Il volume –
terza pubblicazione della collana
“Biblioteca Passaré”, diretta dallo storico
dell’arte Luca Pietro Nicoletti e promossa
dalla Fondazione Alessandro Passaré – ha
come tema l’avanguardia diffusa. Nell’ultimo
scorcio degli anni Sessanta, artisti e
critici d’avanguardia eleggono i luoghi
urbani a nuovo campo di sperimentazione,
organizzando manifestazioni e happening
fuori dai canoni tradizionali. Dalla
rivoluzionaria avventura di Parole sui muri
all’epilogo “incendiario” di Zafferana
Etnea, passando per gli sconfinamenti urbani
del VI Premio Masaccio e l’utopia del
progetto Nuovo Paesaggio per la Triennale di
Milano del 1968, il volume ricostruisce
un’inedita geografia di eventi artistici
ambientati all’aperto in realtà
“periferiche”, disponibili ad accogliere una
rinnovata relazione tra pratiche artistiche
sperimentali e un pubblico di fruitori
diverso dai consolidati circoli
intellettuali delle grandi città. Queste
esperienze sono esplorate e fatte riemergere
nel loro valore di avanguardia attraverso
documenti d’archivio per lo più inediti e un
ampio repertorio d’immagini dal forte
impatto visivo, ricostruendo un originale
quanto avvincente itinerario dove luoghi,
artisti e opere diventano protagonisti di
una stagione creativa finora poco
conosciuta.
Alessandra Acocella, dottore di ricerca in
storia dell’arte contemporanea, ha condotto
studi sui rapporti tra arte e spazio
pubblico e sulla storia delle mostre. È
co-fondatrice di Senzacornice, rivista
digitale e laboratorio di ricerca e
formazione per l’arte contemporanea. Ha
curato, con Caterina Toschi, il volume Arte
a Firenze 1970-2015. Una città in
prospettiva (2016).
LA COLLANA BIBLIOTECA PASSARÉ
La collana Biblioteca Passaré, diretta da
Luca Pietro Nicoletti, è patrocinata dalla
Fondazione Passaré nata a Milano nel 2007 in
ricordo di Alessandro Passaré (1927- 2006),
medico ed esperto d’arte. Dalla sua vasta
collezione proviene l’importante raccolta di
trecento pezzi di arti primarie africane
attualmente in deposito presso il Museo
delle Culture (MUDEC) di Milano, dove sono
parzialmente esposti, e che nel 2011 erano
già stati oggetto della mostra Mal d’Africa
presso il Castello Sforzesco. Oltre a
rendere fruibile a un pubblico più ampio la
propria collezione con una serie di depositi
presso istituzioni museali (il MAGA di
Gallarate e il MART di Rovereto), la
Fondazione ha al suo attivo una serie di
mostre in collaborazione con istituzioni
pubbliche e private, e ha promosso attività
didattiche volte a sensibilizzare verso le
culture «altre» gli studenti delle scuole
dell’obbligo. La collana presenta una serie
di contributi scientifici dedicati alle due
grandi passioni del medico e collezionista a
cui è dedicata: l’arte contemporanea e
l’arte africana. In omaggio a queste
predilezioni estetiche, la collana propone,
avvalendosi della collaborazione di
specialisti, studi originali, e ha in
programma nuove edizioni di classici ormai
difficilmente reperibili, dando al contempo
spazio al lavoro di giovani studiosi e a
ricerche inedite per taglio tematico e
interpretativo. L’obiettivo è quello di
creare una collezione di testi in cui nuove
indagini sul secondo Novecento e sull’arte
africana, o sulla loro reciproca influenza,
diventino vicini «di scaffale», nella
cornice di un discorso unitario, esibendo
così le loro «risonanze», per usare una
felice espressione dello stesso Alessandro
Passaré. Com’egli infatti osservava,
riferendosi soprattutto alle opere d’arte
africana e alla loro alterità rispetto alla
cultura occidentale, l’arte non è costituita
solo dai manufatti, ma anche dagli sguardi
che su di essi si posano, costruendovi, con
l’occhio e con la parola, un «epigramma
visuale». Questa collana vuole raccontare la
storicità di quegli sguardi.
FONDAZIONE ALESSANDRO PASSARÉ
Via Tortona 86, 20144 Milano
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