MOSTRA: MIMMO ROTELLA
- Bari
MIMMO ROTELLA
Prima Del Decollage a cura di Alberto Fiz
Pinacoteca Provinciale di Bari
30
maggio – 15 luglio 2009
Alla
scoperta del Rotella inedito. La mostra, proposta da
Opera Arte e Arti e promossa dalla Provincia di Bari,
dal 30 maggio al 15 luglio, ha l’obiettivo di
presentare, per la prima volta in uno spazio pubblico,
le testimonianze giovanili del maestro del décollage che
si forma nel clima romano reinterpretando, con assoluta
libertà, la lezione dell’astrattismo-geometrico.
Sono
sessanta le opere su carta, in parte inedite, del
periodo compreso tra il 1946 al 1950 contrappuntate da
alcuni retro d’affiche e décollage del periodo
successivo.
La
mostra, a cura di Alberto Fiz, realizzata in
collaborazione con la Fondazione Mimmo Rotella e
coordinata da Piero Mascitti e dalla direttrice della
Pinacoteca Provinciale Clara Gelao, rappresenta
un’occasione importante per analizzare la produzione
germinale dell’artista che nel 1953 ha imposto il
décollage, il celebre strappo che rappresenta una vera e
propria lacerazione del sistema formale aprendo nuovi
varchi alla percezione e alla relazione tra arte e vita.
In
quest’occasione si prende in esame il processo creativo
che ha portato alla nascita del décollage proponendo
disegni, schizzi, studi e tempere di cui oggi è
possibile apprezzare la vena sperimentale in base ad un
atteggiamento sempre critico nei confronti
dell’accademismo linguistico: “Alla mia arte”, scrive
Rotella nella sua autobiografia Autorotella,
“sono arrivato attraverso tutte le esperienze. Giunto a
Roma dipinsi diversi quadri in stile figurativo
espressionista, surrealista, ed anche cubista; non ne
fui mai contento. Poi pensai all’astrattismo
geometrico”.
La rassegna consente di ripercorrere l’ampio dibattito
artistico sviluppato in Italia in un periodo di profonda
trasformazione come quello della seconda metà degli anni
Quaranta. A quell’epoca Rotella era già una figura di
spicco come dimostrano gli stretti rapporti intercorsi
tra lui e l’Art Club, l’associazione indipendente di
artisti proveniente da diversi paesi del mondo che nel
1945 ha visto tra i suoi fondatori Enrico Prampolini.
Nel
1949 Rotella fu invitato alla III Mostra annuale
dell’Art Club alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di
Roma e qualche mese dopo era presente a Palazzo
Carignano di Torino alla I Mostra Internazionale
dell’Art Club. Le sue ricerche astratte, insomma,
s’imposero rapidamente all’attenzione degli osservatori
più acuti all’interno di un’indagine dove, come afferma
lui stesso nella sua autobiografia, non mancano
riferimenti a Wassily Kandinsky e a Piet Mondrian.
“Rotella”, afferma Alberto Fiz, “non è solo un ottimo
disegnatore ma, sin dai suoi esordi, dimostra una
capacità di analisi e di sintesi del segno che lo
conduce verso un superamento degli aspetti formali a
favore di una visione problematica dell’opera secondo
un atteggiamento che caratterizzerà tutta la sua ricerca
anche negli anni successivi”.
La sua prima mostra personale risale al 1951 ed è stata
organizzata a Roma nella sede della galleria di Tanino
Chiurazzi. A presentarla in catalogo gli amici artisti
Piero Dorazio, Achille Perilli e Mino Guerrini. Dorazio,
senza esitazioni, scriveva: “Rotella è uno dei nostri”,
mentre Perilli osservava come “il simbolo geometrico
conservi oggi ancora carattere di poesia sì da poterlo
usare senza alcun ricordo di ciò che realmente è
nell’origine. Rotella si muove con sicurezza tra questi
segni e sa raccoglierli in costellazioni”.
La
mostra consente di riflettere anche sulla prima
esperienza americana di Rotella che dal settembre 1951
all’agosto 1952 si trovava alla Kansas City University
con una borsa di studio della Fulbright Foundation. Qui
realizza il suo primo grande murale astratto sistemato
nei saloni dell’università. L’opera ebbe un grande
impatto tanto che il 9 marzo 1952 venne inaugurata una
sua mostra personale alla William Rockhill Nelson
Gallery of Art di Kansas City.
Si tratta, dunque, di un periodo particolarmente intenso
della sua produzione rimasto spesso in ombra che oggi
trova la sua giusta valorizzazione con questa
esposizione che rappresenta un importante contributo
scientifico per comprendere, nella sua integrità, una
figura fondamentale per l’arte italiana e internazionale
come quella di Rotella.
Un
ulteriore elemento di analisi è costituito
dall’importante monografia a cura di Alberto Fiz appena
pubblicata nei tipi di Skira Rotella Roma, Parigi New
York che narra le esperienze dell’artista dal 1948
al 1970 partendo proprio dall’importante periodo di
formazione nella capitale.
La
rassegna alla Pinacoteca Provinciale è arricchita da una
serie di testimonianze emblematiche che documentano la
ricerca di Rotella negli anni cinquanta e sessanta in
base ad una rigorosa selezione che comprende i retro
d’affiche dove Rotella si appropria in maniera quasi
fisica della materia, così come i primi décollage di
carattere figurativo quali Ercole del 1960, A
minuit del 1962, Arrivano gli indiani del
1963 dove lo strappo viene associato all’immaginario
cinematografico. Come ha scritto il teorico del Nouveau
Réalisme Pierre Restany in occasione di Cinecittà,
la mostra organizzata nel 1962 alla galleria J di
Parigi, “le immagini di Rotella sono diventate più reali
del mito che pretendono d’incarnare”.
Sede:
Pinacoteca Provinciale
via
Spalato, 19
Orari:
da
Martedì a Sabato ore 9.30 - 13.00 / 16.00 - 19.00
Domenica 9.00-13.00
chiuso
lunedi e festivi
Biglietto:
2.50 euro
INFO:
tel.
080/5412421 - 5412424 fax 080/5588149
Catalogo
Electa
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