Con la Vª edizione di Corinaldo Tipica – sapori e
profumi delle nostre terre –, sabato 21 e domenica
22 aprile si festeggia la “Festa del Nino”, con
mostra-mercato, intrattenimenti e degustazioni.
Il programma che l’Amministrazione comunale, insieme
alle associazioni di categoria: Cia, Coldiretti,
Copagri, Cna alimentare, Confartigianato e in
collaborazione con le Associazioni PerCorsi
Paralleli, Pozzo della Polenta e Pro Loco,
SuinMarche, Corte Marchigiana e Assivip, ha
allestito per l’occasione è veramente completo.
Si inizia sabato 21 aprile, presso il Teatro
Comunale “Carlo Goldoni”, alle ore 21:00, con
l’esibizione della “Macina si racconta….per
Corinaldo”. Canti e tradizioni popolari della
cultura orale marchigiana a cura del Gruppo Folk “La
Macina”. L’ingresso è gratuito e le prenotazioni
si ricevono presso l’Ufficio IAT tel. 071/679047.
Domenica 22 aprile : alle ore 10:00 – cerimonia di
inaugurazione. Taglio del nastro e saluti della
autorità e apertura stands gastronomici (presso il
Loggiato del Palazzo Comunale).
Ore 11:00 – Le eccellenze gastronomiche del
territorio: tavola rotonda in collaborazione con la
Festa del Nino e SuinMarche per presentare “La
D.O.P. della porchetta”. Seguirà, presso l’Hotel Il
Giglio, Il gusto della porchetta – degustazione
guidata con lo storico Ivo Picchiarelli .
Nel pomeriggio, alle ore 15:00 – esibizione del
gruppo storico “Città di Corinaldo – Combusta Revixi”.
Seguirà, presso il Teatro Comunale, Conciata per le
feste – con il presidente regionale della Coldiretti
Gian Alberto Luzi e l’intervento dei rappresentanti
provinciali dell’Accademia Italiana della Cucina.
Moderatore Tommaso Lucchetti (storico dell’arte,
della cultura gastronomica e curatore scientifico
della Festa del Nino). Presso il Centro storico,
laboratorio del gusto per bambini delle scuole
elementari e presentazione dei lavori e consegna
diplomi del corso di Manipolazione, tenuto dai
bambini della scuola materna.
Seguirà alle ore 17:00 – dolci abbinamenti di Vini a
cura dell’Enoteca Regionale di Jesi, (presso la
Piazza del Cioccolato).
Alle ore 18:00 – concerto “Rari Ramarri Rurali
(presso il Centro Storico). Per chi desidera
visitare il territorio, domenica 22 aprile
l’associazione PerCorsi Paralleli organizza un
itinerario guidato alla scoperta del gusto di essere
Nino nella terra di Frattula. “Tipicando con io
Nino” è il titolo dell’iniziativa. Per informazioni:
320/0971943.
Durante la manifestazione sarà possibile godere
delle eccellenze enogastronomie del territorio,
grazie ai menù tematici proposti dai Ristoranti
Convenzionati di Corinaldo.
Nelle contrade, quando non c'era la possibilità di
divertirsi come oggi, (i ragazzi non avevano "l'ape
48" e non scorrazzavano per le strade di campagna),
il giorno in cui veniva ammazzato il maiale era una
giornata di festa, i ragazzi non andavano a scuola,
il capo famiglia era in attesa dei "mazzarini",
l'acqua era pronta e calda al punto giusto per
gettarla sul maiale morto, per togliere con il "raschiello"
il pelo e tutta la famiglia era in trepidante attesa
dell'evento. Il gran giorno era arrivato, i più
piccoli indossavano una “parnanza” ed aiutavano a
"fare le carni". Poi, a mezzogiorno, tutti radunati
a tavola per il pranzo. La "vergara" aveva
preparato, già di prima mattina, delle ottime
tagliatelle fatte in casa, poi, per pietanza, come
consuetudine, erano state cotte sulla brace costine,
salsicce e bistecchine di maiale. Dopo un buon
bicchiere di vino, tutti di nuovo al lavoro per
completare la "pista". Generalmente, per ammazzare
il maiale si aspetta sempre che ci sia la “luna
buona”, perché una “credenza” antichissima,
tramandata da padre in figlio, dice che se il maiale
è ammazzato con la luna nuova (nera) le carni non si
mantengono e allora il coltivatore aspetta la mezza
luna o luna vecchia (bianca). Cosi un giovedì (luna
buona) i "mazzarini" hanno iniziato il rito della
macellazione del maiale, del peso di kg.180. Dopo
che il maiale è stato appeso al soffitto e tagliato
in due "pacche", si aspetta un giorno o due prima di
lavorarlo, affinché le carni s'induriscano un po’.
S’inizia a fare la "pista", si provvede a togliere
la testa, il grasso per fare lo strutto ed i
grasselli, viene tagliato il pezzo della schiena da
cui si ricavano il lombetto, le costine e le due
lonze (capocollo e lonza magra). Nella parte
inferiore della “pacca” viene separato il lardo e
la pancetta, i magri vengono utilizzati per
preparare gli insaccati (salsicce, salami e
cotechini). Il musetto, le orecchie e gli ossi
vengono fatti bollire nel caldaio e poi utilizzati
per fare la coppa. La goletta, la pancetta, i
prosciutti, le spalle e le lonze vengono messe sotto
sale. Le lonze vengono tolte dal sale dopo 6 o 7
giorni e lavorate dal “norcino”. Finito di fare la
“pista” si provvede a salare i prosciutti, le lonze,
la pancetta, la goletta, mentre per i salami e le
salsicce si aspetta un giorno, prima di appenderle.
dal Comune di Corinaldo
www.comune.corinaldo.an.it