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INCONTRI IN TERRA DI SIENA - Siena

Sette Concerti di stelle e due mostre per festeggiare la

20° edizione degli Incontri in Terra  di Siena

 

 

 

 

L’incantevole paesaggio con le crete della Val d’Orcia, un gruppo di musicisti virtuosi provenienti da tutto il mondo per il piacere di fare musica insieme, l’eredità storica, culturale ed artistica di una famiglia illuminata dalla figura di Iris Origo – alla quale Marcotullio Giordana  ha intenzione di dedicare il suo prossimo film: questi alcuni degli elementi che rendono unico il  Festival Incontri in Terra di Siena, diretto dal violoncellista Antonio  Lysy, che ha pensato ad un programma di festeggiamenti per la 20° edizione.

 

Il Festival si aprirà il 25 luglio ma sarà anticipato

IL 19 LUGLIO  dall’ianugurazione di DUE  MOSTRE AL CASTELLUCCIO DI PIENZA                                  (un’antica ‘grancia’ - fattoria fortificata medievale - creata dall’Ospedale di Santa Maria della Scala di Siena).

TOLLE – I VASI ELLENISTICI  19 luglio - 14 settembre     In occasione del Ventennale degli Incontri in terra di Siena sarà allestita nelle sale di Castelluccio di Pienza una mostra archeologica che espone alcuni materiali scoperti nella necropoli di Tolle, ubicata a breve distanza dal Castelluccio e dalla Villa La Foce. Già nel 2001 era stata allestita una mostra sui reperti trovati precedentemente nella necropoli di Tolle, e nel 2007 una nuova esposizione con i materiali archeologici venuti alla luce negli scavi condotti dal Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme, in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Toscana e dalla proprietà, la famiglia Origo, che con grande entusiasmo ha favorito il lavoro degli archeologi.    La mostra di quest'anno, dopo le campagne di scavo che hanno riportato alla luce quasi 800 tombe etrusche, intende presentare i materiali di corredo provenienti dalle sepolture dell'ultimo periodo di utilizzazione dell'area cimiteriale. Si tratta di ceramiche figurate, specchi di bronzo e altri oggetti rinvenuti in tombe databili fra il IV  e il II sec. a. C. Ancora una volta la terra di Tolle, da dove si gode uno dei paesaggi più belli dell'Italia Centrale, tra la Val d'Orcia, l'Amiata, Radicofani fino verso la zona senese, ha rivelato un aspetto poco noto per l'intero territorio. Le sepolture sono ad inumazione e ad incinerazione e risultano pertinenti ad un ceto elevato che accoglie nelle proprie camere ipogee interi servizi in bronzo per il banchetto e oggetti personali di gusto raffinato. Anche in quel periodo l'area di Tolle appare intensamente frequentata, per la presenza del valico della Foce utilizzato già in epoca antichissima da un tracciato stradale, che metteva in comunicazione l'Etruria settentrionale interna con le ricche città della costa tirrenica. 

 

Mostra dell’artista croata JAGODA BUIC   “Carta canta: collages” 
(19 luglio - fine agosto)

Jagoda Buic è un’artista che spazia in più campi: pittura, scultura, scenografia.

Nata a Spalato nel 1930, dopo aver frequentato l’Accademia e l’Università a Zagabria, si è diplomata con laude maxima all’Accademia di Vienna.

In seguito ha approfondito gli studi di scenografia e storia del costume a Roma e Venezia. Ha realizzato centinaia di progetti teatrali come disegnatrice di costumi e scenografa, sia per l’opera che per il teatro classico.

Nel 1965 crea la sua prima forma tessile nello spazio, che viene acquistata dal Museo Stadelijk di Amsterdam.

Da allora espone le sue audaci forme tessute per lo spazio e le sue monumentali installazioni nei principali musei dì Europa e d’America.

Da New york a San Paulo, da Parigi a Tokio le sue mostre hanno girato il mondo e l’apprezzamento per il suo lavoro le ha procurato premi e inviti in qualità di visiting professor in numerosi paesi.  Nella mostra di Castelluccio di Pienza, dal titolo significativo Carta Canta, esporrà collages, forma d‘arte alla quale si sta dedicando negli ultimi anni.

 

ORARI DI APERTURA: DA GIOVEDI’ A DOMENICA DALLE 17 ALLE 20

 

Oltre ai musicisti che da sempre danno vita al festival, alle due grandi voci Emma Kirkby e Dianne Reeves – nel suo unico concerto italiano -  l’onore dei concerti che aprono il festival il 25 e il 26 luglio.

Segue il 27 il London Oratory School Schola, celebre anche per la sua partecipazione in uno dei film di Harry Potter. 

Graditissimo ospite Thomas Adès nella doppia veste di compositore e pianista: infatti il  1 agosto insieme a Anthony Marwood,  Adès eseguirà le opere per violino e pianoforte di Stravinsky a Sarteano. E il 3 agosto per il concerto conclusivo  Thomas Adès
 sarà interprete del suo Quintetto con pianoforte. I musicisti che da sempre si ritrovano al festival –  Ani Kavafian e Pascal Rogé per citare solo due dei più veterani - suoneranno insieme il 2 agosto per ricordare al pubblico “ il meglio degli Incontri”, mentre il 31 luglio si potrà avere la rara opportunità di ascoltare Antonio Lysy e Jane Coop nell’esecuzione di tutte le sonate per violoncello e pianoforte di Beethoven.  Rinfreschi e degustazioni completeranno alcune delle serate.

I luoghi sono all’altezza dei grandi artisti ospiti: dalla villa cinquecentesca della Foce, con il suo celebrato giardino, si passa al medievale Castelluccio a poche centinaia di metri (tra Chianciano e Pienza) entrambi in posizione superba dominando la valle così celebre in tutto il mondo, con i filari di cipressi che tagliano la terra brulla.

Poi altri luoghi incantevoli come la Collegiata di Cetona, la chiesa romanica di S.Vittoria a Sarteano

e il Parco dell’Acqua Santa di Chianciano. Unico concerto a qualche chilometro di distanza quello del 27 luglio a Città della Pieve, dove sarà organizzata anche una visita guidata ai “Paesaggi del Perugino”, prima del concerto.

 

E il 19 luglio si inaugurano due mostre a Castelluccio di Pienza

- una mostra archeologica che espone oggetti e reperti trovati nella necropoli etrusca di Tolle

- “Carta Canta – Collages”   mostra di opere di Jagoda Buic

 

PROGRAMMA

Venerdì  25 luglio 
ore 21 “GLI AMORI  BAROCCHI”  Dame Emma Kirkby con London Baroque - Castelluccio di Pienza

 

Emma Kirkby apre il 20° anniversario degli Incontri in Tearra di Siena. Grandissima interprete di musica antica e barocca,  ha registrato fino ad oggi oltre cento dischi  di ogni genere: da sequenze di Hildegarde of Bingen ai madrigali del Rinascimento italiano e inglese,  cantate e oratori barocchi, opere di Mozart, Haydn e J. C. Bach. Ma Emma in fondo preferisce cantare in concerti live, che le danno la gioia di presentare i suoi programmi preferiti con colleghi e amici: ha mantenuto stretti rapporti con ensemble quali il London Baroque, con il quale è ospite a Castelluccio.  Il suo  meraviglioso repertorio crea da solo un evento irripetibile.

 

Il programma del concerto prevede brani di John Jenkins,   Henry Purcell,   F. Couperin, Michel de Montéclair,     G.F.Handel e A. Forqueray

 

Sabato 26 luglio  ore 21 Dianne Reeves  - Chianciano Terme,
 Parco dell’Acquasanta

Serata veramente d'eccezione: un concerto di jazz con Dianne Reeves, soprano del Blue Note, che non ha bisogno di presentazioni. Per il suo virtuosismo, la sua bravura nell'improvvisazione e il suo inimitabile stile jazz e R&B, Dianne Reeves ha guadagnato il 'Grammy for Best Jazz Vocal Performance' per ben tre dischi di fila . Ha cantato e recitato in 'Good Night, and Good Luck', il film di George Clooney; il CD del film le ha procurato il quarto 'Best Jazz Vocal Grammy' nel 2006. Tra le sue collaborazioni va sicuramente ricordata quella con Wynton Marsalis e la Lincoln Center Jazz Orchestra. Ma la Reeves è stata anche ospite dei Berliner Philharmoniker (diretti da Simon Rattle) e ha registrato con la Chicago Symphony Orchestra guidata da Daniel Barenboim. La Formazione con la quale si esibira' DIANNE REEVES agli Incontri in Terra di Siena (unica data italiana del tour estivo) e' la seguente: DIANNE REEVES  voce, PETER MARTIN piano, PETER SPRAGUE  chitarra, JAMES GENUS c/basso e KENDRICK SCOTT batteria

 

Domenica 27 luglio ore 21  SCHOLA CHOIR OF LONDON - Cattedrale Città della Pieve

Il coro di voci bianche inglese, London Oratory School Schola, eseguirà musiche di Byrd, Purcell, Handel, Britten, Thomas Adès e altri, accompagnato da un ensemble strumentale. Schola è uno dei maggiori cori liturgici dell'Inghilterra: partecipa regolarmente  alle  cerimonie religiose del Brompton Oratory di Londra. Ma è anche un coro notissimo in tutto il mondo per  aver partecipato a film come Harry Potter e The Lord of the Rings. 

Prima del concerto, il Comune di Città della Pieve offre un ricevimento negli imponenti saloni affrescati di Palazzo della Corgna.

 

Giovedì 31 luglio  Castelluccio di Pienza ore 19,30                                                                   

Tutte le Sonate per violoncello e pianoforte di Beethoven in un’unica serata: è la magnifica opportunità offerta da Antonio Lysy  e Jane Coop. “La musicalità di Lysy dimostra una innegabile grandezza” e “il tocco di Jane Coop è sconvolgente, poderoso e profondamente commovente”: così parlano dei due musicisti i critici che li hanno ascoltati.

Un'ora di intervallo, nella quale si potrà  gustare un buffet offerto dall 'APT Chianciano-Valdichiana con vini e prodotti locali.

 

Venerdì 1 agosto Chiesa-Auditorio di S.Vittoria a Sarteano ore 19,30                                                                           Opere di Stravinsky per violino e pianoforte
 con Anthony Marwood e Thomas Adès

Dopo Adès compositore ecco Adès pianista. Questo programma stravinskiano lo vedrà al fianco di Anthony Marwood, il violinista inglese conosciuto e amato dagli Incontri fin dall'inizio della sua carriera. E’ anche una delle due occasioni per ascoltare Thomas Adès, uno dei più corteggiati tra i compositori d’oggi.

 

Sabato 2 agosto ore 19,30  nella Collegiata di Cetona   

Il meglio degli Incontri:
la musica da camera.  Con Ani Kavafian, Antonio Lysy, Ettore Causa, Pascal Rogé, Ami Hakuno, Jane Coop

 

Haydn
 Sonata per pianoforte in si bem. Magg.                                                                    

Prokoviev
 Scene da Romeo e Giuletta per viola e pianoforte                                                      

Dukas
 L’Apprenti Sorcier per pianoforte a 4 mani                                                                    

Mozart
 Divertimento K.563 per trio d’archi

 

Gli ‘Incontri’ iniziarono 20 anni fa come un omaggio alla musica da camera. Artisti appassionati si riunivano ogni anno al Castelluccio per dedicarsi alla musica più bella e più completa mai prodotta dai grandi compositori di ogni tempo. Ne scaturì una serie di concerti che suscitò immediatamente un tale entusiasmo da trasformarsi in un appuntamento stabile quale un festival. Questo concerto mira a riprodurre il meglio della storia musicale degli Incontri, con quella atmosfera  unica  che li caratterizza.

 

Dom. 3 agosto
 ore 21  La Foce,
 serata di chiusura, con ricevimento nel giardino

Con Thomas Adès, Ettore Causa, Antonio Lysy, Ani Kavafian, Anthony Marwood, Pascal Rogé

 

Brahms
 Sonata in sol magg. per violino e pianoforte                                                                     

Adès
 Quintetto con pianoforte                                                                                                      

Elgar
 Quintetto con pianoforte  

Come compositore, direttore e pianista, Thomas Adès ha collaborato con grandi artisti e orchestre in tutto il mondo.  Durante la stagione 2006/2007 ha diretto la sua opera The Tempest alla Royal Opera, ha tenuto recital a Los Angeles e San Francisco, ha diretto la Los Angeles Philharmonic e ha presieduto un festival di sue composizioni al Barbican Centre di Londra. Adès mantiene anche la carica di Direttore Artistico dell' Aldeburgh Festival. Recentemente, il Los Angeles Times ha descritto Adès come una figura di massima influenza nel mondo della musica contemporanea.


Iris Origo Sarebbe riduttivo dare, della figura di Iris Cutting, moglie del marchese Antonio Origo, vissuta alla Foce dal 1924 e qui deceduta nel 1988, una definizione univoca; forse il termine “umanista”, nella sua accezione più ampia di “amante dell’uomo”, delle sue immense capacità e dei suoi tanti bisogni, puo’ riassumere ciò che Iris è stata. Nata nel 1902 da padre americano e madre angloirlandese trascorse la sua infanzia presso i nonni a Long Island e nella casa di campagna, in Inghilterra,  per poi ricevere una educazione colta e cosmopolita a Firenze, a Villa Medici,  circondata da illustri letterati. La scelta di abitare nella tenuta di oltre 1400 ettari acquistata nelle desolate e remote lande della Val d’Orcia, fu senza dubbio una svolta totale per i coniugi Origo, freschi di matrimonio: correva l’anno 1924.Iris amava molto la letteratura, tanto da cimentarsi lei stessa nella nobile arte dello scrivere. I suoi saggi e le sue biografie sono rari esempi di come da una tenace ed appassionata ricerca possono scaturire piacevoli pagine da leggere. Giacomo Lepardi, Marco Datini, San Bernardino ci vengono svelati secondo una semplice ma circostanziata e originale visuale. La sua autobiografia, “Immagini e Ombre” e il suo diario, pubblicato con il titolo di “Guerra in Val d’Orcia”, sono limpide rivelazioni  del suo mondo e costituiscono una lucida descrizione di un’epoca in rapido e inesorabile cambiamento,  dopo secoli di inalterato procedere. Ma forse l’opera più importante della Origo non è legata alla letteratura; Iris si dedicò anima e corpo alla rinascita morale e materiale dei territori della Val d’Orcia. Con spirito filantropico si occupò del benessere dei contadini che lavoravano nella tenuta; creò un ambulatorio e alcune scuole; contribuì allo sviluppo della comunità parrocchiale e fece costruire la “casa dei bambini”, struttura destinata ad accogliere orfani e piccoli bisognosi di assistenza. Durante la guerra il suo slancio umanitario si moltiplicò; volontaria della Croce Rossa a Roma per due anni tornò alla Foce per accogliere bambini sfollati provenienti dalle grandi città bombardate. Non si sottrasse dall’aiutare soldati sbandati, prigionieri in fuga, partigiani in azione, rischiando rappresaglie, confische e maltrattamenti.

 

La Villa della Foce nata come osteria, fu acquistata dalla famiglia Origo nel 1927. La marchesa Iris Origo commissionò il giardino al noto paesaggista Cecil Pinsent con l'intento di conferire alla dimora un ruolo d'abitazione patrizia. Il giardino, che si compone di tre settori distinti posti a diversi livelli, venne realizzato tra il 1927 e il 1939 in fasi differenziate senza perdere la sua unitarietà compositiva. La parte adiacente alla villa è sistemata su due livelli: quello inferiore, più semplice, è racchiuso tra alte siepi di alloro e decorato da piedistalli porta-limoni; quello superiore, è caratterizzato da doppie aiuole di bosso, che si compongono in un ottagono, al cui centro è ubicata una fontana in travertino raffigurante due pesci che con la coda reggono una vasca. Sui due lati, che coincidono con l'edificio, è posto un pergolato di glicine sorretto da colonne in pietra, mentre in posizione diametralmente opposta è collocata una grotta vegetale con essenze miste d'alloro e leccio. Da questo primo settore si accede, tramite uno stretto passaggio tra pilastri sormontati da due vasi buccellati simili a quelli che si trovano lungo il muro di cinta, al giardino dei limoni (iniziato nel 1933). Questa parte sfrutta la morfologia del terreno, e si sviluppa in terrazzamenti trasversali verso la collina ribaltando il classico schema dei terrazzamenti digradanti lungo un asse di simmetria. Aiuole, bordate da compatte siepi di bosso modellato con semisfere negli angoli e ornate da vasi di limoni, seguono l'andamento del terreno. Un elemento architettonico, se si esclude il piccolo pergolato addossato al muro dello stretto giardino di rose, è la scala che conduce al vialetto di glicine e prosegue fino ad un viale di cipressi che termina nel bosco. Il giardino di rose, composto da piccole aiuole con disegni geometrici, è delimitato da due bordure di cui una di lavanda e una di perenni. Nel 1938 venne realizzata l'ultima parte del giardino collegata a quello dei limoni tramite uno scenografico scalone in travertino. Sotto lo scalone, ornato da vasi, obelischi e da una balaustra pilastrata, si apre al centro una grotta, denominata "grotta azzurra", all'interno della quale si trovano sette nicchie. Questo giardino formale, racchiuso da una quinta di cipressi, è composto da aiuole bordate da siepi di bosso. Le aiuole convergono verso una vasca alle cui spalle è collocata una panchina, in travertino di Rapolano, ornata da una statua che rappresenta la Natura che porta sulle spalle i doni della terra. Al margine del bosco è situato un piccolo cimitero, all'interno del quale è posta una piccola cappella in travertino abbellita da una serliana.

 


 
 

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