In scena nello
storico Teatro di Documenti
lo spettacolo
Enrichetta Ruffo – Il coraggio di una Nobildonna
di Antonino Cosco
Regia di Francesco
Bauco
Roma, 23
marzo 2007 – Nel
suggestivo scenario dello storico Teatro di
Documenti il 30 marzo alle ore 21,00
debutterà lo spettacolo
teatrale Enrichetta Ruffo - il coraggio di una
nobildonna.
Si tratta di un
riadattamento del testo originale di Antonino
Cosco realizzato dal giovane regista
Francesco Bauco, con la preziosa collaborazione
del compositore delle musiche Stefano Gallon.
L’intenzione del
regista è rendere universale e atemporale la vera
storia della marchesa Enrichetta Ruffo, una figura
femminile emblematica e moderna rispetto alle donne
dell’epoca. La guerra, l’amore e il coraggio sono
valori universalmente riconoscibili che superano i
contenuti storici e i valori medioevali propri di
quel tempo, questo è il messaggio che il giovane
regista vuole trasmettere.
Quasi in punto di
morte, la marchesa Enrichetta Ruffo chiede nelle sue
ultime preghiere di poter rivedere il suo amato Don
Antonio Centelles. Il dramma si sviluppa rivivendo i
momenti più significativi della vita della donna,
raccontati dalle figure più importanti che hanno
segnato la sua vicenda: fantasmi, e spiriti le
renderanno omaggio, accompagnandola nei suoi ultimi
istanti di vita.
Uno spettacolo
intenso, la storia di un amore nato in tempo di
guerra e segnato dalla Sorte,
figura chiave e presenza elegante e silenziosa che
si inserisce nel corso delle vicende.
Ciò che rende
suggestivo l'allestimento dello spettacolo teatrale
è la cascata di microscene a catena,
di seguito l'una all'altra, senza un apparente filo
narrativo che porta lo spettatore ad una serie di
emozioni diverse: il riconoscere l'amore e viverlo,
la delusione di una aspettativa che sembrava certa,
la sofferenza nella guerra, il primo bacio, la
lontananza, la rabbia, il perdono... emozioni che
vengono tutte ricollegate nella scena finale, la
scena della morte della coraggiosa protagonista che,
pur se vissuta nella seconda metà del XV° secolo, ha
voluto vivere solo secondo le sue volontà.
Uno
spettacolo ricco di storia,
che affonda profondamente nell’humus e nel cuore
della Calabria, ma moderno nella messa in
scena: i costumi sono una rivisitazione nei
materiali, plastici e metallici, del costume
quattrocentesco.