Nel 1937, ormai
da un anno la guerra civile spagnola divideva
non solo il Paese, ma l’intera Europa. Il
generale Francisco Franco non esitava a
bombardare le principali città spagnole
indiscriminatamente. Nel 1936, a pochi mesi
dallo scoppio delle ostilità, una massiccia
operazione aerea colpì la Capitale. Qui rimase
ferito Alejandro Finisterre, un ragazzo di soli
15 anni a molti sconosciuto, ma che avrebbe dato
i natali, l’anno successivo, a uno dei giochi
più popolari del mondo: il calcio balilla.
Lo scorso 8
febbraio, Finisterre è scomparso nella cittadina
di Zamora, all’età di 87 anni. Per ricordare la
figura di un uomo che ha inventato uno dei
giochi più straordinari e conosciuti dal grande
pubblico è stato intitolato un trofeo di
calcetto proprio alla sua memoria: la prima
edizione del “Memorial Finisterre” si terrà
domenica 20 maggio, a partire dalle 11, al polo
fieristico di Malpensa Fiere (Busto Arsizio,
Varese) in occasione dell’annuale Festa della
Bcc organizzata da Eo Ipso, agenzia di
comunicazione e organizzazione eventi, per conto
della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate.
Ospitato in un
capannone di 3mila metri quadrati, il Memorial
Finisterre si gioca con la formula
dell’eliminazione diretta, sui celeberrimi
calcetti della ditta Sardi di Alessandria. Sono
accettate fino ad un massimo di 1.024 coppie,
anche miste. Pur essendo un torneo amatoriale,
la competizione adotta il regolamento di gioco
della Federazione Italiana Calcio Balilla. Tutte
le info e le iscrizioni su: www.festabcc.it.
Finisterre non fu
esclusivamente l’inventore del popolare
biliardino, ma anche poeta, filosofo, editore,
ballerino di tip tap e uno dei più tenaci
oppositori del regime di Francisco Franco.
Finisterre, appena quindicenne, inventò il
futbolìn, destinato a diventare uno dei giochi
più popolari, con un nobile scopo: permettere ai
bambini mutilati dalla guerra civile di giocare
a calcio.
Il calcetto, un po’ di storia.
Finisterre fu
ricoverato in ospedale in seguito alle ferite
riportate dai bombardamenti che colpirono
Madrid. Durante la degenza, il ragazzo rimase
molto colpito dai numerosi bambini mutilati e
impossibilitati per sempre a giocare a calcio.
Decise così di trovare un modo per permettere
loro di continuare a farlo. Ispirandosi al ping
pong da tavolo ideò, con l’aiuto di Francisco
Javier Altuna un carpentiere che lavorava in
ospedale, una versione rudimentale del
biliardino: un piano di compensato rettangolare
con fessure sui lati corti dentro i quali erano
state infilate delle aste in ferro con
agganciati dei giocatori di legno. Oltre a due
piccole porte dotate di rete in cui mandare la
pallina: proprio come quella del futbòl vero.
L'invenzione fu registrata nel 1937 a
Barcellona.
Finisterre non
potè godere del successo della sua invenzione.
Al termine della guerra, con l’insediamento del
regime di Franco, l’inventore fu costretto a
fuggire in Francia attraversando
clandestinamente i Pirenei. A causa di una
pioggia torrenziale, i preziosi incartamenti che
portava con sé vennero irrimediabilmente
distrutti e con essi progetti e brevetto del
biliardino. Finisterre soggiornò prima in
Francia e poi in Ecuador, Guatemala e Messico.
IL CALCIO BALILLA
Lo chiamano
calcio balilla, biliardino, calcino, calcetto,
bigliardino. La sostanza però è sempre la
stessa: undici giocatori per ciascuna squadra
schierati sul campo da gioco in un immutabile
schema 2-5-3, con l’obiettivo di mandare la
pallina nella rete avversaria.
Durante l’annuale
Festa del socio della Bcc di Busto Garolfo e
Buguggiate si terrà un torneo di calcio balilla.
L’appuntamento è per domenica 20 maggio a
partire dalle 14 a Malpensa Fiera. È prevista
l’eliminazione diretta al meglio delle tre
partite: la coppia vincitrice si aggiudicherà un
calcetto.
UN PO’ DI STORIA:
Le origini del
calcio balilla risalgono agli inizi del ‘900,
anche se le notizie disponibili sono dubbie e, a
volte, contrastanti. Nato come tentativo di
trasporre il gioco del calcio su un tavolo, ha
conosciuto una rapida diffusione diventando oggi
uno sport vero e proprio, con tanto di
campionati, federazione e associati in ogni
angolo del globo.
A contendersi la
paternità di questa disciplina sono Germania
(dove tra gli anni ’20 e ’30 sono apparsi i
primi rudimentali modelli), Francia (dove nello
stesso periodo e indipendentemente sono stati
realizzati dei tavoli da un operaio-inventore
della Citroen), e Spagna. Qualcuno propende
anche per un origine italiana, anche se non ci
sono molti riscontri a favore di questa tesi.
Più pittoresca invece la versione spagnola:
l’invenzione è attribuita a Alejandro Finisterre,
che sembra abbia avuto l’idea mentre si trovava
ricoverato in un ospedale a Madrid per le ferite
riportate in un bombardamento durante la Guerra
Civile Spagnola (1936-1939). Finisterre era
rimasto molto colpito dai numerosi bambini
ricoverati che, a causa delle ferite di guerra,
non potevano più giocare a calcio e per questo,
ispirandosi al tennis da tavolo, aveva
realizzato con l’aiuto di un amico carpentiere,
Francisco Javier Altuna, una versione del calcio
che poteva essere giocata all’interno e in
condizioni fisiche non ottimali.
I primi tavoli da
gioco erano realizzati con piani da gioco con
sponde alte, stecche di legno e, al posto degli
attuali omini, dei pezzi grezzi di legno:
modelli certo molto diversi rispetto a quelli
iper-tecnologici realizzati oggi, ma con lo
stesso obiettivo.
In Italia, la
diffusione vera e propria del calcio da tavolo è
iniziata al termine della Seconda Guerra
Mondiale, quando dei rudimentali biliardini sono
stati utilizzati, con buoni risultati, per la
riabilitazione dei reduci di guerra. Da questo
uso, probabilmente, è derivato il nome di
calcio-balilla.
La produzione
industriale è invece iniziata in Francia nel
1947 quando il marsigliese Marcel Zosso ha
creato i primi biliardini in serie simili a
quelli che conosciamo oggi.
Il successo è
stato immediato, soprattutto nel sud del Paese,
tanto che Zosso ha iniziato a esportare
all’estero la propria attività. Nel 1949 Zosso è
arrivato in Italia dove, curiosamente, ha
trovato dei fornitori tra i produttori di casse
da morto. La famiglia Garlando è stata tra le
prime a produrre calcetti: nel 1950 è stato
realizzato il primo di una lunghissima serie,
visto che oggi Garlando è diventato leader
mondiale del settore.
Negli anni ’50 il
calcetto si è diffuso anche negli Stati Uniti,
anche se per il boom vero e proprio si è dovuto
attendere qualche anno, quando i soldati
americani che avevano combattuto in guerra in
Europa sono ritornati a casa e l’hanno fatto
conoscere a parenti e amici. Oggi il biliardino
è diffuso in tutto il mondo ed è considerato un
vero e proprio sport, con tanto di federazioni,
associazioni e campionati.
SPECIALITÀ: Il
gioco del calcetto non è universale, ma esistono
diverse specialità.
Le regole
utilizzate in Italia, ad esempio, sono diverse
rispetto a quelle degli altri paesi. All’estero
e nelle competizioni internazionali sono infatti
consentiti i ganci, ossia passaggi da un
giocatore all’altro della stessa linea, ma anche
passetti stop e tiro, palle ferme e trascinate.
Pratiche che in Italia sono assolutamente
proibite e che penalizzano non poco gli Azzurri
alle competizioni fuori dalla penisola.
Tipico del gioco
all’italiana è la “napoletana” ossia il tiro dal
tridente con l’attaccante centrale “spizzicando”
la pallina in modo che finisca in goal dopo
averla colpita, e la “cinese”, riservata ai più
esperti, che consisiste nel tirare dal tridente
la palla in sponda e poi colpirla subito con
l’attaccante
Da tempo si sta
cercando di unificare le regole in tutto il
mondo, anche se per ora l’unica norma
universalmente accettata sembra essere quella di
non “rullare”, ossia far girare la stecca per
più di 360 gradi, facendo ruotare i giocatori a
forte velocità e producendo tiri poco “puliti”.
FEDERAZIONI:
Quasi tutti almeno una volta hanno provato a
cimentarsi con il calcio-balilla. Non servono
particolari doti o attrezzature sportive, basta
inserire una moneta nell’apposita gettoniera e
provare a segnare nella porta avversaria.
Dagli anni ’50 la
disciplina ha iniziato ad assumere le
caratteristiche di sport, grazie
all’organizzazione di tornei. A Parigi si è
svolta la prima Coppa del Mondo nel 1998,
giocato su tavoli Bonzini.
La Federazione
internazionale di calcio da tavolo (International
table soccer federation, Itsf), è stata fondata
nell’agosto del 2002 e conta 50 nazioni
affiliate. La sede si trova a Nantes, in
Francia, e gli obiettivi principali sono
promuovere lo sport e stabilirne le regole. Il
primo Campionato del mondo Itsf si sono svolti
nel novembre 2004 in Italia, in Valle d’Aosta.
Hanno partecipato circa 80 giocatori provenienti
da 20 nazioni e il titolo è stato conquistato
dal belga Frederic Collignon.
Nel maggio 2006,
l’Itsf ha organizzato la prima Coppa del mondo
delle nazioni ad Amburgo, in Germania, dove, per
la prima volta, i giocatori hanno dovuto
sfidarsi su tutti i tipi di tavoli ufficiali.
In Italia esiste
la Federazione italiana calcio balilla (Ficb),
nata nel 1995 con sede a Lessolo in provincia di
Torino, in attesa di affiliazione al Coni. Gli
iscritti sono 20mila e circa 5mila atleti
praticano questo sport a livello agonistico.20
mila gli iscritti. I Campionati italiani si
svolgono a Sant Vincent, in Valle d’Aosta.
Esiste anche una Commissione Special, che ha lo
scopo di promuovere la disciplina tra i
disabili. Il calcetto riceverà la consacrazione
ufficiale alle prossime Olimpiadi di Pechino nel
2008, dove sarà presente come sport
dimostrativo.
TAVOLI: Esistono
diversi tipi di tavoli da calcetto e stili
particolari legati ai paesi di provenienza.
Esistono gli stili francese, americano,
italiano, belga e cinese. Le marche più famose
dei tavoli sono Garlando, Bonzini, Tornado,
Roberto-Sport, Eurosoccer, Kicker, ,
Löwen-Soccer, Warrior, Lehmacher, Leonheart.
Normalmente, la lunghezza di un tavolo da
calcio-balilla oscilla tra i 110 e i 120
centimetri, mentre la larghezza va dai 65 ai 72
centimetri, con rampe agli angoli e qualche
volta ai lati per evitare i “punti morti”, in
cui la pallina rischierebbe di fermarsi.
Tradizionalmente
ci sono otto file di omini da calcetto, quattro
per ognuna delle due squadre, distinte dai
colori rosso e blu. Ogni formazione ha 3
attaccanti, 5 centrocampisti, 2 difensori e un
portiere. La velocità della pallina può arrivare
a 64 chilometri all’ora durante una
competizione.
Il tavolo da calcetto più particolare è quello
creato dall’artista italiano Maurizio Cattelan
che nel 1991 ha realizzato l’opera “Millennium”,
un calcetto lungo 7 metri per 11 giocatori per
lato.Quello più costoso disponibile è “Opus”,
costruito da Eleven Forty, venduto a circa
80mila euro.