PROGETTO OFFICINA
CANUTI - Pontedera (PI)
Officina Canuti:
l’artista e il territorio
Officina Canuti:
l’artista e la scuola
Regia Alberto Bartalini
I due volumi saranno
presentati
al Museo
Piaggio «Giovanni Alberto Agnelli» - Pontedera (Pisa)
venerdì 12 settembre
2008, alle ore 15,30
Pontedera, giugno 2008.
Arte ambientale e didattica per i ragazzi sono stati gli
elementi fondanti del progetto
Officina Canuti
che ha investito per un anno e mezzo Pontedera, una
città che negli ultimi anni si è fortemente orientata
sui linguaggi dell’arte recependo gli indirizzi
regionali volti all’approfondimento di una cultura di
rete che favorisca le contaminazioni tra le varie
discipline artistiche. Se la poetica di Nado Canuti
ha trovato sviluppo in città attraverso mostre,
installazioni, murales, i laboratori d’arte e didattica
sono stati i fondamenti di un processo educativo
inserito in una dimensione affettiva degli apprendimenti
che si basa sul coinvolgimento emotivo dei ragazzi per
mezzo di immaginazione, fantasia e creatività a stretto
contatto con l’artista.
Critici di fama nazionale come Gillo
Dorfles, Vittorio Sgarbi, Dino Carlesi e
personaggi della cultura come Paolo Crepet e Gianni
Pettena, hanno analizzato l’opera di Canuti
ripercorrendo i fondamenti filologici
della cultura dell’artista nato a Bettolle (Siena) che
oggi vive a lavora a Milano.
Venerdì 12 settembre alle 15,30
il museo Piaggio “Giovanni Alberto Agnelli”, Pontedera
vivrà la chiusura di questo grande progetto con la
presentazione di due volumi che diventano testimonianza
delle fasi, l’impegno, lo sforzo e l’entusiasmo che
hanno contraddistinto
Officina Canuti
in tutti i suoi momenti.
Le eleganti pubblicazioni, rappresentano
la conclusione di un complesso e ambizioso progetto
cominciato nel novembre 2006.
Officina Canuti
a Pontedera, a Ponsacco, a Palaia e a Lajatico è stata
una operazione che con premeditazione ha chiesto
all’artista Nado Canuti lo sviluppo su vasta scala di
alcuni concetti circa l’evoluzione dell’uso dell’arte
nell’urbanistica e nell’architettura.
Non è un caso che l’idea
sia stata dell’ architetto Alberto Bartalini, che
sfruttando abilmente le sue conoscenze di regia è
riuscito a spettacolarizzare, (per usare una definizione
che Vittorio Sgarbi ha usato per descrivere
l’operazione), proprio quei concetti, che stanno pure
alla base delle filosofie sull’habitat.
Non è un caso, nemmeno,
che a realizzarle sia stato Nado Canuti un
artista sulla cui generosità creativa e poliedricità
espressiva non si avevano dubbi ancor prima che
intervenisse e che proprio per queste sue
caratteristiche è stato scelto come autore unico e
nucleo aggregante di questo vasto progetto.
Strade, piazze, intere
facciate di caseggiati, banche, giardini e perfino
edilizie popolari hanno trovato il segno di Nado Canuti,
ora permanente, ora effimero, a rivalutazione non solo
estetica ma anche funzionale di quelle strutture.
Si sono concretizzate le
teorie dell’architettura contenitore, rivolta
all’accoglimento di segni d’arte, o archiscultura, (come
la pensilina in piazza Martiri della libertà a
Pontedera, una nave che salpa e che imbarca artisti in
successione). Archiscultura sulla quale la poesia
dell’arte ha modo di esprimersi a beneficio di tutti e
sulla quale far ritrovare alla vita quotidiana la
gentilezza della civiltà e il senso di una appartenenza
superiore.
Anche una
“democratizzazione nella fruizione dell’arte”, come dice
pure Gillo Dorfles nel suo contributo critico,
“dando a tutti quello che una volta veniva dato a
pochi”.
Il progetto si è
sviluppato sul canovaccio iniziale grazie ad un vero
gruppo di lavoro, dove risorse locali hanno trovato
spazio espressivo a loro volta, dietro al grande artista
che lo ha attuato.
Lo storyboard
dell’esperienza è l’insieme di due eleganti
pubblicazioni, per la regia di Alberto Bartalini,
edite da Morgana di Alessandra Borsetti Venier,
curate ed elaborate da Stefano Stacchini con il
contributo essenziale di Mario Mulas nella
sezione fotografia e di Filippo Maria Bartalini
per la parte grafica ed è completato dal prezioso video
di Graziana Forzoni e Paolo Cresti per
Kimera Studio Arti Visive.
L’operazione ha coinvolto
pure un gran numero di studenti di Pontedera che, nel
laboratorio d’arte ricavato da uno spazio industriale
cittadino, per sette mesi con Canuti hanno usato le
tecniche e i materiali della sua arte realizzando
installazioni effimere all’Ospedale Lotti e in piazza
Garibaldi.
“ Bisogna dire ai ragazzi
che l’arte non è tutto ciò che si studia a scuola”
afferma Paolo Crepet, intervistato in merito al
laboratorio, “e che se si va a vedere cosa è successo
nel passato, è proprio da ‘piccole’ esperienze che sono
partiti molto spesso ‘grandi’ cambiamenti”.
“Il progetto Officina
Canuti si è costruito poco alla volta come una rete -
scrive nella sua introduzione il sindaco di Pontedera
Paolo Marconcini - e proprio come in una trama si
sono formate relazioni, incontri tra enti, persone, in
diversi punti della Valdera. Idealmente il cantiere di
Nado Canuti proseguirà con la realizzazione di nuovi
progetti urbani per la città volti all’esecuzione del
cancello del Teatro Era e alle sedute che insieme alla
parete artistica già realizzata andranno ad arredare,
abbellendola, Piazza Andrea da Pontedera. Così
un’iniziativa di cultura e di arte che nasce come
effimera, diventa momento formativo, educativo, civile,
trasformandosi in valore duraturo, sedimentando
patrimonio culturale toscano, italiano, universale”.
“In tutti questi anni - dice l’assessore
alla Cultura Daniela Pampaloni - ho messo accanto
alle installazioni di opere d’arte - importanti,
durature , abbellenti - nella piazze, nelle vie, nelle
rotonde di Pontedera, attività educative e formative
offerte alle nuove generazioni, cercando di superare
quella sterile stabilità che nasce dalla mancanza di
volontà comunicativa tra artista e contesto: basta non
mettere filtri tra i ragazzi e il fare artistico perché
l’arte contemporanea è il nostro presente ed è un
linguaggio comprensibile se ci si avvicina in modo
diretto, spontaneo, non influenzato da luoghi comuni”.
La Fondazione Piaggio ha
partecipato in prima fila alla straordinaria esperienza
di Nado Canuti. Un artista che in questi mesi di
attività della sua Officina nella città di Pontedera e
nei comuni limitrofi, ha creato una “scuola”, ha formato
alcuni giovani che, attraverso lui, si sono accostati al
difficile, quanto esaltante, lavoro dell’espressività
artistica.
“Canuti ha esposto nelle
sale del nostro Museo, - scrive il presidente Tommaso
Fanfani - ha condiviso con noi le ansie, i successi,
le attese di una lunga stagione ideata per la formazione
artistica: ha seminato sensibilità, passione, umiltà
nell’approccio al lavoro dell’artista e noi siamo stati
volentieri suoi sostenitori, osservatori attenti anche
se non sempre capaci di contribuire nella misura e nel
modo che il suo impegno artistico, ma ancor prima civile
e sociale di formatore, avrebbe meritato. Ora siamo
alla conclusione di un’esperienza stimolante: per noi
Nado Canuti entra nella storia della Fondazione Piaggio
per aver voluto e saputo portare la sua sensibilità, la
sua particolare interpretazione della vita. Le sue
realizzazioni interpretano le tensioni, le inquietudini,
la fatica del lavoro; ma la sua poetica sa trovare una
giusta, forte e al tempo stesso rasserenante, chiave di
lettura degli eventi, anche dei più drammatici.
Nell’esposizione alla Fondazione Piaggio anch’io ho
provato ad entrare nelle sue opere esposte: ho mosso le
parti di alcune sue opere, volutamente lasciate alla
curiosità, all’attenzione, al pensiero del visitatore e,
così facendo, sono entrato in un fantastico modo di
interpretazione della natura, del lavoro, del mondo,
della vita e comunque in ogni “costruzione” pensata e
realizzata dalla creatività di Nado Canuti”.
“Un’iniziativa
significativa - aggiunge l’assessore alla Cultura della
Regione Toscana Paolo Cocchi - dal punto di vista
della crescita culturale, formativa e sociale che
rappresenta oggi per la Regione Toscana un’ulteriore
importante occasione nella costruzione di un sistema
regionale per l’arte contemporanea cha ha come obiettivo
il consolidamento e la valorizzazione di quelle
esperienze, situazioni, luoghi e persone presenti nel
nostro territorio che operano sui linguaggi della
creazione artistica con competenza e obiettivi di
qualità”.
L’esperienza laboratoriale e didattica
progettata e coordinata dalla professoressa Anna
Ferretti (come le altre svolte fin qui) con gli
artisti iniziata tre anni fa con Lorenzo Pezzatini
proseguita con Stefano Tonelli e oggi con Nado Canuti
per continuare l’anno prossimo con Ugo Nespolo, è stata
importantissima per riproporre la centralità dell’arte
nella progettazione formativa. Tutte le esperienze
svolte finora, sono state pubblicate nella collana
“Diritto all’arte” curata da Morgana edizioni di
Alessandra Borsetti Venier.
L’artista agisce nel processo creativo di
un’opera insieme ai ragazzi, che non è un “contenuto” da
apprendere, ma è la proposta di un’esperienza da
elaborare e interiorizzare.
L’arte diventa quindi strumento di
lettura del presente poiché gli artisti con le loro
opere parlano della società, esprimono questioni,
preoccupazioni, istanze dell’attualità e può essere
strumento didattico efficacissimo.
Nado Canuti, oltre a contaminare con le
sue opere le città di Pontedera, Ponsacco, Forcoli,
Palaia, e Lajatico dando nuova “luce” alle piazze, agli
edifici e a buona parte del tessuto urbano del
territorio, ha individuato con i ragazzi angoli
dimenticati e degradati della città. Durante il
laboratorio ha interagito con i ragazzi attraverso un
percorso didattico artistico che li ha condotti alla
realizzazione, prima virtuale e poi reale, di opere che
sono state collocate in questi luoghi della città.
I due volumi
Officina Canuti: l’artista e il territorio
presenta una emozionante sequenza di immagini capaci di
“pungerci”, di farci scoprire qualcosa che non
sospettavamo esistesse. Non documento dunque, e neppure
cronaca, ma interpretazione della verità scaturita dalle
operazioni di Canuti: film di carta delle
installazioni in Valdera e delle opere esposte in
occasione della mostra antologica al Museo Piaggio
“Giovanni Alberto Agnelli”. A Pontedera dei bronzi posti
sotto il loggiato del Palazzo della Pretura e nella
Chiesa del Crocifisso, dei marmi in Piazza Martiri della
Libertà, in piazza Garibaldi, in Piazza Cavour e piazza
Curtatone, delle installazioni effimere nell’Oratorio di
San Giuseppe, sulla e della pensilina in piazza Martiri
e sui sottopassi di Via delle Colline e della
Montagnola, del grande parietale blu in piazza Andrea da
Pontedera, dell’imponente divano di pietra nella stessa
piazza in rifacimento e del grande cancello al nuovo
Teatro Era. A Ponsacco delle monumentali porte est e
ovest in pietra di Santa Fiora e travertino, delle due
panche di identico materiale, del grande obelisco in
marmo bianco sul corso e della decorazione esterna del
capannone industriale di Giannoni & Santoni. A Forcoli
degli interventi effimeri sulla scuola media e dei due
grandi parietali sull’edilizia popolare sotto Alica. A
Lajatico il complesso e totale recupero della sede della
Banca Popolare omonima con la firma di tutti i dettagli
dell’interno.
Officina Canuti:
l’artista e
la scuola
è invece il volume che attesta l’esperienza didattica
realizzata con gli istituti superiori e le scuole medie
di Pontedera, con la vivacità propria di “un diario di
bordo”, a restituire la complessità e la ricchezza degli
scambi interattivi di Nado Canuti con i giovani dai
dodici ai diciotto anni per arrivare alle installazioni
dei loro lavori all’Ospedale Lotti e in via della
Misericordia a Pontedera.
Il primo momento di questa proposta
didattica - racconta l’insegnante Anna Ferretti, autrice
e coordinatrice del progetto didattico seguito con la
collega Roberta Giglioli, - è stato quello
dell’individuazione con i ragazzi di angoli dimenticati
e degradati del territorio, il secondo quello della
realizzazione di opere effimere con le tecniche più care
al Maestro e il momento finale quello della loro
installazione in quegli angoli come conclusiva presa di
coscienza
Il Sindaco Paolo
Marconcini e il Presidente della Fondazione Piaggio
Tommaso Fanfani
hanno il piacere di
invitare la Signoria Vostra alla presentazione dei
volumi
Officina Canuti:
l’artista e il territorio
Officina Canuti:
l’artista e la scuola
Regia di Alberto Bartalini
Venerdì 12 settembre
2008, ore 15.30
Auditorium della
Fondazione Piaggio
Viale Rinaldo Piaggio,
7 – Pontedera (Pisa)
Ore 15.30
Presentazione
dell’evento
Officina Canuti
Coordina
Daniela Pampaloni Assessore
alla Cultura del Comune di Pontedera
Paolo Marconcini
Sindaco del Comune di Pontedera
Tommaso Fanfani
Presidente della Fondazione
Piaggio
Alberto Bartalini
Regista di Officina Canuti
Stefano
Baiacuriani Docente presso
l’Università Bocconi di Milano
Gianni Pettena
Docente presso la Facoltà
di Architettura di Firenze
Ore 16.00
Presentazione del volume
Officina Canuti:
l’artista e il territorio
Intervento di
Dino Carlesi Critico
d’arte
0re 17.30
Presentazione del
volume
Officina Canuti: l’artista e la scuola
Intervento di
Anna Ferretti
Coordinatrice
laboratorio Officina Canuti
Hanno assicurato il
loro intervento:
Gillo Dorfles
Critico d’arte
Paolo Cocchi
Assessore alla Cultura, al
Commercio e al Turismo della Regione Toscana
Nicola Landucci
Assessore alla Cultura della
Provincia di Pisa
Alessandro
Cicarelli
Sindaco del Comune di Ponsacco
Fabio Tedeschi
Sindaco del Comune di Lajatico
Alberto Falchi
Sindaco del Comune di Palaia
Stefano Stacchini
Curatore delle
pubblicazioni e collaboratore artistico Officina
Canuti
Alessandra
Borsetti Venier Editore
Morgana Edizioni
Sarà data lettura
della testimonianza di Vittorio
Sgarbi
e
Paolo Crepet
Saranno presenti studenti
e insegnanti delle scuole di Pontedera che hanno
collaborato al laboratorio di Officina Canuti:
Liceo Ginnasio - Liceo
Scientifico “XXV Aprile” - Scuola Media “Curtatone e
Montanara” -Scuola Media “Pacinotti” - Istituto
comprensivo “Gandhi”
Sarà presente
l’artista Nado Canuti
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