Immersi nello scenario unico di
calanchi e biancane per conoscere i segreti del
gusto e della tradizione di un territorio che ha
fatto della cultura rurale un elemento
caratterizzante della propria storia. Il 5
novembre va in scena la “FESTA DELLA
DICIOCCATURA, il Carciofo di Chiusure tutto
l’anno”, la manifestazione organizzata
dall’amministrazione comunale di Asciano che
propone diversi appuntamenti mirati alla
diffusione e alla valorizzazione di uno degli
angoli più belli e ricchi di tesori artistici e
agrolimentari della provincia di Siena e della
Toscana. Assaggi, degustazioni, escursioni,
visite guidate, momenti di approfondimento
saranno le vie da seguire in un percorso di
conoscenza dei tesori delle Crete Senesi.
La festa, alla sua
prima edizione, conferma l’impegno dell’Amministrazione Comunale e
dell’Associazione Il Castello di Chiusure di salvaguardare una delle più antiche
produzioni agricole del borgo che guarda l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore: il
Carciofo di Chiusure.
Ricordato fin dal '600 nel diario di un viagiatore anonimo, il
carciofo è stata una vera risorsa per il territorio e l'economia delle crete per
tutti i primi cinquanta anni del '900; intere distese ricoprivano il territorio
che estende ad occidente verso Monte Oliveto, con una produzione di oltre
diecimila unità annue, che venivano commercializzate in diverse zone della
regione, in particolar modo nella Maremma. Grazie alle particolari
caratteristiche del terreno delle Crete Senesi, ambiente naturale privo di
umidità, con faldoni di tufo sotterranei allo strato superiore di creta, il
carciofo assume le sue particolari peculiarità che lo rendono unico. Anche la
tecnica di coltivazione utilizzata ricalca l'antico metodo prettamente rurale e
manuale ancora presente.
Molto legati alla tradizione rurale del territorio, storicamente
connessa alla pastorizia, sono anche gli usi del carciofo di Chiusure. Veniva
utilizzato come strumento per cardare la lana appena tosata e per cagliare il
latte prima di trasformarlo in formaggio. Un altro uso, molto frequente tra la
popolazione era e continua ad essere quello curativo.
La manifestazione
prende il nome da un’operazione che annualmente si effettua sulle piante di
carciofo in questo periodo dell’anno: la dicioccatura, appunto. Pratica che
consiste nel togliere alla pianta i carducci, che verranno utilizzati nello
stand gastronomico appositamente allestito e accompagnati ai tradizionali
rivolti.
Un’opportunità,
quindi, per assaggiare un altro prodotto della pianta del carciofo che va ad
aggiungersi alla primaverile “Chiusure in piazza” quando è possibile gustare
proprio il carciofo.
Nel corso della
giornata sarà inoltre possibile immergersi nelle crete con un trekking intorno
al Borgo Medievale o semplicemente passeggiare tra le strette vie ammirando i
banchi degli artigiani e dei prodotti tipici.