FOLKLORE E
TRADIZIONE (A' PITU E I ''CIRII'' DI VIGGIANELLO -
Pz)
Viggianello, la penultima e l’ultima settimana di
agosto, sopravvivono ancora riti antichissimi come
quello del ballo dei “Cirii” e del “falcetto” e del
traino della “cuccagna”, della “Pitu” e della
“Rocca”
LA FESTA MADONNA DEL CARMINE DI PEDALI DI
VIGGIANELLO.
I “CIRII” E LA DANZA DEL FALCETTO
Una festa particolare, che si svolge la terza
domenica d’agosto, è quella della Madonna del
Carmelo di Pedali di Viggianello.
È legata ai raccolti, in particolare a quelli del
grano, e alla fertilità dei campi. In omaggio alla
Madonna, i fedeli offrono i “cirii”, sagome di legno
decorate con mazzetti di spighe di grano e nastri
colorati; le “cinte”, strutture di legno a forma di
parallelepipedo piramidale decorata con candele e
nastri colorati; e la “meta”, sostenuta sempre da
una sagoma di legno, decorata con spighe di grano,
che ricorda il mucchio di grano o fieno a forma di
cono, che si faceva nei campi dopo la mietitura.
Rivive ancora oggi a Pedali, durante il percorso
dei”cirii”, lo strano rituale del ‘ballo del
falcetto’, ad evocare il dramma delle società
avviate alla cerealicoltura.
Al ritmo di tarantelle le donne con i “cirii” in
testa e gli uomini con la falce in mano, inscenano
la mietitura del grano.
SVOLGIMENTO DELLA FESTA
Almeno quindici giorni prima della festa viene
mietuto il grano che servirà ad ornare i “cirii”.
Giovedì 16 agosto e venerdì 17 prima della festa,
tutti i devoti si riuniscono per adornare i cirii,
la meta e le cinte.
Il venerdì pomeriggio, a lavoro finito, si festeggia
con suoni di organetto e tamburello.
Il venerdì ed il sabato mattina, i componenti del
comitato festa, fanno il giro delle frazioni per
raccogliere il grano e gli animali offerti dai
fedeli perché possano essere messi all’asta il
sabato sera in piazza.
Sabato 18 agosto nel primo pomeriggio, i cirii, la
cinta e la meta partono da località Pezzo la Corte
per raggiungere la Piazza San Francesco di Paola a
Gallizzi. E lungo il tragitto, anziani signori,
vestiti come si usava un tempo per andare a mietere
con falci, ‘vantera’ e ‘cannieddi’ (la falce, un
mantello di tela e delle protezioni in legno per le
dita) strisciano la falce sull’asfalto, tagliando
l’erba ai bordi della strada al suono di zampogne,
organetti e tamburelli mimando l’antica danza del
falcetto (una danza a carattere pantomimico che
risale a pratiche pre-cristiane).
Tantissimi i significati di questa danza, tra cui
quella di mimare il taglio delle gambe ai padroni in
un giorno di festa, da mietitori che mimano la
mietitura in una danza che è allo stesso tempo
rituale di esorcismo delle forze avverse della
natura e rappresentazione didattica di movimento
efficace per mietere il frutto.
Domenica 19 agosto è invece il momento religioso
della festa. Nel pomeriggio inizia la processione
per tutte le contrade. In località Santoianni, la
processione fa una lunga sosta nella piazzetta
durante la quale le donne che portano i cirii in
testa iniziano a danzare una tarantella, simbolo di
un omaggio alla Madonna.
La festa di San Francesco di Paola a Viggianello La
festa di San Francesco di Paola con i suoi complessi
e spettacolari riti arborei rappresenta un unicum
nel ventaglio delle tradizioni orali del
Mezzogiorno.
Il rituale folkloristico della festa, si svolge
l’ultima settimana di agosto e consiste
nell’abbattimento di un albero di cerro o di faggio
– ‘a pitu – e di un albero di abete – ‘a rocca –
che, con l’aiuto dei buoi e con la forza delle
braccia, vengono trasportati nel centro abitato.
Pitisti e Rocchisti sono denominati i due gruppi di
uomini impegnati nelle operazioni di taglio e di
trasporto degli alberi.
SVOLGIMENTO DELLA FESTA
mercoledì 22 agosto si procede al taglio della
‘rocca’
L’albero destinato al taglio - ‘a pitu - scelto un
mese prima della festa, nei boschi del Pollino viene
abbattuto e squadrato giovedì 23 agosto.
Venerdì 24 agosto, dopo aver trascorso la notte nel
Piano Visitone, si procede al taglio e al trasporto
della rocca in località Piano Visitone, in cui viene
celebrata la Santa Messa.
Dopo la messa si procede al traino della ‘Pitu’
verso località Torno e della ‘rocca’ e della
cuccagna verso località Prastio.
Sabato 25 agosto, dopo i festeggiamenti nelle due
frazioni, ‘a pitu e l’albero della cuccagna (che
verrà poi unito alla rocca) vengono trascinati in
paese con l’aiuto dei buoi. La domenica è dedicata
all'innalzamento della cuccagna in piazza e alla
processione religiosa che fa da cornice al rituale
profano. A Pedali avviene anche l'antico rito dell'arrampicamento
della 'cuccagna'.
È plausibile ipotizzare che la presenza dell’albero
nella festa di S. Francesco di Paola sia legata a
motivazioni di ordine agiografico, simbolico ed
economico.
Per quanto riguarda il significato simbolico si può
supporre che l’unione tra pitu (elemento maschile) e
rocca (elemento femminile) sia la celebrazione della
fecondità, del risveglio della vita. Significati poi
adottati dalla religione cristiana, intesi
nell’ottica della resurrezione: l’uomo che rinasce
dalla morte, proteso al cielo, verso vita eterna.
Infine, volendo dare un significato più pratico e
forse più verosimile a quello che oggi può sembrare
soltanto un rito, bisogna dire che, nei tempi
passati, i comuni nel dare il loro contributo alla
festa, offrivano del legname che era un bene
preziosissimo, essendo alla base dell’edilizia e
dell’artigianato.