MOSTRA: SPRIGIONIE -
Cupra Marittima (AP)
Tiziana Contino, Francesco Insinga,
Giuseppe Lana, Filippo Leonardi, Enrico Salemi
in
sPRIGIONIe
la seduzione della costrizione
a cura di
Stefano Verri
L’inaugurazione si terrà
domenica 28 settembre alle 18:00
La mostra termina il 26 ottobre
La
Galleria Marconi è aperta tutti giorni dalle 16.00 alle
20.00, esclusa la domenica
Domenica 28 settembre alle 18.00 alla
Galleria Marconi di Cupra Marittima si inaugura la
mostra sPRIGIONIe - la seduzione della costrizione,
collettiva che dà voce alle nuove tendenze artistiche
provenienti dalla Sicilia. Gli artisti che partecipano
sono: Tiziana Contino, Francesco Insinga, Giuseppe Lana,
Filippo Leonardi e Enrico Salemi, mentre la mostra è a
cura di Stefano Verri.
La collettiva apre la rassegna
Gallerista sull’orlo di una crisi di nervi, che
riunisce gli eventi della Galleria Marconi per la
stagione 2008/2009.
sPRIGIONIe
lancia un ponte tra la Sicilia e il
continente, è il secondo appuntamento di un viaggio che
vuole fare conoscere quanto è realizzato nell’isola. Nel
primo appuntamento, inaugurato a Catania il 20
Settembre, le opere degli artisti siciliani sono state
esposte insieme a quelle di artisti affermati
provenienti da tutto il mondo, nel secondo, invece, sono
loro che approdano nel continente ed espongono in uno
spazio, come la Galleria Marconi, che da sempre promuove
la ricerca e l’arte giovane.
“Il senso del confronto è alla base di
questa esperienza espositiva. Cinque artisti si muovono
verso il continente per portare i loro lavori in una
galleria che da più di dieci anni indirizza il proprio
lavoro alla proposta di nuove situazioni sulla scena
dell’arte. Cinque poetiche differenti si muovono a filo
di coltello attorno al tema della costrizione. Cinque
modalità espressive tecnicamente e concettualmente
estranee le une alle altre trovano una propria
dimensione naturale in un dialogo serrato foriero di
nuove esperienze”. (Stefano Verri)
Gallerista sull’orlo di una crisi di
nervi
«Ciao Lazzarone, è pronto il comunicato
stampa?», «Tranquillo Franco, stasera mi ci metto e lo
preparo, entro domani mattina te lo mando». Due giorni
dopo: «Il comunicato stampa lo hai fatto?», «Beh ancora
no, però ce l’ho tutto in testa, tranquillo». All’ultimo
minuto utile ecco arrivare il comunicato stampa: «Va
bene, ma dovresti smetterla di farlo sempre all’ultimo»,
«Certo, hai ragione, per il prossimo non ci saranno
problemi, è che in questo periodo sono stato un po’
incasinato». Franco annuisce con lo sguardo sereno.
Ovviamente il mese successivo si ripete
la stessa identica storia: Franco sorride, ma mese dopo
mese lo sguardo diventa sempre meno sereno…
Allo stress di una mostra, collaboratori
di vario tipo aggiungono stress, ritardi, piccole/grandi
inefficienze che un povero gallerista si trova a dover
affrontare, perdendo i capelli e/o facendosi venire i
capelli bianchi. Eccolo buttarsi su massicce dosi di
tachipirina per affrontare l’immancabile febbre
pre-mostra, mettersi ai fornelli per preparare pasti con
innumerevoli portate e quantità capaci di sfamare interi
reggimenti, eccolo infine perdere l’attimo atteso ogni
giorno come la manna dal cielo: il riposino pomeridiano.
Una vita dura fatta dalle piccole insoddisfazioni di
ogni giorno e dalle grandi soddisfazioni di ogni mese.
Gallerista sull’orlo di una crisi di
nervi
è l’omaggio a quella cosa bellissima ed
entusiasmante che è l’organizzazione di una mostra, cosa
bellissima, ma anche snervante e stancante. Ecco che
aumenta il numero delle sigarette fumate fuori dalla
porta, ecco che i chiodi e le viti si accumulano sul
pavimento. Poi si inaugura, si parla, si ride e il
giorno dopo si pulisce. Questa è la “tragica” routine
che accompagna la vita di un gallerista. Ma non bisogna
dimenticare però la bellezza di una mostra, il piacere
di una chiacchierata con gli amici, l’emozionarsi sempre
nuovo che ripaga da ogni affanno. I rapporti umani, e
non solo professionali, con artisti, critici e curatori,
sono il vero collante dell’attività e il motore che
rende sempre nuova la voglia di andare avanti.
Solo un grazie a chi ci permette di poter
seguire ed apprezzare il mondo dell’arte nel suo
continuo movimento.
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