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I PIATTI
DELLA BILANCIA - Campogalliano (MO)
I Piatti della
Bilancia / Settima edizione/ 1-31 ottobre 2008
Di ristorante in
ristorante a Campogalliano si possono gustare pranzi e
cene a ticket fisso di € 28, con piatti e menù ispirati
alla bilancia.
Si può certo dire
che se Dionisio pesava i versi, a Campogalliano, si pesa
la percezione del sapore, tra senso del gusto e
dell’olfatto, con la necessaria attenzione per la
consistenza, la temperatura e l’aspetto!
Consigliamo
vivamente a chi viene a Campogalliano nel mese di
ottobre di non perdere questi appuntamenti nei
ristoranti! Come fare per prenotarsi, se si vuole
gustare il menù de I PIATTI DELLA BILANCIA? Scelto
il menù e il ristorante che lo propone é consigliabile
avvisare almeno 24 ore prima.
Il costo per
la consumazione di ogni menù, comprensivo di bevande e
caffè, è di 28 euro. E se il menù di un ristorante
non è sufficiente per far scoprire al palato la bontà
del territorio se ne possono scegliere tanti, anche
tutti!
I menù restano
disponibili tutto l'anno previo accordo con i
ristoratori che sono in grado di offrire, nella cornice
più rappresentativa d'ogni singolo locale, dalle
colazioni di lavoro alle cene più raffinate, menù
ispirati sia alla tradizione del territorio che alla
fantasia.
Il circuito dei
ristoranti:
Trattoria Barchetta (venerdì e sabato sera, 059
526218),
La Ca’ di mat (giovedì sera, 059 527675),
Ristorante Il Cacciatore (tutti i giorni a pranzo e
a cena, 059 526227/338 8635638),
La Falda (venerdì sera, 059 528416),
La Gentile (tutti i giorni a pranzo e a cena dal
lunedì al venerdì, la domenica a pranzo, 059 525938),
Ristorante Laghi (venerdì e domenica, 059 526988),
Ristorante il Volante (tutti i giorni a cena dal
lunedì al venerdì, 059 851505)
A Campogalliano, Città
della Bilancia e sede del
Museo della Bilancia, unico in Italia, da tanti anni
l’appuntamento con I PIATTI DELLA BILANCIA attira
curiosi e buongustai, appassionati e dilettanti della
cucina. La prima cosa che salta all’occhio nei menù
dell’edizione del 2008 è la cura meticolosa nella
descrizione del contenuto dei piatti e una cucina che sa
di natura, dentro e fuori.
Una selezione rigorosa
e sapiente delle materie prime, si manifesta in
eclettiche e fantasiose interpretazioni della cucina
locale; i talenti culinari che ne sono autori meritano
“nutriti” approfondimenti.
La varietà delle
espressioni enogastronomiche di questi ristoranti di
Campogalliano la scopriamo nelle ricette semplici ed
elaborate, tutte testimonianti una deliziosa armonia di
sapori gentili e stuzzicanti che si fondono in un
perfetto equilibrio cha ha a cuore la ricca cucina
emiliana.
Al lavoro un
pool di esperti ristoratori che ricerca, sempre con
garbo e originalità, una cucina d’alta qualità fatta di
prodotti tipici della nostra terra, tutti ugualmente
invitanti e indovinati.
Piatti spesso
eleganti nella presentazione grazie a chef che sanno
coniugare i sapori della cucina locale e presentare con
semplicità anche piccoli tocchi raffinati dalla cucina
internazionale.
I menù de I
PIATTI DELLA BILANCIA riflettono la qualità e la
stagionalità degli ingredienti ed una misurata
creatività nell'elaborazione delle ricette; come per le
edizioni precedenti hanno la capacità di produrre
preziose alchimie gastronomiche e di "regalare agli
ospiti un'emozione" attraverso l’armonia dei sapori, le
sensazioni che risvegliano il palato, i gusti e le
consistenze.
Un po’ come
l’alchimia generata dall’antico movimento dei piatti
della bilancia, sensibili alla più piccola vibrazione
che genera mille e più di mille ondeggiamenti e cattura
lo sguardo finché lo strumento raggiunge il
bilanciamento, simbolo di proporzione ed armonia, di
misura e d’equilibrio fra due poli. Così in cucina: se
l’equilibrio di tutti i profumi e sapori, o il loro
contrasto, è assicurato, allora il piatto ha una
ricchezza di gusti capace di incantare il commensale.
Questa è un po' la scommessa dei ristoranti che animano
I PIATTI DELLA BILANCIA.
L’itinerario da
percorrere, nelle vie del centro storico, nelle frazioni
o vicino alle acque dei laghi Curiel, è la pura
esaltazione del cibo o meglio della cucina strutturata
in ricette e pietanze da gustarsi e da leggersi con
linguaggi del tutto personali. Un percorso che,
assaggiando e assaporando quanto di buono e di sfizioso
offrono le liste – dal flan di zucca con prosciutto
croccante, alle rosette all’ortica e mozzarella di
bufala, dalle costine di cinghiale con pere, castagne,
ribes e polenta, al tosone con pancetta, dai quadrucci
di polenta e fagioli profumati al lardo, al semifreddo
mantecato alla caciotta di Arnaldo con fichi all’aceto e
loro salsa e al flan di pan dorato affogato alla crema
inglese, ai vini abbinati per contrasto e affinità – può
definirsi una ricerca per rafforzare il buongusto
assieme al senso estetico e fare in modo che la nostra
percezione non s'intorpidisca.
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