Come i registi
del cinema arabo e mediorientale hanno
rappresentato, con punti in comune e di
fuga, le loro società, le questioni
politiche, il vivere quotidiano, i
cambiamenti radicali accaduti dopo la data
simbolo dell’11 settembre 2001 e,
soprattutto, negli anni più recenti, dopo il
2010, quando le “primavere arabe” hanno
riscritto la storia di molti Paesi di
quell’ampia e stratificata area geografica?
Come, sempre a partire dall’11 settembre
2001, le cinematografie dei Paesi che a quel
mondo non appartengono (con particolare
riferimento a quelle di Stati Uniti, Francia
e Italia) hanno raccontato la galassia
musulmana, tra stereotipo dell’”arabo”
cattivo e sguardi più attenti
all’integrazione e alla contaminazione
culturale?
Su questo doppio percorso si sofferma Gli
schermi e l’Islam, una rassegna
cinematografica ma anche un libro e per
comprendere, mettendole a confronto, senza
pregiudizi, “le mille e una voce
dell’Islam”. Il volume, primo tassello di un
work in progress, raccoglie 400 schede di
film (di finzione e documentari, di
lungometraggio e cortometraggio, di serie
televisive), equamente suddivise tra
produzioni arabe e mediorientali e
occidentali, che costituiscono una mappatura
iniziale su un argomento di estrema
attualità. La rassegna presenta dieci
titoli, cinque per parte, per proporre al
pubblico opere di grande rilievo filmico e
sociale, poco o per nulla viste in Italia.
La serata d’inaugurazione, mercoledì 8
giugno alle ore 20.30, prevede, dopo la
proiezione di I’m Gay and Muslim di Chris
Belloni, anche un incontro per approfondire
il discorso sui temi suggeriti dal libro e
dai film. Insieme a Giuseppe Gariazzo e
Giancarlo Zappoli, autori del volume,
interverranno lo scrittore iraniano
residente a Torino Hamid Ziarati (autore dei
romanzi Salam, maman, Quasi due e Il
meccanico delle rose) e lo scrittore siriano
residente a Milano Mohammad Houssam Mouazin
(autore del libro L’io arabo). |