AUGUSTA FRAGMENTA -
Aosta
Regione Autonoma Valle d’Aosta
Assessorato Istruzione e Cultura
AUGUSTA FRAGMENTA
Vitalità dei materiali dell’antico da Arnolfo di Cambio
a
Botticelli a Giambologna
20
giugno – 26 ottobre 2008
Museo
Archeologico Regionale, Criptoportico forense e Teatro
Romano
Aosta
Si
terrà ad Aosta dal 20 giugno al 26 ottobre 2008
l’esposizione “AUGUSTA FRAGMENTA. Vitalità dei
materiali dell’antico da Arnolfo di Cambio a Botticelli
a Giambologna”, nelle sedi del Museo Archeologico
Regionale, del monumentale Criptoportico forense e del
Teatro Romano. La mostra è il frutto della
collaborazione tra l’Assessorato Istruzione e Cultura
della Valle d’Aosta, attraverso la Soprintendenza
Regionale per i Beni e le Attività Culturali e la
Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico,
Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale
della Città di Firenze. Presenta un articolato progetto
espositivo che intende valorizzare le ricchezze di Aosta
romana offrendo nel contempo una riflessione sulla
complessa linea di sviluppo del gusto antiquario
umanista, che vide dopo un primo apprezzamento generico
delle antichità romane, un progressivo affinarsi delle
conoscenze sino all’affermarsi di un approccio
filologico.
La
mostra curata da Mario Scalini prende le mosse da
un’eccezionale raccolta antiquaria ottocentesca, quella
di Stefano Bardini (1836-1922), riscattata dallo Stato
italiano nel 1996 e divenuta parte integrante delle
collezioni del Polo Museale Fiorentino, e oggi ancora
quasi completamente inedita. Stefano Bardini fu forse il
primo tra gli antiquari del suo tempo e, quando ancora
le leggi di tutela del nascente stato non riuscivano a
bloccare l’emorragia di opere da contesti
collezionistici formatisi in epoche storiche, riuscì a
comporre una straordinaria raccolta che, finendo
congelata a seguito della legislazione di tutela
elaborata a partire dal 1909, si mantenne pressoché
senza eccezioni nel palazzo che ospitava anche la
galleria di vendita a Firenze.
La
mostra si svolge in due sedi, partendo dal Museo
Archeologico Regionale, dove sono presenti, a titolo
esemplificativo di cosa rappresentava l’antichità
classica per l’arte del Medioevo e del Rinascimento,
alcuni indiscussi capolavori e alcuni inediti di grande
interesse tratti dalle pertinenze delle ‘gallerie’
fiorentine. Si potranno ammirare a confronto opere
pittoriche d’ambito veneto, mantovano e fiorentino,
capolavori di pittura e scultura di artisti quali
Arnolfo di Cambio, Lorenzo Ghiberti, Filippino Lippi,
Sandro Botticelli e Giambologna che dialogheranno con
oggetti di arte applicata, manufatti antichi in pietre
dure, sculture classiche e frammenti architettonici. Tra
le opere in mostra la grande Annunciazione, ad
affresco, di Botticelli, dall’ospedale di San Martino in
via della Scala a Firenze, ma anche la problematica
Pala del preziosissimo Sangue, di chiara impronta
del Mantegna, nonché una porzione dell’affresco di
Andrea del Castagno dalla villa Carducci Pandolfini di
Legnaia.
Tra le
opere di statuaria moderna spicca un modello
d’integrazione per un torso classico policleteo
riferibile con certezza a Giambologna, che prova come
l’artista ben conoscesse i modi e gli espedienti,
documentati in mostra da esemplari reali e da
riproduzioni di antichi disegni, per l’integrazione
delle antichità all’uso del tempo.
Una
tavola di Filippino Lippi, concessa dalla Galleria
Palatina, esemplifica invece il riuso delle colonne di
porfido a sostegno delle statue quattrocentesche come
avvenne per i bronzi di Donatello, imitando quanto in
Campidoglio, a Roma, si era fatto con il celebre
Spinario. Una primizia è costituita poi da un
bronzetto del Museo Nazionale del Bargello che parrebbe
la prima riflessione sul gruppo del Laocoonte
rinvenuto nel 1506, mentre resti della facciata
arnolfiana del Duomo di Firenze ed altre tarsie di marmi
colorati, mostreranno quanto ampio fosse il ventaglio di
suggestioni esercitate dall’antico negli anni cruciali
che portarono al rinnovamento del linguaggio artistico,
ben esemplificato, in mostra, da un inedito modello in
terracotta di ambito ghibertiano.
Nel
Criptoportico forense aostano, confluirà una
cospicua selezione della ricca raccolta Bardini, quasi
del tutto inedita. L’evocativo allestimento metterà in
luce una superba statua ritratto, maggiore del vero,
dell’imperatore Tiberio-Augusto in nudità eroica,
contraltare dell’immagine di Onorio Loricato che appare
su uno dei gioielli di Aosta, il celeberrimo ‘dittico di
Anicio Probo’. Suppellettili imperiali in sardonice,
opere in porfido, sarcofagi di grande rarità e squisita
fattura, capitelli monumentali e di parti
architettoniche significative, urne cinerarie, cippi e
simili completano questa sintetica e varia apertura
sulla passione collezionistica di antichità, che ha
spogliato senza posa e in antico senza remore, tanti
giacimenti archeologici, per trarne quelle vestigia
‘auguste’ in grado di legittimare come simbolo di
‘status’ il potere e l’ambizione d’immortalità dei
grandi.
Dal
Medioevo e con un notevole incremento nel Rinascimento e
nel primo Manierismo, si assiste infatti a un
consapevole reimpiego di materiali costruttivi e di
varia natura tratti dalle vestigia antiche esistenti
nella penisola e provenienti da scavi archeologici più o
meno sistematici o ritrovamenti occasionali. Nell’ambito
degli eruditi, che già dal Trecento avevano iniziato a
considerare i pezzi archeologici come fonte di
ispirazione, si affermò presto un rispetto reverenziale
per gli stessi materiali e le collezioni fiorentine sono
uno dei più complessi e sfaccettati specchi di questa
predilezione.
Aosta
si propone come sede ideale per sviluppare una tematica
sullo spoglio collezionistico delle vestigia romane per
l’imponente quantità di resti che conserva e per il
saccheggio probabilmente sistematico cui deve essere
stata soggetta nel tempo proprio a vantaggio dei
collezionisti e dei dinasti che attraverso l’aulicità di
resti e materiali ammantarono di quella autorità
‘augustea’, che irradiava dal possesso di tali beni, la
propria legittimazione all’esercizio del potere.
Biglietti: € 5,00 intero, € 3,50 ridotto
Orario: tutti i giorni dalle 9 alle 19
in
abbinamento con l'ingresso alla mostra L’alchimia
dell’arte contemporanea. Opere dalla Fondazione
Sandretto Re Rebaudengo presso il Centro Saint-Bénin
€ 6,00 intero, € 4,00 ridotto.
Segreteria organizzativa: Anonima Talenti, Rimini, tel.
0541.787681
e-mail
direzione@anonimatalentisrl.it
Catalogo bilingue italiano–francese: Silvana Editoriale.
Per
ulteriori informazioni:
Museo Archeologico Regionale, Piazza
Roncas 12: tel. 0165.275902
Servizio attività espositive: tel. 0165.274401
e-mail u-mostre@regione.vda.it
Internet:
www.regione.vda.it
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