In tale ambito non
può mancare il sostegno al pieno rispetto delle
diversità culturali del mondo, in un’ottica di scambio e
confronto utile a tutti, senza discriminazioni di sorta.
E così la realizzazione di progetti di cooperazione
internazionale volti alla tutela della biodiversità e al
sostegno alle comunità del cibo, con particolare
riferimento ai Paesi in via di sviluppo e, non ultimo,
favorire un’insistente attenzione dell’opinione pubblica
verso le tematiche ambientali, la salvaguardia della
biodiversità e delle tradizioni culinarie.