In quattro
postazioni fisse dislocate sul pianoro della
Civita esperti delle associazioni locali e
dell’Università accoglieranno il pubblico
dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15 alle
17 (ingresso libero, inizio delle visite
ogni ora). Gli studenti dell’IISS “Vincenzo
Cardarelli” accompagneranno i visitatori,
illustrando le emergenze visibili con uno
sguardo sul territorio e sulla cultura degli
Etruschi. Gli studenti saranno affiancati
dai membri dell’Associazione Fontana Antica.
Nella postazione al santuario dell’Ara della
Regina si potrà ammirare il più grande
tempio degli Etruschi attraverso le sue
numerose fasi di vita, dagli inizi del VI
secolo a.C., che le ricerche dell’Università
degli Studi di Milano hanno messo in luce I
maestri costruttori hanno ingrandito la
sommità del pianoro con un imponente
basamento su cui si sono avvicendati almeno
quattro grandi momenti architettonici. Fa
parte delle fasi più antiche un pregevole
muro policromo di contenimento e recinzione
e delle più recenti la grande terrazza
adibita a luogo di memoria. Nella storia del
monumento si inseriscono i famosi Cavalli
Alati e le terrecotte superstiti che fanno
parte del frontone del Tempio III risalente
all’inizio del IV secolo a.C.
Nella postazione della Porta Romanelli si
potrà apprezzare il circuito delle mura. La
maestosa porta, che prende il nome dal
famoso archeologo Pietro Romanelli che scavò
il Pianoro nella prima metà del secolo
scorso, danno conto del rapporto dell’antica
città etrusca con il fertile territorio
retrostante. Una volta entrati lo spazio si
chiude subito con uno stretto passaggio
fiancheggiato da alte murature che portano
in città, proprio dove si uniscono il Pian
della Regina e il Pian di Civita.
Si tratta di un punto nodale dove si
percepisce la sapiente regia urbanistica che
dotò di mura la città laddove era
necessario, anche per terrazzare e
assicurare la fragile stabilità dei
versanti, lasciando invece alla
conformazione naturale la delimitazione
della città verso il mare.
Nella postazione del "complesso monumentale"
verranno anche illustrati due aspetti delle
ricerche ancora in corso:
- i risultati di scavi e ricerche, iniziati
nel 1982, che hanno permesso di far luce su
numerosi aspetti della cultura e della
storia etrusca, data la rilevanza di
Tarquinia nel divenire di questa civiltà. Il
"complesso monumentale" è infatti una delle
più antiche aree sacre etrusche. La
continuità di vita è accertata
stratigraficamente, dalle origini
dell’aggregazione del nucleo urbano (X sec.
a.C.) all’Epoca Imperiale, e l’indagine può
basarsi sulla verifica della ricorrenza di
fenomeni che si ripetono costanti nel tempo
(circa 1000 anni) e nello spazio (più di un
quarto di ettaro). La sistematicità e
continuità delle campagne di scavo, cui
partecipano specialisti nazionali e
internazionali di formazione
interdisciplinare, hanno garantito
l’inquadramento di evidenze e rinvenimenti
nel divenire storico e hanno permesso di
definire con chiarezza fatti ed eventi
caratterizzanti vita, apogeo e declino
dell’antica metropoli etrusca;
- i monumenti, attualmente in corso di scavo
e quelli messi in luce dagli archeologi alla
fine del XIX e nel XX secolo, sono dislocati
su una superficie di circa 90 ettari,
considerando il Pianoro della Civita
indipendentemente da quelli circostanti. Dal
2012 l’Università degli Studi di Milano, su
incarico della Soprintendenza Archeologia
Belle Arti e Paesaggio per l’Area
Metropolitana di Roma e la Provincia di
Viterbo e l’Etruria Meridionale, sta
conducendo un programma di recupero delle
emergenze archeologiche del Pianoro della
Civita in collaborazione con il Politecnico
di Milano. Straordinari risultati derivano
dalle letture integrate tra le mappe,
elaborate dal XIX secolo, la fotografia
aerea e la tecnologia LiDAR, che ha permesso
di ottenere il primo modello tridimensionale
di una città antica.
Per l’iniziativa, Skylab Studios ha
realizzato un qr code per visitare e
condividere un virtual tour del Pianoro
della Civita. |