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MOSTRA MASSIMO ZERBINI - Roma

Mostra personale di    MASSIMO ZERBINI

Luogo RUFA_Libera Accademia di Belle Arti

00199 Roma, Via Benaco 2, tel.  06-85865917

Dal 13 al 24 ottobre 2008

Inaugurazione  Lunedì 13 ottobre alle ore 17.30

 

Si tratta della terza tappa di un itinerario di dipinti di MASSIMO ZERBINI, pittore di ricerca, attivo a Milano, ma di origini emiliane. La mostra è stata a Catania, a Siracusa, a Torino e, dopo Roma, concluderà il suo giro a Milano(Novembre 2008).

Una proposta vera e propria arriva dall’ambito della pittura, pur così inflazionato ed esaurito da tempo. Ma l’arte è idea sostanzialmente. E Zerbini ha maturato in anni recenti una sua idea convinta e convincente.

Lo hanno messo in evidenza i contributi di due critici e di un architetto e teorico contenuti nella monografia (Editoriale Silvana) che accompagna questo giro di mostre.

 

Alessandro Mendini:

“La tecnica personalissima usata, quella cioè di creare dei perimetri, dei contorni, e dentro di essi fare scendere, colare e dilatare il colore denso ma liquido (come una parafrasi della  tecnica dello smalto), gli garantisce una originalità e riconoscibilità davvero particolari. E' uno stile. Queste pitture-smalto, viste e guardate in una visione di insieme, si presentano come una serie continua di grandi fiori inventati, come esuberanti giungle di fantasie visive. Immagini di energia positiva, grandi sfoghi di ottimismo pittorico”.

 

Edward Lucie-Smith:

“I dipinti di Massimo Zerbini sono direttamente correlati alla tradizione dei grandi modernisti. Con ciò voglio dire che vi sono cose nei suoi lavori che mi ricordano alcuni dei più importanti maestri del Modernismo, in particolare Matisse, Kandinsky e Mirò. Da Matisse viene il suo uso di aree ben definite di colori con brillanti sfumature. Questi sono dipinti che contengono una confidenza ed una gioia rara al giorno d’oggi. Da Kandinsky e Mirò viene il  piacere per una ambiguità giocosa…questi dipinti, descritti come  “astrazioni”, non sono mai completamente astratti. Non appe.na li si esamina in dettaglio, si notano forme che sono familiari al mondo della natura”.

 

Carmelo Strano:

“La ricerca è condotta con piena coscienza storica e linguistica ed è tutta protesa a indagare tenacemente le possibilità di una proposta semantica e segnica. Proposta: come dire “questo è il mio nuovo”, agli altri il giudizio. Il mio giudizio. Innanzitutto la proposta esiste, cioè Zerbini è riuscito a mettere a fuoco una sua ricerca definibile e ben circoscritta poeticamente e linguisticamente. Al punto che essa non è incasellabile in correnti consolidate. Incombe la tentazione di richiamare l’astrazione e il surreale, ma ci si rende subito conto che il terreno da indagare è poeticamente ben fluido”.

 


 
 

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