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I PIATTI DELLA
BILANCIA
I Piatti della
Bilancia / 1-31 ottobre 2006
Nella vostra sosta a
Campogalliano scoprite pranzi e cene a ticket fisso
€ 25.00
di
ristorante in ristorante a pranzo e cena a ticket
fisso di Є 25, con piatti e menù ispirati alla
bilancia.
Si può certo dire
che se Dionisio pesava i versi, a Campogalliano, si
pesa la percezione del sapore, tra senso del gusto e
dell’olfatto, con la necessaria attenzione per la
consistenza, la temperatura e l’aspetto!
Consigliamo
vivamente a chi viene a Campogalliano di non perdere
questi appuntamenti nei ristoranti! Come fare per
prenotarsi, se si vuole gustare il menù de I PIATTI
DELLA BILANCIA? Scelto il menù e il ristorante che
lo propone é consigliabile avvisare almeno 24 ore
prima.
Il costo per la consumazione di ogni menù,
comprensivo di bevande e caffè, è di 25 euro. E se
un menù non è sufficiente per far scoprire al palato
la bontà del territorio se ne possono scegliere
tanti, anche tutti!
I menù restano disponibili tutto l'anno previo
accordo con i ristoratori che sono in grado di
offrire, nella cornice più rappresentativa d'ogni
singolo locale, dalle colazioni di lavoro alle cene
più raffinate, menù ispirati sia alla tradizione del
territorio che alla fantasia.
Il circuito dei ristoranti:
Trattoria Barchetta
(venerdì e sabato sera, 059 526218),
La Ca’ di mat
(giovedì sera, 059 527675),
La Falda
(venerdì sera, 059 528416),
La Gentile
(tutti i giorni a pranzo e a cena dal lunedì al
venerdì, la domenica a pranzo, 059 525938),
Mercure (tutti i giorni a pranzo e a cena
dal lunedì al venerdì, 059 851505),
Laghi
(venerdì e domenica, 056 526988) e
Magnagallo (tutte le sere dal lunedì al
venerdì, 059 528751).
A Campogalliano, Città della Bilancia e sede del
Museo della Bilancia, unico in Italia, da
quattro anni l’appuntamento con I PIATTI DELLA
BILANCIA attira curiosi e buongustai, appassionati e
dilettanti della cucina. La prima cosa che salta
all’occhio nei menù di quest’ultima edizione è la
cura meticolosa nella descrizione del contenuto dei
piatti.
Un gioco? Forse, ma assai serio che merita “nutriti”
approfondimenti. Citando da Gregory: ”In tempi in
cui mangiare non significa nutrirsi per
sopravvivere, diventano ancora più interessanti i
valori simbolici dei cibi e quello
storico-culturali, legati alla storia del
territorio”.
Sulla scia del successo riscosso gli anni precedenti
l’iniziativa I PIATTI DELLA BILANCIA si presenta
alla sua quinta edizione. Il programma, meglio dire
il menù, vario e articolato, sintetizza,
valorizzandone i diversi aspetti, la ricchezza e la
complessità delle espressioni enogastronomiche di
alcuni ristoranti a Campogalliano. La rassegna, che
offre infinite possibilità di gustare la tradizione
e la fantasia del patrimonio gastronomico locale,
vede protagonista il gusto e il piacere di scoprire,
nella Città della Bilancia, un equilibrio di sapori,
umori e aromi, assemblati per stuzzicare
l’immaginario del palato.
L’attenzione particolare dei cuochi e dei
“trattori”, dalla formulazione delle ricette, alla
scelta delle materie prime, alla cura artigianale
nell’esecuzione, fino alla presentazione dei piatti,
suggerisce un altalenare di fasi culinarie che
compenetrandosi e arricchendosi strada facendo
producono preziose alchimie gastronimiche.
Un po’ come l’alchimia generata dall’antico
movimento dei piatti della bilancia, sensibili alla
più piccola vibrazione che genera mille e più di
mille ondeggiamenti e cattura lo sguardo finché lo
strumento raggiunge il bilanciamento, simbolo di
proporzione ed armonia, di misura e d’equilibrio fra
due poli.
Così in cucina: se l’equilibrio di tutti i profumi e
sapori, o il loro contrasto, è assicurato, allora il
piatto ha una ricchezza di gusti capace di incantare
il commensale.
Questa è un po’ la scommessa dei ristoranti che
animano I PIATTI DELLA BILANCIA. L’itinerario da
percorrere, nelle vie del centro storico, nelle
frazioni o vicino alle acque dei laghi Curiel, è la
pura esaltazione del cibo o meglio della cucina
strutturata in ricette e pietanze da gustarsi e da
leggersi con linguaggi del tutto personali. La
tradizione culinaria del territorio, le ricette,
quasi tutte d'origine italiana, gli accostamenti
audaci, la saporosità e le raffinate preparazioni,
si affiancano alle espressioni culinarie di
derivazione povera, a piatti semplici, prodotti
genuini e colori della tradizione contadina: come le
fragranti e succose pere Abate – le migliori
prodotte in Europa provengono proprio dai nostri
territori - presenti in tante ricette che sfruttano
la maturazione autunnale del frutto.
C’è già, l’esperienza degli anni passati lo
conferma, in molti lo spirito di vivere questi
appuntamenti come passeggiate culinarie e piacevoli
momenti da trascorrere in compagnia degli amici
girovagando, naturalmente in giorni diversi, da un
ristorante all’altro, per trovare, nella Città della
Bilancia, con l’istinto della selezione e la
garanzia di un sano appetito, nuovi equilibri tra
gustosità proposte e sensibilità soggettive. Un
percorso che, assaggiando e assaporando quanto di
buono e di sfizioso offrono le liste, in un “gioco
raffinato per la costruzione di un piatto
bilanciato” – dal rollè di tacchino alle pere con
sughetto alla modenese, al crostone al formaggio e
petto d’oca affumicato, alla crema di zucca con pere
e parmigiano, alla stadera al cucchiaio con pera
Abate e cioccolato caldo, all’orzotto alla zucca con
mandorle e liquirizia, agli straccetti al rosmarino
con pere croccanti, al carrè di agnello alle erbe
con ventaglio di pere Abate al marsala, ai vini
abbinati per contrasto e affinità, – può definirsi
una ricerca per rafforzare il buongusto assieme al
senso estetico e fare in modo che la nostra
percezione non s'intorpidisca.
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