Sarebbe cosa banale e antifuturista
proporre la copia di una delle cene di Marinetti: quel
che era d’avanguardia nei primi anni del ‘900 oggi
risulterebbe passatista. Rimane allora la possibilità di
cogliere il gesto dei Futuristi in cucina: la
provocazione, la rottura col passato, con la regola
e l’immobilismo. L’anti-tradizione, che oggi vuol dire
farla finita con le pappe, le panzanelle, le ribollite;
denunciare “l’imbroglio” del tipico e del territorio;
esaltare accostamenti arditi e crudeli
(l’uccello più
veloce, lo struzzo, sul legume più lento le lenticchie),
perseguire dissonanze nel piatto per poi insistere
sull’armonia della tavola (cristalleria, vasellame,mise
en place) con i sapori e i colori delle vivande.
Significa anche puntare sulla velocità (la comunicazione
globale), sia contro la lentezza di nonne sinistre, sia
contro l’omologazione del “mass-food”. E’ allora il
piacere di trovare nomi ora terroristici ora ironici ai
piatti proposti, in cui l’estetica della sintesi
(sinestesie) crei inaspettate sensazioni e
fantascientifici paesaggi.
DETERRITORIALIZZAZIONI SINESTETICHE
Bombe a mano
Crudité cruenta
Venerino
Brodo solare
Autruche Autrichienne in boutade
butalina
su letto ossimorico di lenticchie
Papa al rhum
La cena si terrà nel
solenne Atrio d’onore della Provincia di Arezzo,
ambiente con rivisitazioni degli anni Trenta su un
edificio di fine Ottocento dallo stile Neogotico. Sarà
un vero e proprio happening al quale per primi gli
stessi camerieri insieme ai commensali daranno vita
animando una scena che a partire dalle divise di
servizio costituirà una provocazione come solo Marinetti
stesso avrebbe potuto mettere in scena.
L’apparecchiatura userà due colori molto futuristi, il
rosa e il nero (già colori del logo 2009 del Festival,
una Copertina per busta portadischi di Giacomo
Balla, 1925). Il nero, in particolare, evocherà il
periodo storico del fascio: lo troveremo nei piatti, nel
riso venere canadese con nero di seppia e trombette di
morto.
Ogni piatto sarà una
sorpresa! A cominciare dal primo antipasto: un frutto
che potrebbe essere una bomba a mano, farcita di …….
ogni commensale preparerà il suo ordigno! Alla cena
parteciperà un ospite d’onore della quale non possiamo
rilevare il nome per motivi di sicurezza dovuti al
valore e alla fama della star…. che sfilerà sul
red carpet.
La cena è stata
ideata da PIERO RICCI, appassionato di cucina che nel
tempo libero insegna all’Università e verrà preparata da
PAOLO TIZZANINI, patron dell’Osteria
dell’Acquolina di Terranuova Bracciolini (AR).
I vini saranno
forniti da aziende vinicole toscane e siciliane, scelti
anche questi secondo un criterio “futurista” assicurano
dal comitato di esperti gastronomi al quale partecipa
anche l’Accademia Italiana di Cucina. Un’unica
anticipazione: tra i 6 vini che accompagneranno la cena
futurista ci sarà anche il prezioso
Mahâris della
Tenuta siciliana dei Moretti
Il Mahâris, che prende il nome dalla torre
d’avvistamento che gli Arabi usavano per scrutare
il mare, è il vino che simboleggia l’incontro
tra stili e culture differenti.
Da una parte l’autoctono siciliano per eccellenza,
il nero d’Avola, dall’altra i grandi vitigni
internazionali dal marcato carattere mediterraneo.
Caratteristiche
Il Mahâris si presenta di colore rosso rubino con
riflessi porpora mentre al naso esprime note
balsamiche, ben amalgamate a sentori di cacao
e
caffè. Sensazioni che tornano anche al palato,
rotondo e dai tannini vellutati, con fine bocca
speziato e fumè che lo rendono piacevole
e
indimenticabile.
La cena è aperta al pubblico al costo di 50 euro