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XXVII FESTIVAL NAZIONALE SCUOLE DI DANZA - Gubbio (PG)

Renato Fiumicelli
Gubbio Teatro Comunale - 25 aprile/3 maggio 2008


Il Festival Nazionale delle Scuole di Danza Classica, nato nel 1982, è stato pensato inizialmente dal suo fondatore, il Maestro Renato Fiumicelli, come festival itinerante, ma dal 1993 si è stabilito a Gubbio con l'organizzazione della Scuola di Danza Classica della città. Si tratta di una rassegna utilissima a insegnanti e allievi per mostrare il loro lavoro e confrontarsi con scuole di tutta Italia in un vero teatro, l'elegante Teatro Comunale che il Comune di Gubbio, divenuto nel 1984 il ente patrocinatore della scuola, mette anche quest'anno a disposizione dell'iniziativa.

Dopo vent'anni il Festival mantiene intatta la sua originalità e unicità grazie alla particolare formula ideata dal suo fondatore e  ripresa dalla sorella,Giuliana Plàstino Fiumicelli, che  alla sua morte ne ha raccolto l'eredità: "Il Festival delle scuole di danza, così come lo aveva pensato mio fratello" dice "doveva rispondere ad alcuni requisiti essenziali: innanzitutto essere completamente gratuito,per distinguersi dagli altri non dettati dalla passione ma da fini di lucro. Poi non prevedere vincitori né vinti, e ospitare gli insegnanti delle scuole partecipanti solo se laureati all'Accademia Nazionale di Danza di Roma. Io ho portato avanti questa linea di condotta, facendola completamente  mia. Ma il Festival, a mio avviso, deve essere innanzitutto festa e allegria, così come lo vedeva mio fratello..il sorriso sempre sulle labbra, e gioia, gioia dovunque..." Un entusiasmo contagioso, il suo,condiviso da tutti gli ospiti del Festival,come da Jolanda  Siegfried, direttrice della Scuola di Danza dell'Opera di Vienna, ospite del la passata edizione: Questo Festival è un'iniziativa eccezionale, devo veramente fare i complimenti a chi l'ha voluto e organizzato. E' sorprendente anche vedere che in Italia ogni città, anche piccola, ha un suo teatro, e che è sempre prestigioso. E il Teatro settecentesco di Gubbio dove ci siamo esibiti  è bellissimo.. Qui tutto è arte, in Italia anche l'aria che si respira lo è. Per me essere qui è una grande emozione.."

Anche quest'anno il Festival ospita scuole di prestigio internazionale: la scuola del S. Carlo di Napoli, che si esibirà il 29 e 30 aprile, e The Staatliche Ballettschule Berlin di Berlino, la cui esibizione è prevista per il 1,2, e 3 maggio.


Intervista ad Anna Razzi, direttore della Scuola di ballo S. Carlo di Napoli e della Compagnia di Balletto del S. Carlo di Napoli al

Festival delle Scuole di danza  “Renato Fiumicelli”

 

Anna Razzi  è stata tutta la vita, e  continua a esserlo nonostante da anni non si esibisca più in teatro,  ballerina di danza classica:

”Non si smette mai di essere ballerini di danza classica, anche quando non balla più “dice, accompagnando le parole con una compostezza e un rigore che si acquisiscono solamente dopo una vita intera passata sulle punte “non è un mestiere come tanti, il mio, è un modo di vivere e di pensare, di porsi davanti alla vita. Che tristezza rendermi conto che un lavoro come il mio, serio, costante, che richiede un impegno senza cadute, sia visto ormai come un’arte in qualche modo marginale, quando invece grandi artisti come Picasso e Chagall per la danza  hanno lavorato, senza considerarla mai figlia di un Dio minore. I tempi sono cambiati, e nell’era del consumo e della televisione al suo minimo storico, oggi chi inizia a fare questo lavoro sa che dovrà affrontare seri problemi, di inserimento nel mondo del lavoro. I ragazzi che escono dalla nostra Fondazione hanno difficoltà per quanto siano bravissimi, a sistemarsi…è un’assurdità, soprattutto ora che anche i coreografi di danza  moderna hanno capito come per fare il contemporaneo ci sia assolutamente bisogno di una preparazione classica. La volgarità dilaga, e una disciplina artistica che richiede innanzitutto gusto e rigore assoluto non può che risultarne penalizzata. E’ un peccato, una perdita per tutti. Mi chiedo sempre perché le città più disponibili a un discorso come il nostro non siano mai le grandi città, Roma o Milano, ma sempre città di confine, o di provincia.”

D. Forse dipende dalla vita più frenetica, dall’assuefazione alla velocità e al consumo..

R. Sì, e anche dal gusto, senza dubbio meno inquinato, più raffinato, doti che solamente chi dispone di tempo può coltivare, e questo vale dall’una e dall’altra parte, come spettatori e come interpreti. E’ un lavoro che richiede, e lo dico come ballerina di danza classica, soprattutto tanta umiltà. Tante cose è possibile interpretarle, certo, cambiano le emozioni che si intende trasmettere, cambiano le intenzioni, ma in questo campo non c’è niente da inventare, tutto è stato codificato, una volta per tutte. Come in tutte le discipline serie, come quelle orientali;  in quelle indiane, per esempio, si richiede a chi vuole iscriversi una lunga anticamera, per valutare se gli aspiranti siano veramente sostenuti dal desiderio di dedicarsi totalmente alla danza. O tutto o niente. Nella danza i gesti non sono mai buttati via, ma sempre accompagnati, dietro c’è un’intenzione precisa, è un vero e proprio rito. “

D. Qualche suo rito personale, con il quale accompagnava la sua entrata in scena?

R. Certo che ne avevo! La mia preparazione era meticolosa, entravo in camerino tre ore prima dello spettacolo, mettevo i miei trucchi tutti in fila...e entravo a poco a poco nel personaggio da interpretare. Occorre concentrazione, è come una specie di autoipnosi, quella che si produce, chi ama davvero la danza questo lo capisce, ci si stacca dal mondo attuale davvero, così come ci si libra in aria quando si balla,  per entrare in un “non mondo” e in un” non tempo”. Per fare questo è necessario applicarsi a una disciplina rigida e immutevole,  che serve a entrare nei personaggi, con uno sforzo di concentrazione e astrazione assolute. Vede, i nostri alunni sono diversi anche per come si comportano nella scuola normale, me lo dicono i genitori dopo aver parlato con gli insegnanti. In loro c’è più consapevolezza,  un rispetto più profondo degli altri…

D. Insomma, la danza come scuola di vita

R. Sì, è una sorta di protezione interiore, che preserva da tanti orrori contemporanei. Ci si rende conto che si affronta la vita con un animo diverso, anche se si è in presenza di un mondo in piena follia.

D. La danza come terapia, quindi, e cura contro i mali del nostro tempo.. e quali altri interessi  consiglierebbe di coltivare?

R. A tutti, ma in particolare ai coreografi e ai ballerini consiglio di informarsi, approfondire altri generi di arte, dalla pittura al teatro alla musica…a me la recitazione è servita moltissimo, prima di affrontare un lavoro mi leggevo sempre il testo. Nel testo non c’è musica, e il ritmo, senza il quale tutti si addormenterebbero, lo devi fare tu, che esperienza bellissima, senti che lì deve entrare un passo, e là un altro, senza musica…è un esercizio che bisognerebbe che tutti i ballerini facessero. E la pittura, i colori…non danzano, forse anche loro?  Per me tutte le arti in qualche modo convergono nella danza.

D. Sì, soprattutto se si pensa che l’Universo stesso è nato da una danza di particelle..  E sull’esperienza del Festival di scuole di danza di Gubbio, a cui avete appena partecipato che osservazioni ha fatto? 

R. Ho visto alcune scuole che insegnano con grande rigore,  mi è piaciuta molto la scuola di Palermo, per esempio, e ho visto parecchi talenti veri, a cui auguro di cuore di riuscire a trovare una collocazione, in questo mondo sempre più avaro,  lo dico nell’interesse di tutti. Chissà…la storia si ripete sempre…mi dico sempre che sto assistendo al Medioevo… spero di arrivare a vedere almeno un inizio di Rinascimento!


Festival Nazionale delle Scuole di Danza
"Renato Fiumicelli"

Il Festival Nazionale delle Scuole di Danza Classica nasce nel 1982 per volontà del Maestro Renato Fiumicelli, noto ballerino e coreografo.
Inizialmente nacque come festival itinerante; alcune delle prime sedi sono state Adria, Livorno, Roma, Firenze, Castiglioncello: dal 1993 ha scelto come sede Gubbio, ritenuta particolarmente adatta per posizione geografica, capacità organizzative (l’organizzazione è affidata alla Scuola di Danza Classica “Città di Gubbio”) ed offerta alberghiera.

Nel panorama dei vari concorsi, rassegne e festival che si sono moltiplicate in questi ultimi tempi nel mondo della danza, il Festival Nazionale delle Scuole di Danza Classica mantiene dopo più di venti anni la sua originalità ed unicità grazie alla particolare formula ideata e fortemente voluta dal suo fondatore:

  • Il Festival è completamente gratuito

  • Il Festival non prevede né vincitori né vinti

  • Il Festival è riservato ad insegnanti diplomati all’Accademia Nazionale di Danza di Roma ed alle loro scuole

  • Il Festival è quindi una rassegna, utilissima ad insegnanti ed allievi per mostrare il loro lavoro e per confrontarsi con scuole di tutta Italia, in un vero teatro.

  • Il Festival Nazionale delle Scuole di Danza Classica si svolge di solito alla fine del mese di aprile - inizio maggio, ed è organizzato in nove serate, in ciascuna delle quali si esibiscono una media di cinque scuole. Quest’anno (2008) la XXVII^ edizione del Festival si svolgerà dal 25 aprile al 3 maggio e vedrà la partecipazione di numerose scuole provenienti da tutt'Italia.
    La scomparsa del fondatore, avvenuta nel 2001, non ha interrotto la manifestazione che anzi, grazie alla collaborazione della sig.ra Giuliana Fiumicelli Plastino , sorella del maestro, e all'organizzazione della Scuola di Danza Classica “Città di Gubbio”, ha potuto proseguire, intitolando il festival al fondatore.
    In memoria del maestro sono state istituite due borse di studio da assegnare ad allievi particolarmente meritevoli e promettenti, che saranno conferite da una giuria esperta ed  altamente qualificata.

 

  Ufficio Stampa  

Giovanna Nigi  339.52.64.933,  gionigi@yahoo.it

Marta Volterra  340.96.900.12, marta.volterra@gmail.com

 


 
 

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