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MOSTRA: ANTONIO TESTA.
IL SACRO E IL PROFANO - Diano D'Alba (CN)
Antonio Testa. Il Sacro e il Profano
Diano d’Alba (Cn), Palazzo Ruffino,
dal 27 settembre al 23 novembre 2008
Il
Comune di Diano d'Alba, in
collaborazione con l'Associazione
Culturale Antonio Testa, e con la
sponsorizzazione di
Banca d'Alba e della Cantina
Comunale I Sorì di Diano, presenta la
mostra tematica
"Antonio Testa. Il Sacro e il Profano",
che si svolgerà a
Diano d'Alba (Cn), presso le
sale recentemente inaugurate di Palazzo
Ruffino (sede del Comune), nel cuore del
centro storico del paese, e che rimarrà aperta al
pubblico fino
al 23 novembre 2008.
L’inaugurazione della mostra avverrà
nella Sala del Consiglio Comunale sabato
27 settembre
alle
ore 17,30
a Palazzo Ruffino, prestigiosa sede del Comune di Diano
d’Alba, piccolo ma affascinante centro vitivinicolo, da
sempre sensibile ai richiami dell’arte e della cultura.
Diano d'Alba ha deciso in questo modo di
rendere omaggio non solo ad un artista, ma ad un uomo di
profonda cultura, oltre che pittore anche scrittore,
scultore, fumettista e fotografo, che ha lasciato un
numero assai consistente di quadri e scritti... un
artista "completo" profondamente legato alle sue
colline, le Langhe e il Roero.
Durante la cerimonia di inaugurazione
interverranno:
Claudio Cardinale, sindaco di Diano
d’Alba,
Luciano Spacca, presidente
dell’Associazione Culturale Antonio Testa,
Anna Maria Cavanna ed
Emilia Ferri, curatrici della mostra, ed
Elisa Testa, figlia dell'artista.
A seguire, presso la
Cantina Comunale I Sorì, verrà offerto
un rinfresco.
Il tema dell'esposizione, "Il Sacro e il
Profano", può considerarsi il filo conduttore di una
produzione artistica che segue tutta la vita del pittore
in un evolversi continuo della ricerca di una tecnica
pittorica e filosofica, come egli stesso scrive nel suo
libro autobiografico, edito nella primavera del 2008,
"Ricerca di una Tecnica"
(Edizioni L'Artistica di Savigliano).
ORARIO MOSTRA
feriali: 10,00 - 12,30
sabato e festivi: 10,30 - 12,30
15,30 – 19,00.
Nel pomeriggio dei giorni feriali
la mostra sarà visitabile su appuntamento, facendo
riferimento ai seguenti recapiti telefonici:
Antonio Testa fu anzitutto pittore e
uomo di profonda cultura. Ultimo di tre fratelli nacque
a Torino nel 1904, ma visse fin dalla sua più tenera
infanzia nel castello di famiglia a Baldissero d’Alba,
una casa, quasi magica, che trasuda in ogni sua parte
cultura e storia e che gli fu per tutta la vita una
preziosa guida...
Nei suoi scritti ricorre sovente
il ricordo di quei tempi lontani, quando i lumi erano a
candela e a petrolio, quando la lettura avveniva nella
“Saletta dei Colonna” e la conversazione nel “Salone dei
Savoia” così chiamate per le rispettive quadrerie.
Si laurea, più per dovere in
legge e per aspirazione in filosofia, ma è la pittura
che lo interessa e lo assorbe completamente; il Padre lo
affida al pittore orientalista Alberto Rossi con cui
compirà diversi viaggi in Oriente.
Sono degli stessi anni i viaggi a
Parigi e a Londra dove conosce le varie correnti della
pittura a lui contemporanea, ma mantiene sempre, fin da
allora una indipendenza intellettuale.
In questo primo periodo sono
numerose le Esposizioni, i premi del Re e della Regina,
le grandi opere sacre, dove lo studio e l’amore per la
pittura spagnola del Seicento sono sempre presenti. Del
1933 la grande “Ultima Cena” per
la Chiesa Parrocchiale di Santa Caterina
a Baldissero d’Alba, del 1934 l’Abside della Cappella di
San Giovanni de La Salle a Torino e del 1938 la
decorazione della Chiesa della Divina Provvidenza ancora
a Torino.
E’ di questi anni l’incontro con
la sua Musa ispiratrice: la bellissima Valentina, prima
valente cantante lirica e poi ceramista di altissimo
livello.
L’avvento della guerra interrompe
un percorso che sembrava muoversi sotto i migliori
auspici: le bombe degli inglesi su Torino distruggono il
suo grandioso studio, l’eredità della tenuta di
Baldissero d’Alba ed una forma di rinuncia al successo
esteriore per la ricerca di una soddisfazione personale
nella riuscita di tecniche pittoriche sempre nuove, lo
allontanano dalla vita pubblica.
Tuttavia nasce negli anni
Sessanta una lunga collaborazione con
la Pia Società San Paolo di Alba che si
concluderà, quando ottantaseienne, dipingerà un’ “Ultima
Cena” ancor più drammatica della prima e che oggi si
trova a Cinisello Balsamo (Mi). Dello stesso periodo è
la decorazione della Chiesa dei Santissimi Apostoli a
Piossasco (To).
In questo secondo momento della
sua vita, quando non attende più ad un successo di
pubblico, ma ad una soddisfazione interiore, dipinge
moltissimi ritratti, paesaggi, fiori, e monotipi, crea
sceneggiature dalle illustrazioni del Doré e negli
ultimi anni, riuscendogli troppo faticoso dipingere,
scrive una serie di romanzi che sarà cura
dell’Associazione Culturale Antonio Testa dare alle
stampe.
Un approfondimento sulla vita e
sull'opera dell'artista piemontese si può avere
attraverso la lettura della
Monografia del pittore Antonio Testa a
cura di Cottino, Ferri e Cavanna, e del libro
autobiografico
"Ricerca di una Tecnica" di Antonio
Testa, Edizioni L'Artistica di Savigliano.
L'esposizione sul tema
"Il Sacro e il Profano" segue la
Mostra Antologica
tenuta nella Chiesa di San Domenico ad Alba nel 2007.
A Baldissero d'Alba è aperta nei locali del Comune
la
Mostra Permanente del pittore (visite su
appuntamento: tel. 333-6488130).
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