BIRRA E PESCE, GUIDA AGLI ABBINAMENTI:
I CONSIGLI DI MARCO
BOLASCO
Venerdì: pesce. Con
birra, ovviamente… Sarà questo il must del futuro?
Per chi vuole essere protagonista di questa stagione
di riscoperta della mediterraneità della birra, ecco
i consigli di Marco Bolasco, curatore della guida
Ristoranti d'Italia del Gambero Rosso, per declinare
al meglio questa inedita frontiera gastronomica. E,
per andare sul sicuro, ad esempio, abbinando una
lager con un bel fritto di paranza, una blanche con
un carpaccio di spigola, una bock chiara con gli
spaghetti alle vongole ma anche una strong lager con
del pesce spada alla siciliana…
Con gli antipasti? Una
blanche leggera o una weizen di
frumento. Mentre per una spigola al sale meglio una
lager. Mentre una bock ambrata regge
il sapore deciso di un bel baccalà in guazzetto… Non
stiamo improvvisando: il giudizio e gli abbinamenti
sono d’autore. Firmati dal direttore della Guida del
Gambero Rosso, Marco Bolasco. Uno dei massimi
esperti di birra in Italia.
“L’inedito
matrimonio tra birra e pesce, visto dalle nostre
latitudini – spiega Bolasco - può risultare
ostico e curioso ma è invece qualcosa di
assolutamente tradizionale, e anche molto
affascinante. Basta farsi un viaggio virtuale per il
Vecchio Continente per scoprire che storicamente
esistono alcuni abbinamenti molto interessanti tra
birra e mondo ittico. Il primo che viene in mente è
sicuramente quello tra ostriche e stout, presente in
Irlanda, ma anche in altre parti del Nord Europa
come in Germania, Belgio e Olanda. Una valida
alternativa allo champagne, decisamente più a buon
mercato. Molte volte, questo matrimonio si allarga
ai crostacei: aragoste, scampi, astici e gamberi,
soprattutto nel mondo anglosassone, sono spesso
serviti insieme alle birre scure”.
Non a caso, in Belgio
è comune patrimonio nazionale la degustazione di
altri molluschi, le cozze, preparate nelle più
svariate declinazioni ed anch’esse spesso
accompagnate alle birre profumate per cui questo
paese è famoso nel mondo. In questo caso, la
tipologia di birra dipenderà dal tipo di ricetta:
birre leggere con le cozze al vapore, più forti e
dal gusto più marcato per preparazioni in umido. Un
salto lontano per scoprire che uno dei “grandi”
luoghi del mondo in cui si consuma molto pesce e
molta birra e dove per logica i due consumi si
incrociano, è il Giappone. Ma in questo caso, dato
il tipo di cucina più delicato, e legato alla
tradizione dei crudi, la birra deve essere più
morbida e dal gusto alcolico meno invasivo.
Questi sono solo
alcuni esempi di quello che succede in giro per il
mondo. Ma quali sono gli abbinamenti perfetti per i
grandi piatti di mare della tradizione mediterranea
e italiana in particolare? È possibile “giocare” con
sapori e profumi, creando matrimoni d'elezione anche
in casa nostra? La risposta è sì, libri di cucina
alla mano, teoria e fantasia.
Regola di base è che
la forza della birra, sia di sapore che di grado
alcolico, deve essere proporzionata al tipo di
piatto che andremo a servire. Questo concetto si
spiega molto bene con gli antipasti. Con dei
bolliti di pesce o con delle insalate
di mare particolarmente leggere, andrà servita una
blanche, la leggera bianca belga. Con le
tartine a base di pesce affumicato come salmone,
trota o spada, è da provare l’abbinamento con una
weizen, la grande birra di grano tedesca.
Nel caso di
antipasti più saporiti, tipici della nostra
tradizione, come i savor o i carpioni,
presenti nelle loro diverse declinazioni un po’
ovunque in Italia, è da preferirsi una birra più
tosta, con un gusto marcato ed un grado alcolico
maggiore. Perfette saranno le birre doppio malto d’Abbazia,
sia nella loro versione chiara che in quella
ambrata. Lo saranno soprattutto nelle loro tonalità
più dolci e alcoliche e dove il luppolo non sia
troppo marcato. Come, ad esempio, le sarde veneziane
“saor” con una bella brune.
Una doppio malto
chiara strong lager sarà da preferirsi invece
nel caso degli antipasti con salse come il
salmone con la maionese o i gamberetti in salsa
rosa. Mentre una pale ale, potrà andare a
nozze con una pepata di cozze, e più in generale con
tutti i sauté di molluschi.
Anche per i
primi piatti si devono fare delle differenze.
D'altro canto il primo piatto nella nostra
tradizione ha mille ed una declinazione ed è
necessario operare qualche distinguo. Se il menù
prevede una preparazione complessa e dalla lunga
cottura come un caciucco ed altre zuppe di
mare o addirittura delle seppie in nero con la
polenta, allora si potrebbe servire una birra di
spessore, dal retrogusto leggermente amaro come una
rifermentata in bottiglia belgian strong ale
dotata di “spalle larghe” per sostenere sapori
forti.
Con qualche piccolo
distinguo l'abbinamento può andare altrettanto bene
per tutte le cotture in umido, come, per esempio, le
seppie con i piselli. Per zuppe più delicate,
soprattutto se in bianco, bisognerà abbassare il
tenore alcolico: una lager cruda.
Con un primo piatto
asciutto come un risotto di pesce o
uno spaghetto ai frutti di mare in bianco, si
può provare ad assaggiare una doppio malto chiara
come una bock. Ma attenzione all'eccesso di
prezzemolo: “è sempre nel mezzo” ma qualche volta
disturba. Un altro tipo di doppio malto come una
bock ambrata, sarà perfetta per le preparazioni,
anche servite come piatto unico, a base di
baccalà o stoccafisso. Come quella mitica
alla vicentina.
Passiamo ad un
capitolo a parte: il fritto, vero monumento
della cucina italiana di mare. È il vero grande
abbinamento con la birra, tra i migliori in
assoluto. Sicuramente la scelta deve andare per
birre che bilancino l’oleosità del fritto con una
nota di freschezza acida e con una effervescenza
leggermente marcata. Nel caso della frittura di
paranza, tipico fritto composto da pesce molto
delicato, andrà bene una lager; mentre in
caso di gusti più accesi, per esempio un fritto di
calamari, si potrà provare anche una pils.
Ed eccoci arrivare ai
secondi piatti. Spesso sono preparazioni in
cui il gusto del pesce deve essere predominante,
piatti in cui gli altri ingredienti fanno unicamente
le comparse. Ecco quindi che una lager
leggera, in particolare se cruda, si unirà
perfettamente a cotture in cui il gusto del mare
rimane integro, perfetta quindi per i pesci al
forno non troppo conditi o le preparazioni in
crosta di sale. Senza aver paura di “scendere” di
gradazione, nel caso si stia costruendo un menù. Per
le cotture alla griglia, soprattutto se di
pesce molto saporito o addirittura di crostacei,
si può osare di più, con una birra a bassa
fermentazione doppio malto come la bock
chiara. La griglia inserisce veri e propri elementi
legati al fuoco nei sapori presi in considerazione,
pertanto l'abbinamento non può non tenerne conto.
Sono molteplici,
quindi, le declinazioni del matrimonio birra e
pesce. “La raccomandazione principale -
conclude Marco Bolasco - è quella di non dover
stupire a tutti i costi, servendo per esempio una
strong lager con un crudo di spigola, o un birra
d’Abbazia con un’orata al forno. Ricordiamoci sempre
che il pesce, nella sua semplicità e delicatezza, è
un ingrediente da trattare con la massima attenzione
anche e soprattutto per quanto riguarda gli
abbinamenti. Così come condimenti, tempi di cottura,
stagionalità e provenienza del pesce possono
cambiare un po' le carte in tavola.”
Non resta che provare
e riprovare, consapevoli che il gioco
dell'abbinamento può aumentare il piacere della
tavola e che la birra può per questo aprirci qualche
sconosciuta frontiera. Ma resta un gioco non una
scienza e come tale vale la pena di viverlo
intensamente senza però prenderlo troppo sul serio.
Sennò che piacere sarebbe?
N.B.: le fotografie
con gli abbinamenti “birra e pesce” allegate alla
cartella stampa sono di Riccardo Marcialis /
Immaginario. E’ necessario citare l’autore per
l’utilizzo.
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Nazionale per la Comunicazione
Matteo de Angelis
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LA
BIRRA INCONTRA IL PESCE: QUATTRO VENERDI
PER SCOPRIRE L’ABBINAMENTO GOURMAND
DEL MOMENTO
Da Marco Bistarelli a Moreno Cedroni,
da Mauro Uliassi a Gennaro Esposito, da Angelo
Troiani a Emanuele Scarello, da Pietro Leeman a
Ciccio Sultano e Ernesto Iaccarino. Solo per fare
qualche nome… Dal 14 settembre al 5 ottobre, i
migliori giovani talenti della cucina italiana
d’autore saranno
partner d’eccezione di Assobirra per il lancio di
un’iniziativa gourmand per la diffusione della birra
come bevanda a tutto pasto, sotto l’egida dei
Jeunes Restaurateurs d’Europe.
Una prima risposta concreta ai 14
milioni di italiani che, in una recente indagine
Makno, si dichiarano curiosi di sperimentare i
migliori abbinamenti pesce/birra (soprattutto con il
fritto, con il pesce bollito, al forno e con
l’insalata di mare) anche al ristorante.
La birra incontra il
pesce, in un matrimonio inedito, tutto da scoprire,
dunque, all’insegna della mediterraneità e dell’alta
cucina. Si rinnova anche nel 2007 la collaborazione
di Assobirra con i Jeunes
Restaurateurs d’Europe (JRE). Dopo il fortunato
esperimento dell’anno scorso per la diffusione della
Carta delle Birre, ancora una volta il gotha della
ristorazione “giovane”, creativa e di qualità,
aprirà i propri locali alla birra, proponendone
stavolta gli abbinamenti con il pesce, simbolo
per eccellenza della gastronomia di alto livello.
Dal 14 settembre al
5 ottobre, un giorno a settimana, il venerdì,
i migliori e talentuosi chef italiani
aderenti ai JRE – associazione che annovera
nomi del calibro di Marco Bistarelli,
Moreno Cedroni, Pietro Leeman, Mauro
Uliassi, Gennaro Esposito, Emanuele Scarello,
Ciccio Sultano, Angelo Troiani ed Ernesto
Iaccarino - coinvolgeranno i propri clienti in
un’esperienza sensoriale che sancisce simbolicamente
l’inizio della stagione “gourmand” della birra, come
bevanda che regge anche il difficile matrimonio con
i profumi di mare (e di lago). Sarà l’occasione per
sperimentare lo stile e la creatività dei Jeunes
Restaurateurs d’Europe attraverso abbinamenti che
sfiorano il virtuosismo, come il Sandwich di tonno
carlofortino proposto da Marika e Ilario Vinciguerra
dell’Antica Trattoria Montecostone in abbinamento ad
una Strong lager doppio malto chiara; o il
Gazpacho e torta fritta ripiena di alici al profumo
di limone con cui lo chef Marco Parizzi di Parma
rivisita in chiave marinara un classico della
gastronomia spagnola, esaltato dal matrimonio con
una leggera Blanche. E, perché no, scoprire
che la birra sa essere protagonista anche sul
piatto, come nella Capasanta marinata alla vaniglia
con porcini e schiuma di birra. Una ricetta “mari e
monti” di Christian Zana della Trattoria All’Isola,
ideale se gustata sorseggiando una Lager cruda.
il “fenomeno birra”,
oramai fuori casa si consuma più del vino
Del resto, il
“fenomeno birra” è ormai una realtà sotto gli occhi
di tutti. I dati di Assobirra ci dicono che nel 2006
i consumi sono cresciuti del 3%, portando la
quota pro capite a 30,3 litri l’anno. Ma non
è tanto un discorso di quantità, ovviamente, a fare
“tendenza”. Nel corso degli ultimi mesi è molto
cresciuto l’interesse degli italiani e in
particolare del mondo della ristorazione di qualità
per l’anima gastronomica – e mediterranea - della
bevanda. Secondo l’ indagine Makno-Assobirra 2007,
si allarga la base dei suoi estimatori (nel 2006
i consumatori di birra toccano quota 68,9%, a
fronte del 66,2% dello scorso anno), soprattutto
nella fascia di consumo “sporadico”, della
curiosità, dell’assaggio, dello sfizio.
Rimane alta la
richiesta (46%) di poter disporre anche di
una Carta delle birre nei propri ristoranti di
fiducia. Ed è sempre più importante il fattore
“gusto”, con un numero crescente di italiani che
affermano di berla “per scelta, perché la
preferisco a altre bevande”.
Non c’è da stupirsi,
allora, se la birra è arrivata a “sorpassare”
perfino il vino nelle occasioni di consumo fuori
casa (bar, ristorante, pizzeria) nei giorni feriali
– con il 19,8% della birra contro il 18,8% del
vino – e se circa il 40% degli italiani che
consumano birra (parliamo di 14 milioni di persone)
vorrebbe sperimentarne i possibili abbinamenti con i
piatti a base di pesce.
In particolare il
30,6% si dichiara “curioso di provarli”, mentre
l’8.8% (circa 1 milione e 200 mila persone) dichiara
di “averli già provati e mi sono piaciuti”.
l’abbinamento con il
pesce, così “ostico”, così tradizionale
Un abbinamento che,
come ci ricorda Marco Bolasco, curatore della Guida
Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso e tra i
massimi esperti di birra in Italia, “alle nostre
latitudini può risultare ostico e curioso, ma è
invece qualcosa di assolutamente tradizionale nel
Vecchio Continente, e anche molto affascinante”.
Per la cronaca la
ricerca Makno-Assobirra 2007 ci spiega che gli
abbinamenti che gli italiani sarebbero più curiosi
di provare, sono quelli tra birra e: fritto
di pesce (31,3%), pesce al forno/bollito
(14,6%), insalata di mare (10,7%),
primi a base di pesce (10,2%), crostacei
(7,7%), carpaccio di pesce (4,1%) e
affumicati (3,6%).
l’iniziativa dei j.r.e: i venerdì
della birra, per scoprire 10 stili birrari
A
questa curiosità rivelata dai nostri connazionali
nei confronti dell’insolito abbinamento birra-pesce,
rispondono - tempestivamente - Assobirra
assieme ai JRE con l’iniziativa “I venerdì
della birra – quando la birra incontra il pesce”,
un irripetibile momento per scoprire tutto sugli
stili della birra da scegliere accanto ai piatti
preferiti a base di pesce.
Gli 84 ristoranti del circuito accoglieranno
i clienti offrendo un appetizer/finger-food a
base di birra, quindi metteranno a loro
disposizione una selezione di 10 etichette
(appartenenti a 10 diversi stili: blanche,
weizen,
lager, lager cruda, strong lager, pils, bock doppio
malto chiara, bock doppio malto ambrata, pale ale e
belgian strong ale)
grazie alle quali ogni chef declinerà il binomio
birra-pesce in base alla propria creatività e al
proprio stile.
Magari inserendo nel menù una piatto dedicato,
oppure inventando
veri e propri menù “a tema”, interamente riservati
all’abbinamento birra-pesce. Quale migliore
occasione, allora, per scoprire che una Lager
si sposa benissimo con il fritto di paranza, che una
Pils “chiama” il gusto sapido di un risotto
alla pescatora
e che una Pale Ale è perfetta con un’insalata
di polpo…
in un opuscolo le istruzioni per
l’uso della birra con i piati a base di pesce
All’insegna di una sempre migliore ‘cultura di
prodotto’, con questo evento Assobirra
rinnova e arricchisce la sua alleanza con Jeunes
Restaurateurs d’Europe, come spiega il
Presidente Piero Perron: «Non possiamo che
esprimere soddisfazione per la crescita d’immagine
della birra all’interno del mondo della ristorazione
di qualità in Italia. Negli ultimi mesi la birra si
sta sempre più accreditando come protagonista dei
pasti all’insegna della dieta mediterranea.
L’iniziativa che anche quest’anno realizziamo in
sinergia con i JRE
ha
l’intento di portare a conoscenza dei frequentatori
dei ristoranti le infinite varietà di stili e gusti
della birra e la sua versatilità nell’accompagnare i
piatti più diversi della cucina italiana e
internazionale, pesce incluso. A tutti verrà infatti
consegnato un opuscolo che racconta le
caratteristiche delle birre selezionate e un primo
prontuario con gli abbinamenti consigliati tra i
diversi piatti a base di pesce e i principali stili
birrari oggi disponili sul mercato. In questo modo –
promuovendo la conoscenza del prodotto e il consumo
della birra a pasto - vogliamo anche favorire un
approccio di
responsabilità, autoregolazione e moderazione nei
consumi. Chi impara a bere meglio, beve anche meno».
bistarelli: “sarà l’occasione per
scoprire la versatilità della birra”
«Questa
iniziativa – aggiunge
Marco Bistarelli, chef e Presidente
Jeunes Restaurateurs d’Europe - è la naturale
prosecuzione di una collaborazione avviata lo scorso
anno con Assobirra, che tanto interesse e curiosità
ha suscitato anche nel mondo della ristorazione di
qualità. In questi mesi si è molto parlato della
birra, che è stata un po’... sdoganata nel mondo
dell’alta ristorazione»
«Quest’anno
– continua Bistarelli -
proponendo abbinamenti
esclusivamente con il pesce abbiamo la possibilità
di creare un percorso del gusto ben definito, per di
più riservando all’iniziativa una giornata
tradizionalmente di grande affluenza di clienti nei
nostri locali, come il venerdì. Per molte persone
sarà l’occasione giusta per scoprire che la birra è
una bevanda versatile, in grado di reggere qualsiasi
abbinamento, come ho avuto modo di provare in prima
persona in una delle mie ricette più sfiziose,
quella del rombo chiodato arrostito sulla pelle con
sale maldom, bietolone croccanti e aria di birra,
che senz’altro proporrò nel mio ristorante nel corso
dei ‘Venerdì della birra’».
Ufficio stampa:
INC – Istituto Nazionale per la
Comunicazione
Matteo de Angelis
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BIRRA E PESCE: IL
PUNTO DI VISTA
DI CEDRONI,
ESPOSITO E MASIERI
“Quello tra
birra e pesce è sicuramente un abbinamento da
provare, anche se può sembrare ‘ostico’. E al
ristorante si sta facendo molto per sfatare questo
genere di luoghi comuni”,
afferma Gennaro Esposito, tra i più
talentuosi giovani chef italiani che grazie alla sua
cucina dagli intensi profumi mediterranei ha
permesso al suo ristorante, il ‘Torre del Saracino’
di Vico Equense, di fregiarsi delle tre forchette
del Gambero Rosso dal 2003, e del riconoscimento
della guida dell’Espresso quale migliore ristorante
campano nel 2006.
“Da noi alla Torre
del Saracino, tra l’altro, proponevamo la birra ai
nostri clienti anche diversi anni fa, quando il
panorama dell’offerta non era così ricco come oggi.
Adesso, invece, potendo contare su stili di birra
sempre più diversi e variegati, il ‘gioco’ si fa
molto più interessante e abbiamo l’opportunità di
aprire una discussione gastronomica più allargata,
complice e stimolante con i nostri clienti.”
Gli fa eco Moreno
Cedroni, creativo ideatore di piatti insoliti e
fantasiosi che trasmettono l’eco dei sapori
dell'infanzia e della tradizione marinara italiana,
che ha reso la ‘Madonnina del Pescatore’ di Marzocco
(AN) uno dei ristoranti più apprezzati del panorama
gastronomico italiano.
“I miei primi
approcci con questa bevanda risalgono a diverso
tempo fa. Ho cominciato, come tutti, credo, provando
birre leggere. Da lì la mia curiosità mi ha portato
a sperimentare altri stili, come le trappiste, le
non fermentate, quelle a tripla fermentazione…
Mentre oggi le mie preferite sono le “intermedie”
doppio malto”. Su questa esperienza, mi sento di
affermare che dire ‘Birra e pesce’ può essere facile
quanto dire ‘birra e pizza’. Se due pietanze si
sposano bene vanno provate... Il mio abbinamento
preferito? Ideale è quello con i fritti di mare, a
patto che scegliamo una birra non molto fermentata,
che lasci emergere le sfumature e le note
dell’alimento che stiamo mangiando.”
Di vecchissima
data è l’amore per la birra di Paolo Masieri,
chef del ristorante sanremese ‘Paolo e Barbara’, tra
i talenti emergenti dell’alta cucina italiana, che
nei suoi piatti che lui stesso ama definire “cucina
ligure contemporanea” trasferisce i sapori e i
profumi sospesi tra i monti e il mare della sua
Riviera dei fiori. “Seguo
la birra da oltre trent’anni. Non tutti sanno che,
prima di lanciarmi nel mondo della ristorazione ero
proprietario di un pub. In pratica la bevo da prima
ancora di aver assaggiato il vino. E non nego che,
come consumatore e come ristoratore mi piace ancora
tantissimo e mi piace provarla e abbinarla con
tutto. Da “Paolo e Barbara”, proponiamo almeno due
volte all’anno un menu degustazione a base di birre.
E il cliente ne apprezza la naturalità e la
versatilità. Senza considerare che è meno alcolica
del vino, oltre che meno cara… In tema di birra e
pesce, tra le soluzioni che preferisco c’è
sicuramente l’incontro con il pesce crudo
affumicato. Ma si può spaziare dai risotti, agli
stufati, alle salse da accostare ai pesci dal sapore
più “forte”, come il merluzzo e il pesce azzurro.”
QUANDO LA BIRRA INCONTRA IL
PESCE
10 RICETTE DI PESCE
PER 10 STILI BIRRARI
PROPOSTI DAGLI CHEF
JRE
Il
locale |
La
ricetta |
Chi la
firma |
La
birra consigliata |
Antica
Trattoria Monte Costone |
Sandwich
di tonno carlofortino |
Marika e
Ilario Vinciguerra |
Strong
lager doppio malto chiara |
Ristorante
Agrodolce |
Novellini
spadellati al rosmarino su patate al
limone soffiate aria di basilico e
tartufo nero estivo |
Andrea
Sarri |
Weizen |
Ristorante
il Bistrot |
Filetto di
San Pietro con indivia brasata,
nocciole, limone candito e salsa
|
Marco
Fadiga |
Bock
doppio malto ambrata |
Trattoria
all’Isola |
Capasanta
marinata alla vaniglia con porcini e
schiuma di birra |
Christian
Zana |
Lager
cruda |
Paolo e
Barbara |
Tartare di
palamita leggermente affumicata con
funghi porcini crudi |
Paolo
Masieri |
Lager |
Torre del
Saracino |
Fettucce
di gragnano con cozze timo e bottarga di
tonno |
Gennaro
Esposito |
Bock
doppio malto chiara |
Il Postale |
Rombo
chiodato arrostito sulla pelle con sale
maldom, bietolone croccanti e aria di
birra |
Marco
Bistarelli |
Belgian
Strong Ale |
Da Nicolò |
Zuppa di
vongole e cozze con cocco e lemon grass |
Luigi
Pomata |
Pale Ale |
Ristorante
Parizzi |
Gazpacho e
torta fritta ripiena di alici al profumo
di limone. |
Marco
Parizzi |
Blanche |
La
Capinera |
Sarde a
beccafico |
Pietro
D’Agostino |
Pils |
ECCO
TUTTI I RISTORANTI ITALIANI
DEL
CIRCUITO JEUNES RESTAURATEURS D’EUROPE
CHE DAL 14
SETTEMBRE AL 5 OTTOBRE 2007
PRESENTERANNO GLI
ABBINAMENTI BIRRA PESCE
Per ulteriori informazioni su “I Venerdì della
birra – Quando la birra incontra il pesce” e le
iniziative previste dai ristoranti del circuito JRE
nei giorni 14 settembre – 5 ottobre, si può
consultare il sito:
www.jre.it.
RICETTE BIRRA E
PESCE
1) Antica Trattoria
Monte Costone (Galliate Lombardo)
Sandwich di
tonno carlofortino e birra
Ricetta di Marika e
Ilario Vinciguerra
INGREDIENTI PER 4
PERSONE
4 Tranci di tonno
carlofortino del peso di circa 160gr. l'uno
8 fogli di pasta fillo
200 gr. insalata
misticanza
8 pomodorini ciliegia
disidratati
olio extra vergine di
oliva
sale e pepe q.b.
Per la maionese
n° 2 tuorli
500 ml. olio di semi
n° 1 cucchiaino di
aceto di vino bianco
n° 1 bottarga di
tonno
sale e pepe
PREPARAZIONE
Montare la maionese
tradizionalmente mettendo in sequenza i tuorli,
l'aceto di vino bianco e l'olio (versandolo a filo e
poco per volta). Aggiungere infine della bottarga di
tonno grattugiata.
Spennellare uno alla
volta i fogli di pasta fillo con olio extra vergine
di oliva e sovrapporli ottenendo cosi 8 rettangoli
delle dimensioni di circa 15 x 7 cm . Cuocere in
forno a 180° C per cinque minuti .
Scottare i tranci di
tonno alla piastra e insaporirli con sale e pepe .
Comporre il piatto
mettendo agli estremi due rettangoli di pasta fillo
e farcendolo con qualche foglia di insalata, la
maionese montata con la bottarga di tonno, i
pomodorini disidratati e il tonno scottato.
LA BIRRA CONSIGLIATA:
Strong Lager Doppio
Malto Chiara
2) Ristorante
Agrodolce (Imperia)
Novellini spadellati
al rosmarino su patate al limone soffiate aria di
basilico e tartufo nero estivo.
Ricetta di Andrea
Sarri
INGREDIENTI PER 4
PERSONE
250 gr. di novellini
puliti;
un limone da
grattugiare;
Aglio, rosmarino q.b.;
olio extra vergine di
oliva.
Tartufo nero
“scorzone”
Per le patate
soffiate:
5 patate a pasta
bianca;
50 cc. di olio d'oliva
extravergine;
200 gr. di burro;
200 cc. di latte;
succo di un limone.
Per le cialde di
decorazione:
150 gr di farina;
10 gr di fecola di
patate;
30 gr di olive
taggiasche.
Per l’aria di
basilico:
Basilico di Pra a
foglia piccola;
Acqua;
ghiaccio;
4 gr lecitina di soia;
PREPARAZIONE
Cuocere le patate in
acqua con la pelle, pelarle e passarle in un
setaccio. Unire il burro, il latte bollente, l'olio
ed il succo del limone fino ad ottenere una purea
filtrarla al colino sottile e versarla in un sifone.
Procedere quindi con
la preparazione delle cialde: unire gli elementi
fino ad ottenere un composto senza grumi, stenderlo
con un pennello su fogli di silplat. Coprire con le
olive e infornare a 170° C per 5 min. circa.
Per l'aria di
basilico, porre in un mixer il ghiaccio, il basilico
e l'acqua. Frullare e passare il composto
utilizzando un colino a maglia molto sottile. Unire
la lecitina di soia e montare con un frullatore fino
ad ottenere una schiuma molto areata.
Scaldare una padella a
fuoco molto intenso, unire l'aglio con la ‘camicia’,
il rosmarino, l'olio e tuffare i novellini.
Spadellarli continuamente e regolare di sale. Dopo
pochi secondi spegnere il fuoco far riposare qualche
istante e grattugiare poca scorza del limone.
Disporre in sequenza
sul piatto le patate al limone soffiate, i
novellini, qualche lamella di tartufo nero estivo e
l'aria di basilico. Decorare con la cialda alle
olive.
LA BIRRA CONSIGLIATA:
Weizen
3) Ristorante il
Bistrot (Bologna)
Filetto di San
Pietro con indivia brasata, nocciole, limone candito
e salsa
Ricetta di Marco
Fadiga
INGREDIENTI PER 4
PERSONE
1 pesce San Pietro di
1,5/2 kg
30 gr di nocciole
1 limone
4 grosse indivie
4 rametti di
maggiorana
250 gr di burro
2 litri birra Bock
doppio malto ambrata
1/2 cipolla
1 foglia di alloro
15 grani di pepe nero
olio extra vergine di
oliva, sale , pepe di mulino q.b.
½ arancia
0,50 gr di zucchero
PREPARAZIONE
Sfilettare e spellare
il San Pietro. Tenere la lisca centrale spaccandola
in piccoli pezzi di circa 3 cm di lunghezza.
Spremere la mezza arancia, sbucciare il limone
pulendo bene la buccia dalla parte bianca e
preparare una julienne sottilissima. Tagliare
la cipolla con la pelle e il burro a cubetti.
Conservare il tutto in frigorifero.
Stufare leggermente la
lisca con olio extravergine, burro, i grani di pepe,
la foglia di alloro, la cipolla e aggiungere i 2
litri di birra. Ridurre di 2/3 e montare con i
cubetti di burro. Sbollentare la julienne di
limone, raffreddarla. Preparare una base di cottura
con lo zucchero e una noce di burro,rosolare
dolcemente il limone e conservare il tutto.
Sbollentare l'indivia
tagliata a metà in acqua bollente, poi rosolarla in
olio extravegine di oliva, burro e succo di arancia.
Friggere i rametti di maggiorana.
Servire in fondina con
la salsa come base,l'indivia adagiata su una coppa
pasta circolare, la julienne di limone e le
nocciole. Rosolare i filetti e porli sopra
all'indivia con la maggiorana fritta come
decorazione.
LA BIRRA CONSIGLIATA:
Bock doppio malto
ambrata
4) Trattoria
all’Isola (Cogollo del Cengio)
Capasanta marinata
alla vaniglia con porcini e schiuma di birra
Ricetta di Christian
Zana
INGREDIENTI PER 4
PERSONE
8 capesante
200 gr di porcini
freschi
estratto di vaniglia
200 cl di birra lager
cruda
PREPARAZIONE
Mettere a marinare le
capesante con la vaniglia per 10 minuti. Nel
frattempo tagliare i porcini a fette molto sottili;
cuocerne la metà con un po’ di birra fino a formare
una crema. Con la restante metà creare un’insalatina.
Sistemare la crema su una fondina, adagiare l’insalatina
di porcini e sopra la capasanta marinata. Servire
con della schiuma di birra lager cruda.
LA BIRRA CONSIGLIATA:
Lager cruda
5) Paolo e Barbara
(Sanremo)
Tartare di palamita
leggermente affumicata con funghi porcini crudi
Ricetta di
Paolo
Masieri
INGREDIENTI PER 4
PERSONE
1 palamita da 1,2 kg
circa
200 gr di funghi
porcini ben sodi
100 gr di filetto di
palamita affumicato
1 dl di olio
extravergine d’oliva taggiasca della Riviera Ligure
di ponente
finocchietto selvatico
il succo di ½ limone
sale e pepe q.b.
Per la palamita:
pulire e filettare il pesce ricavandone 4 filetti.
Tagliarli e poi battere al coltello la polpa del
pesce insieme a quella affumicata. Condire con olio,
sale e riservare in frigo per 2 ore.
Per i funghi: Pulire
bene i funghi, affettarli sottili con il
tagliatartufi e condire con emulsione di olio,
limone, sale e pepe.
Comporre il piatto
formando 3 quenelle al cucchiaio con la polpa
ottenuta, disporle a forma di fiore e contornare con
l’insalata di funghi. Decorare con finocchietto
selvatico.
LA BIRRA CONSIGLIATA:
Lager
6) Torre del Saracino
(Vico Equense)
Fettucce di gragnano
con cozze timo e bottarga di tonno
Ricetta di Gennaro
Esposito
INGREDIENTI PER 4
PERSONE
320 gr di fettucce di
Gragnano
550 gr di cozze
fresche pulite
30gr di bottarga di
tonno
20 gr di capperi di
salina
1 becco d’aglio
120 gr di olio
extravergine di oliva
1 peperoncino
2 rametti di
prezzemolo
1 rametto di timo
PREPARAZIONE
Pulire le cozze e
farle aprire in una pentola con 250 cl d’acqua,
coperte e a fuoco lento, facendo attenzione a non
cuocerle troppo. Sgusciarle e conservarle nella loro
acqua passata al passino. Preparare la salsa
rosolando l’aglio, l’olio ed il peperoncino;
successivamente aggiungere il prezzemolo tritato ed
il timo e subito dopo versare l’acqua di cottura
delle cozze conservando i frutti. Cuocere la pasta
in abbondante acqua bollente opportunamente salata,
scolarla e mantecarla nella salsa ed infine
aggiungere le cozze.
Impiattare e servire
completando il piatto con scagliette sottili di
bottarga di tonno.
LA BIRRA CONSIGLIATA:
Bock doppio malto
chiara
7) Da Nicolò (Carloforte)
Zuppa di vongole e
cozze con cocco e lemon grass
Ricetta di Luigi
Pomata
INGREDIENTI PER 4
PERSONE
½ kg di vongole
½ kg di cozze
½ latta di polpa di
cocco in scatola
3 gambi di Lemon Grass
1 scalogno,
Una falda di pomodoro
salato
½ bicchiere di vino
bianco secco
un cucchiaio di olio extra vergine di oliva
1 mazzo di prezzemolo
2 spicchi d’aglio
Olio extravergine di
oliva, sale, pepe q.b.
4 fette di pane
casereccio tostate
PREPARAZIONE
Spurgare le vongole ed
eliminare il filamento esterno delle cozze. Tritare
finemente lo scalogno, aglio, pomodoro e prezzemolo
e farlo appassire a fuoco moderato in un tegame con
olio. Aggiungere le vongole e, dopo alcuni minuti,
le cozze; sfumare con il bicchiere di vino,
lasciarne evaporare la metà, quindi coprire. Fare
cuocere per alcuni minuti, spegnere il fuoco e
lasciare coperto per 15 minuti. Filtrare il succo,
togliere le cozze e le vongole dai gusci. Rimettere
il succo nel tegame ed aggiungere la polpa di cocco
con il liquido. Frullare e correggere di sale e
pepe, infine unire la lemon grass finemente tritata.
Versare nelle fondine
la zuppa, mettere al centro il crostone di pane e
disporvi sopra le cozze e le vongole . Finire il
tutto con cerfoglio e olio a crudo.
BIRRA CONSIGLIATA:
Pale Ale
8) Ristorante Il
Postale (Città di Castello)
Rombo chiodato
arrostito sulla pelle con sale maldom, bietolone
croccanti e aria di birra
Ricetta di Marco
Bistarelli
INGREDIENTI PER 4
PERSONE
1 rombo da 2 kg
400 gr di spinaci
crudi
1 bottiglia di birra
Belgian Strong Ale
10 gr di lecitina di
soia
30 gr di mandorle a
filetti
20 gr circa di sale
maldom
pepe di mulinello q.b.
olio extravergine di
oliva q.b.
PREPARAZIONE
Sfilettare il rombo
dalla spina centrale verso i lati con un coltello
affilato, rifilarlo degli eccessi e ricavarne 4
filetti. Siringare i filetti con una siringa e ago
di birra 15 /20 volte a filetto e mantenerli da
parte. Nel frattempo lavare gli spinaci e asciugarli
con l'aiuto di una centrifuga. Tostate i filetti di
mandorla in una placchetta da forno per 2 o3 minuti
a 180° C.
Appoggiare sopra la
piastra a cromo il sale maldom, farlo scaldare molto
bene e adagiarvi sopra i filetti di rombo dalla
parte della pelle. Nel frattempo mettere un filo di
olio in una casseruola ben calda e scottare gli
spinaci per qualche minuto, prestando attenzione a
farli rimanere croccanti. Disporre gli spinaci sui
piatti ben caldi, adagiandovi sopra i filetti di
mandorle. Girare il rombo sulla piastra dalla parte
della carne per gli ultimi 3 minuti. Nel frattempo
con un minipimmer montare la birra con la lecitina
(1 bott. intera) finché la schiuma apparirà ferma e
compatta. Completare la composizione del piatto
ponendo sul letto di spinaci il rombo e l'aria di
birra.
LA BIRRA
CONSIGLIATA:
Belgian Strong Ale
9) Ristorante Parizzi
(Parma)
Gazpacho e torta
fritta ripiena di alici al profumo di limone
Ricetta di Marco
Parizzi
INGREDIENTI PER 4
PERSONE
Per il Gazpacho:
10 pomodori maturi
4 peperoni rossi
2 cetrioli
1 spicchio aglio
1 scalogno
basilico
sale, peperoncino,
olio extravergine di oliva q.b.
1 dl di tequila
Per la torta
fritta:
500 gr farina
250 gr acqua
12 gr di lievito
10 gr di aceto
10 gr di birra
2 gr di sale
1 dl di olio
extravergine di oliva
2 litri di olio di
semi o strutto
20 alici
2 limoni
PREPARAZIONE
Tagliare a pezzi tutti
gli ingredienti per fare il gazpacho e mettere a
marinare con sale e peperoncino in frigorifero la
sera prima. Frullare il tutto, montare con olio di
oliva e riporre in frigorifero.
Preparare l’impasto
della torta fritta: stendere a fontana la farina e
mettere al centro tutti gli ingredienti sciogliendo
il lievito in un goccio di acqua.
Fare lievitare per 4
ore.
Nel frattempo pulire
le alici togliendo la lisca, tagliare la parte
gialla del limone per farne delle zest, il succo non
verrà utilizzato.
Abbattere la
lievitazione e tirare dei sottili strati di pasta,
adagiarvi sopra le alici, le zest di limone e una
foglia di basilico, quindi infine un’altro strato di
pasta. Tagliare la pasta in eccedenza e friggere ad
olio molto caldo.
Servire il gazpacho
freddo con la torta fritta ripiena in coni di carta
paglia.
LA BIRRA CONSIGLIATA:
Blanche
10) Ristorante La
Capinera (Taormina)
Sarde a beccafico
Ricetta di Pietro
D’Agostino
INGREDIENTI PER 4
PERSONE
500gr. alici fresche
di media pezzatura
Per la farcia:
200 gr di mollica di
pane fresco
10 rametti di
finocchietto selvatico
20 gr di pinoli
20 gr di uvetta
sultanina
50gr grana padano
1 uovo
Per la panatura:
1 uovo
farina bianca q.b.
Pane grattugiato q.b
sale e pepe q.b.
olio extra vergine di
oliva
Preparare un impasto
morbido con la mollica di pane, il finocchietto
selvatico finemente tritato, i pinoli, l'uvetta già
ammollata e il grana, amalgamando il tutto con
l'uovo sbattuto, aggiungendo sale e pepe macinato
fresco.
Farne delle palline
con le mani.
Sfilettare le alici e
distenderle a libro. Inserire la pallina di
farcitura fra due sarde aperte e schiacciare
leggermente creando una sorta di sandwich.
Sbattere l'uovo,
passare i piccoli sandwich di alici nell'uovo, poi
nella farina e nel pane grattugiato, quindi friggere
in abbondante olio di oliva extravergine.
Servire con una
passata di pomodoro fresco e accompagnare ad una
birra Pils dal gusto fiorito e fragrante per
bilanciare il gusto deciso del piatto.
LA BIRRA
CONSIGLIATA:
Pils