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Un torneo su 3 mila metri per ricordare l'inventore del Calcetto Balilla - Busto Arsizio (VA) - 20 Maggio

L’8 febbraio è morto Alejandro Finisterre, inventore del calcio balilla. Domenica 20 maggio, si terrà il primo torneo internazionale alla sua memoria. Ospitato in un capannone fieristico di 3mila metri quadri, aperto ad un massimo di 1.024 coppie e a eliminazione diretta

 

Nel 1937, ormai da un anno la guerra civile spagnola divideva non solo il Paese, ma l’intera Europa. Il generale Francisco Franco non esitava a bombardare le principali città spagnole indiscriminatamente. Nel 1936, a pochi mesi dallo scoppio delle ostilità, una massiccia operazione aerea colpì la Capitale. Qui rimase ferito Alejandro Finisterre, un ragazzo di soli 15 anni a molti sconosciuto, ma che avrebbe dato i natali, l’anno successivo, a uno dei giochi più popolari del mondo: il calcio balilla.

Lo scorso 8 febbraio, Finisterre è scomparso nella cittadina di Zamora, all’età di 87 anni. Per ricordare la figura di un uomo che ha inventato uno dei giochi più straordinari e conosciuti dal grande pubblico è stato intitolato un trofeo di calcetto proprio alla sua memoria: la prima edizione del “Memorial Finisterre” si terrà domenica 20 maggio, a partire dalle 11, al polo fieristico di Malpensa Fiere (Busto Arsizio, Varese) in occasione dell’annuale Festa della Bcc organizzata da Eo Ipso, agenzia di comunicazione e organizzazione eventi, per conto della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate.

Ospitato in un capannone di 3mila metri quadrati, il Memorial Finisterre si gioca con la formula dell’eliminazione diretta, sui celeberrimi calcetti della ditta Sardi di Alessandria. Sono accettate fino ad un massimo di 1.024 coppie, anche miste. Pur essendo un torneo amatoriale, la competizione adotta il regolamento di gioco della Federazione Italiana Calcio Balilla. Tutte le info e le iscrizioni su: www.festabcc.it.

Finisterre non fu esclusivamente l’inventore del popolare biliardino, ma anche poeta, filosofo, editore, ballerino di tip tap e uno dei più tenaci oppositori del regime di Francisco Franco. Finisterre, appena quindicenne, inventò il futbolìn, destinato a diventare uno dei giochi più popolari, con un nobile scopo: permettere ai bambini mutilati dalla guerra civile di giocare a calcio.
Il calcetto, un po’ di storia.

Finisterre fu ricoverato in ospedale in seguito alle ferite riportate dai bombardamenti che colpirono Madrid. Durante la degenza, il ragazzo rimase molto colpito dai numerosi bambini mutilati e impossibilitati per sempre a giocare a calcio. Decise così di trovare un modo per permettere loro di continuare a farlo. Ispirandosi al ping pong da tavolo ideò, con l’aiuto di Francisco Javier Altuna un carpentiere che lavorava in ospedale, una versione rudimentale del biliardino: un piano di compensato rettangolare con fessure sui lati corti dentro i quali erano state infilate delle aste in ferro con agganciati dei giocatori di legno. Oltre a due piccole porte dotate di rete in cui mandare la pallina: proprio come quella del futbòl vero. L'invenzione fu registrata nel 1937 a Barcellona.

Finisterre non potè godere del successo della sua invenzione. Al termine della guerra, con l’insediamento del regime di Franco, l’inventore fu costretto a fuggire in Francia attraversando clandestinamente i Pirenei. A causa di una pioggia torrenziale, i preziosi incartamenti che portava con sé vennero irrimediabilmente distrutti e con essi progetti e brevetto del biliardino. Finisterre soggiornò prima in Francia e poi in Ecuador, Guatemala e Messico.

 

 

 

 

IL CALCIO BALILLA

 

Lo chiamano calcio balilla, biliardino, calcino, calcetto, bigliardino. La sostanza però è sempre la stessa: undici giocatori per ciascuna squadra schierati sul campo da gioco in un immutabile schema 2-5-3, con l’obiettivo di mandare la pallina nella rete avversaria.

Durante l’annuale Festa del socio della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate si terrà un torneo di calcio balilla. L’appuntamento è per domenica 20 maggio a partire dalle 14 a Malpensa Fiera. È prevista l’eliminazione diretta al meglio delle tre partite: la coppia vincitrice si aggiudicherà un calcetto.

UN PO’ DI STORIA:

Le origini del calcio balilla risalgono agli inizi del ‘900, anche se le notizie disponibili sono dubbie e, a volte, contrastanti. Nato come tentativo di trasporre il gioco del calcio su un tavolo, ha conosciuto una rapida diffusione diventando oggi uno sport vero e proprio, con tanto di campionati, federazione e associati in ogni angolo del globo.

A contendersi la paternità di questa disciplina sono Germania (dove  tra gli anni ’20 e ’30 sono apparsi i primi rudimentali modelli), Francia (dove nello stesso periodo e indipendentemente sono stati realizzati dei tavoli da un operaio-inventore della Citroen), e Spagna. Qualcuno propende anche per un origine italiana, anche se non ci sono molti riscontri a favore di questa tesi. Più pittoresca invece la versione spagnola: l’invenzione è attribuita a Alejandro Finisterre, che sembra abbia avuto l’idea mentre si trovava ricoverato in un ospedale a Madrid per le ferite riportate in un bombardamento durante la Guerra Civile Spagnola (1936-1939). Finisterre era rimasto molto colpito dai numerosi bambini ricoverati che, a causa delle ferite di guerra, non potevano più giocare a calcio e per questo, ispirandosi al tennis da tavolo, aveva realizzato con l’aiuto di un amico carpentiere, Francisco Javier Altuna, una versione del calcio che poteva essere giocata all’interno e in condizioni fisiche non ottimali.

I primi tavoli da gioco erano realizzati con piani da gioco con sponde alte, stecche di legno e, al posto degli attuali omini, dei pezzi grezzi di legno: modelli certo molto diversi rispetto a quelli iper-tecnologici realizzati oggi, ma con lo stesso obiettivo.

In Italia, la diffusione vera e propria del calcio da tavolo è iniziata al termine della Seconda Guerra Mondiale, quando dei rudimentali biliardini sono stati utilizzati, con buoni risultati, per la riabilitazione dei reduci di guerra. Da questo uso, probabilmente, è derivato il nome di calcio-balilla.

La produzione industriale è invece iniziata in Francia nel 1947 quando il marsigliese Marcel Zosso ha creato i primi biliardini in serie simili a quelli che conosciamo oggi.

Il successo è stato immediato, soprattutto nel sud del Paese, tanto che Zosso ha iniziato a esportare all’estero la propria attività. Nel 1949 Zosso è arrivato in Italia dove, curiosamente, ha trovato dei fornitori tra i produttori di casse da morto. La famiglia Garlando è stata tra le prime a produrre calcetti: nel 1950 è stato realizzato il primo di una lunghissima serie, visto che oggi Garlando è diventato leader mondiale del settore.

Negli anni ’50 il calcetto si è diffuso anche negli Stati Uniti, anche se per il boom vero e proprio si è dovuto attendere qualche anno, quando i soldati americani che avevano combattuto in guerra in Europa sono ritornati a casa e l’hanno fatto conoscere a parenti e amici. Oggi il biliardino è diffuso in tutto il mondo ed è considerato un vero e proprio sport, con tanto di federazioni, associazioni e campionati.

SPECIALITÀ: Il gioco del calcetto non è universale, ma esistono diverse specialità.

Le regole utilizzate in Italia, ad esempio, sono diverse rispetto a quelle degli altri paesi. All’estero e nelle competizioni internazionali sono infatti consentiti i ganci, ossia passaggi da un giocatore all’altro della stessa linea, ma anche passetti stop e tiro, palle ferme e trascinate. Pratiche che in Italia sono assolutamente proibite e che penalizzano non poco gli Azzurri alle competizioni fuori dalla penisola.

Tipico del gioco all’italiana è la “napoletana” ossia il tiro dal tridente con l’attaccante centrale “spizzicando” la pallina in modo che finisca in goal dopo averla colpita, e la “cinese”, riservata ai più esperti, che consisiste nel tirare dal tridente la palla in sponda e poi colpirla subito con l’attaccante

Da tempo si sta cercando di unificare le regole in tutto il mondo, anche se per ora l’unica norma universalmente accettata sembra essere quella di non “rullare”, ossia far girare la stecca per più di 360 gradi, facendo ruotare i giocatori a forte velocità e producendo tiri poco “puliti”.

FEDERAZIONI: Quasi tutti almeno una volta hanno provato a cimentarsi con il calcio-balilla. Non servono particolari doti o attrezzature sportive, basta inserire una moneta nell’apposita gettoniera e provare a segnare nella porta avversaria.

Dagli anni ’50 la disciplina ha iniziato ad assumere le caratteristiche di sport, grazie all’organizzazione di tornei. A Parigi si è svolta la prima Coppa del Mondo nel 1998, giocato su tavoli Bonzini.

La Federazione internazionale di calcio da tavolo (International table soccer federation, Itsf), è stata fondata nell’agosto del 2002 e conta 50 nazioni affiliate. La sede si trova a Nantes, in Francia, e gli obiettivi principali sono promuovere lo sport e stabilirne le regole. Il primo Campionato del mondo Itsf si sono svolti nel novembre 2004 in Italia, in Valle d’Aosta. Hanno partecipato circa 80 giocatori provenienti da 20 nazioni e il titolo è stato conquistato dal belga Frederic Collignon.

Nel maggio 2006, l’Itsf ha organizzato la prima Coppa del mondo delle nazioni ad Amburgo, in Germania, dove, per la prima volta, i giocatori hanno dovuto sfidarsi su tutti i tipi di tavoli ufficiali.

In Italia esiste la Federazione italiana calcio balilla (Ficb), nata nel 1995 con sede a Lessolo in provincia di Torino, in attesa di affiliazione al Coni. Gli iscritti sono 20mila e circa 5mila atleti praticano questo sport a livello agonistico.20 mila gli iscritti. I Campionati italiani si svolgono a Sant Vincent, in Valle d’Aosta.
Esiste anche una Commissione Special, che ha lo scopo di promuovere la disciplina tra i disabili. Il calcetto riceverà la consacrazione ufficiale alle prossime Olimpiadi di Pechino nel 2008, dove sarà presente come sport dimostrativo.

TAVOLI: Esistono diversi tipi di tavoli da calcetto e stili particolari legati ai paesi di provenienza. Esistono gli stili francese, americano, italiano, belga e cinese. Le marche più famose dei tavoli sono Garlando, Bonzini, Tornado, Roberto-Sport, Eurosoccer, Kicker, , Löwen-Soccer, Warrior, Lehmacher, Leonheart. Normalmente, la lunghezza di un tavolo da calcio-balilla oscilla tra i 110 e i 120 centimetri, mentre la larghezza va dai 65 ai 72 centimetri, con rampe agli angoli e qualche volta ai lati per evitare i “punti morti”, in cui la pallina rischierebbe di fermarsi.

Tradizionalmente ci sono otto file di omini da calcetto, quattro per ognuna delle due squadre, distinte dai colori rosso e blu. Ogni formazione ha 3 attaccanti, 5 centrocampisti, 2 difensori e un portiere. La velocità della pallina può arrivare a 64 chilometri all’ora durante una competizione.
Il tavolo da calcetto più particolare è quello creato dall’artista italiano Maurizio Cattelan che nel 1991 ha realizzato l’opera “Millennium”, un calcetto lungo 7 metri per 11 giocatori per lato.Quello più costoso disponibile è “Opus”, costruito da Eleven Forty, venduto a circa 80mila euro.

 

 

 

Ufficio Stampa Bcc – Eo Ipso Srl

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