Sabato 20 ottobre, a Montebelluna
(TV), esperti a convegno daranno voce al sempre
attuale messaggio dell’intellettuale trevigiano.
Una rilettura delle trasformazioni ambientali e
sociali di cui è stato attore, testimone e
coscienza critica
Come ha
vissuto Giuseppe Mazzotti (1907-1981) un secolo
di trasformazioni del paesaggio? Come vivrebbe
oggi e cosa farebbe il Mazzotti scrittore,
alpinista, salvatore delle ville venete, di
fronte alla deriva economica ed ambientale,
ma soprattutto etica e sociale degli ultimi 25
anni? Per rispondere a queste domande, esperti
di prim’ordine si riuniranno sabato 20
ottobre, dalle 9 alle 18, presso il Centro
direzionale di Veneto Banca a Montebelluna
(TV) in occasione del convegno “Il paesaggio
di cent’anni, per una rilettura con Giuseppe
Mazzotti”. L’iniziativa è una delle
manifestazioni parallele della XXV edizione del
PREMIO GAMBRINUS “GIUSEPPE MAZZOTTI” per la
letteratura di montagna, esplorazione, ecologia
e artigianato di tradizione.
Organizzata dall’associazione che da 25 anni
promuove il prestigioso premio letterario, in
collaborazione con il Comitato regionale per le
celebrazioni del centenario della nascita di
Giuseppe Mazzotti (costituitosi quest’anno per
volere della Regione del Veneto), il convegno
rappresenta uno degli eventi culturali di punta
nel ricco calendario di appuntamenti che nel
2007 ricordano la figura dell’illustre
intellettuale.
Nell’incontro a Montebelluna sarà
proposta una rilettura del paesaggio e in
particolare dei segni lasciati nell'ambiente,
nell'economia, nella politica e nella socialità
nell'arco di un secolo, lo stesso attraversato
da Mazzotti. Egli sarà chiamato in causa come
attore, testimone e lungimirante coscienza
critica di quattro periodi, che
scandiscono la sua vita: gli anni dal 1905 al
1930 (fine dei grandi imperi, nascita delle
lotte operaie, Grande Guerra, eccidi di massa,
grandi crisi economiche); dal 1930 al 1956
(II guerra mondiale, crisi dei valori, mito del
progresso); dal 1956 al 1980
(contestazioni sociali, crisi energetica,
benessere materiale); ed infine gli ultimi 25
anni (consumismo sfrenato, divario nord-sud,
confusione diritti-doveri).
Nella prima sessione, i relatori
coglieranno i punti salienti di questi periodi e
li confronteranno con il modo di pensare di
Mazzotti: Amerigo Restucci (Iuav) storico
dell’architettura e Francesco Vallerani
(Università di Venezia) rileggeranno i segni sul
territorio e sull’ambiente; l’economista
Gabriele Zanetto (Università di Venezia)
i segni nell’economia, mentre il politologo
Paolo Feltrin (Università di Trieste)
interpreterà i cambiamenti nella politica e
nella socialità. Seguirà una tavola rotonda
presieduta da Ulderico Bernardi,
sociologo, presidente del Comitato scientifico
della Fondazione Mazzotti, sulle vicende del
paesaggio legate all'attualità. Per questa
occasione alcuni significativi "decisori" -
esponenti del mondo agricolo, dell'industria,
del turismo, della pubblica amministrazione e
della politica – saranno chiamati ad assumere il
ruolo e l’identità di Mazzotti, per la tutela e
la valorizzazione dell’ambiente. Interverranno
tra gi altri: Sandro Boscaini, presidente
della Masi Agricola Spa; Gabriele Centazzo
amministratore unico della Valcucine Spa;
Guido Venturini, direttore generale del
Touring Club italiano; Flavio Trinca,
presidente della Fondazione Veneto Banca,
Giuseppe Pellegrinon, storico
dell’alpinismo, Marzio Favero, assessore
alla Cultura delle Provincia di Treviso.
Per
informazioni:
Segreteria del PREMIO GAMBRINUS “GIUSEPPE
MAZZOTTI”: tel.
0422 855609
– fax
0422 802070;
e-mail
message@premiomazzotti.it;
www.premiomazzotti.it
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