TEATRO DELL’OROLOGIO
Sala Artaud
6 - 25 MARZO 2007
Compagnia Diritto & Rovescio
FIORI NEL CIELO
di Fabrizio Vecchi,
con Geremia Longobardo
regia Ilaria Testoni
Fuochìsta
o (lett.) fochìsta [da fuoco]
s.m. e f. (pl. m. -i)
2 (pop. merid.)
Chi fabbrica e/o vende fuochi artificiali, o li fa
esplodere durante le feste paesane.
I
fuochi d’artificio sono profondamente legati
all’animo più profondo e condiviso di Napoli ma
pochi sanno che con altrettanta forza e tradizione
sono legati alla Camorra, che storicamente
usa gli scoppi luminosi per avvisare della presenza
di carichi di droga o della polizia o compiere
stragi nel caos…
Da
questa storia condivisa e dalla pervasività
invisibile e radicale della Camorra prende spunto
Fiori nel Cielo di Fabrizio Vecchi, in
scena al Teatro dell’Orologio –Sala Artaud
dal 6 al 25 marzo con Geremia Longobardo e la
regia di Ilaria Testoni.
Napoli, estate 1990:
siamo nella capitale dei fuochi d’artificio e domani
ci sarà lavoro per tutti, si giocherà la finale
Italia-Argentina.
La
storia è quella di Gaetano, un fuochista che
fa miracoli artificiali che in pochi secondi si
consumano nel buio e che viene usato da una famiglia
della Camorra semplicemente come mezzo di
comunicazione, a comando.
Una situazione difficile: dover lavorare, pensare,
spostarsi in auto in una Napoli già normalmente
subnormale, ma ora invasa da ogni genere di tifoso.
Un
incontro aspettato: l’ingaggio da parte di don Mario
per i festeggiamenti – si spera – per la vittoria
dell’Italia.
Una visita imprevista: gli uomini di Ruotolo, nemico
numero uno di don Mario.
Un
ricatto sotto minaccia che somiglia più a un ordine
che a un ricatto.
Uno scontro inaspettato: con la
realtà, che racconta che basta respirare, a Napoli,
per avere a che fare con la Camorra. Non si può fare
altrimenti: neanche te ne accorgi e ci stai
trattando.
Don Mario e Ruotolo, dietro la partita
Italia-Argentina, si giocano ben altra partita, più
losca e sottile. Gaetano, anonimo eroe di sogni
metropolitani, suo malgrado si trova pedina
fondamentale di uno scacchiere grande quanto un
campo di calcio.
Un
antieroe che si trova a lottare contro la malavita,
il tifo, gli schiamazzi, il fuoco che gli scorre
dentro.
Un monologo interiore tragi-comico
teso ad approfondire il tema della solitudine che
prevarica tutto: ambiente, professione, anima.
Il
giovane Gaetano narra una storia, la sua
storia, una storia qualunque che può diventare
speciale, per chi ha vissuto i Mondiali del 1990
ricordando ogni attimo di quella semifinale; per chi
ne ha sentito parlare e per chi di calcio non ne
vuole sapere. Per chi s’innamora e dimentica, o
soffre a lungo per uno sguardo; per chi ha cercato e
continua a cercare nella vita quella scintilla che
resti accesa per più di un soffio.
Per chi non rinuncia alla volontà di
denunciare un fenomeno pervasivo e spesso invisibile
come la Camorra.
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Marta
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