Al centro
delle riflessioni ci saranno i tre fattori
alla base di una viticoltura sostenibile: la
salvaguardia ambientale, la responsabilità
sociale e la fattibilità economica. Gli
incontri proposti nell’ambito della rassegna
nascono per stimolare un nuovo e più
virtuoso modello di gestione vitivinicola,
che sia capace di produrre benefici diretti
ed indiretti, per il viticoltore e per la
società in cui esso opera. Una viticoltura
moderna per un ambiente sano e sicuro, per
salvaguardare le risorse naturali, in modo
da donare alle generazioni future una realtà
che non sia depauperata ma che sia il
risultato di continui miglioramenti. Senza
perdere di vista la connotazione economica,
per un modello che non deve affatto
compromettere quantità e qualità delle
produzioni, salvaguardando e ottimizzando il
loro valore economico.
“Il settore vitivinicolo – dichiara il
sindaco di Torrecuso, Erasmo Cutillo –
costituisce la colonna portante
dell’economia torrecusana. Non solo, i
vigneti rappresentano sicuramente la
componente principale del nostro paesaggio.
Questo suggestivo angolo di territorio
sannita attraverso il suo fiore
all’occhiello, l’Aglianico del Taburno
fregiato dalla Docg, si candida ad essere
portavoce di un nuovo modello produttivo che
sia capace di conservare e tutelare la
qualità e la produzione dei nostri vini
aprendosi alle innovazioni, fondamentali per
essere competitivi in un mercato sempre più
globale. Siamo fermamente convinti che fare
viticoltura sostenibile non significa
tornare al passato, ma crescere
ulteriormente dal punto di vista qualitativo
ed economico, riducendo l’impatto
ambientale. Sarà questo il messaggio –
conclude il sindaco Cutillo - che lancerà
con forza questa edizione di ‘VinEstate’». |