Il 12 luglio
1916 segnò l’epilogo di una vita condotta
senza risparmio, fino all’arruolamento nel
corpo degli Alpini e alla cattura sul Monte
Corno. In quel giorno, imprigionato in una
delle celle ricavate nella Loggia del
giardino del Castello del Buonconsiglio, per
essere poi processato e condannato alla
forca dal tribunale militare austriaco, le
cui sedute si svolgevano nell’antica Stua de
la famea, salì infatti sul capestro eretto
nel cortile retrostante l’edificio. Da quel
momento la sua tragica fine, assieme a
quella di Fabio Filzi e di Damiano Chiesa,
attribuì all’antica dimora dei principi
vescovi trentini il ruolo di vero e proprio
“luogo deputato” della memoria battistiana,
forse anche più del suo mausoleo sul Doss
Trento. Al contempo non mancò di essere
spunto formidabile per la propaganda
bellica, per poi proseguire e consolidarsi
quale mito collante per l’ideale nazionale
di un’Italia uscita scossa e malconcia dalla
Grande Guerra. Grazie alla grande
disponibilità di istituzioni museali
italiane e straniere che ne hanno concesso
il prestito, la rassegna prevede
l’esposizione di dipinti, sculture, libri,
documenti, fotografie, cartografie, cimeli
storici, attraverso i quali si snoda
l’itinerario nelle sale. L’approccio storico
e l’approccio storico-artistico al tema,
condotti in parallelo e in stretta
interconnessione, hanno consentito di
gettare nuova luce su molti aspetti e nessi
finora poco esplorati e di scoprire episodi
ancora sconosciuti. La prima sezione traccia
un quadro della vivace situazione culturale
del Trentino nel contesto austro-ungarico
prima del 1914, con dipinti di Giovanni
Segantini, Eugenio Prati, Bartolomeo Bezzi,
Alcide Davide Campestrini, Umberto Moggioli,
ma anche Franz von Defregger, Albin
Egger-Lienz. I paesaggi di Guglielmo Ciardi
e le fotografie di illustrazione di un
trentino ancora prevalentemente rurale
accanto ai dipinti di argomento sociale di
Felice Carena introducono nella seconda
sezione il crescente impegno di Battisti,
ormai rientrato a Trento dopo la laurea a
Firenze, nelle questioni sociali, politiche
e culturali della sua terra, dalla militanza
socialista all’elezione a deputato a Vienna,
che egli conduce assieme all’ esperienza di
giovane geografo sul campo con le sue
innovative ricerche sui laghi del Trentino.
Al periodo immediatamente precedente
all’entrata in guerra dell’Italia, durante
il quale la gente trentina venne invece
coinvolta subito nell’impegno bellico
austro-ungarico, è dedicata la terza
sezione, che vede Battisti impegnato nella
campagna interventista nelle città italiane,
la chiamata alle armi, i profughi di
Katzenau, e, in parallelo, le opere di
Depero, di Balla, di Bonazza, ma anche di
Kriegsmaler, come Alfons Walde, Albin
Egger-Lienz, Hans Josef Weber-Tyrol, Hans
Bertle, quest’ultimo primo testimone della
cattura di Battisti sul Monte Corno. Altre
testimonianze storiche e figurative - quelle
di Beltrame, Pogliaghi, Sartorio, Sottssass,
D’Andrea, Guala, Viani, Mantelli, Morando -
raccontano gli anni cruciali della guerra,
le immane fatiche condotte sulle cime alpine
e la macchina militare austro-ungarica,
acquartierata nelle sale cinquecentesche del
Castello del Buonconsiglio. Alla creazione
del mito di Battisti è infine dedicata
l’ultima parte, con fondamentali opere che
ne costruiscono l’iconografia, come i
dipinti di Carrà e di Barbieri, eseguiti nel
1934 per l’importante ma ancora poco noto
“Concorso della Regina”, le sculture di
Minerbi, di Wildt, i bozzetti per il
Monumento alla Vittoria di Bolzano e il
Monumento di Cesare Battisti a Trento,
affiancati a progetti decorativi per il
Castello del Buonconsiglio finora poco se
non del tutto sconosciuti, che videro
all’opera personalità di grande spicco
dell’arte tra le due guerre. Quale ausilio
alla visita e alla comprensione anche di
carattere emotivo delle sezioni sarà
proposta una serie di story-telling con
apposite installazioni video che accompagni
gli snodi cruciali della narrazione
espositiva, basandosi soprattutto sulla
documentazione epistolare e su altre fonti
disponibili. L’iniziativa, promossa ed
organizzata dal museo del Castello del
Buonconsiglio. Monumenti e collezioni
provinciali, vede il coinvolgimento della
Fondazione Museo Storico, del Museo della
Guerra di Rovereto, dell’Accademia degli
Agiati di Rovereto, della Fondazione Bruno
Kessler, della Società di Studi Trentini,
del Dipartimento di Lettere e Filosofia
dell’Università di Trento, e del Comune di
Trento.
TEMPI DELLA STORIA, TEMPI DELL’ARTE.
CESARE BATTISTI TRA VIENNA E ROMA
Castello del Buonconsiglio Trento 12 luglio
– 6 novembre 2016 Via B. Clesio, 5
tel. 0461/233770 -
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