Brillante e a
tratti surrealista, il testo di Fayad narra
le vicende di una povera famiglia
napoletana, il cui capofamiglia, Agostino
Capece, per riscattare il proprio destino,
che non gli ha consentito di fare centro
nella vita, mettendogli “in mano un metro di
90 centimetri, anziché di 100” decide di
rapinare una banca. La storia si ambienta in
una squallida baracca che è la cornice in
cui si svolge la “sopravvivenza” dello
stesso Agostino, improvvisato inventore
interpretato dal comicissimo caratterista
Giovanni Bonelli, della moglie Regina (una
diligente Lucia Aceto), donna molto
concreta, di nonno Gaspare (interpretato
dall’eclettico Enzo Galdo), papà di
Agostino, ed ancora dei figli Tonino
(l’esilarante Andrea Avallone), disoccupato
e un po’ tontolone, e di Giuliana (con la
giovane promettente Ilaria Parrella),
incinta ma senza marito. La voglia di
riscatto del nucleo familiare si indirizza
verso il piano criminoso di rapinare una
banca, gestita dal direttore interpretato da
un ottimo Franco Montinaro, “disturbato”, ma
soltanto in apparenza, dall’improvviso
apparire sulla scena dell’incontenibile
vedova Altavilla (la fragorosa Nicoletta
Romano), anziana un po’ svampita. La storia
si arricchisce anche di Mastellone,
interpretato da uno svagato Nando Cerenza.
Tra equivoci e gags, il surreale piano, che
dovrebbe risollevare le sorti dei maldestri
ed improvvisati delinquenti, naufraga
miseramente. Ma per fortuna della diseredata
famiglia la tranquillità economica tanto
agognata arriva, quasi per caso, per volontà
di quella giustizia universale che premia
gli uomini onesti.
Una storia, quella dei protagonisti di “Come
si rapina una banca”, all’inizio a pezzi,
sconquassata, scombinata, ma che alla fine
si rivela come un lavoro d’incastro di
incredibile perfezione grazie alla sapiente
mano del decano regista Gino Esposito così
come la vita che non spreca nulla.
Caratteristica la scenografia della C.M.C
group , mentre le ricerche musicali sono a
cura di Franco Montinaro. Alla parte tecnica
audio-luci il giovane Luca Memoli mentre a
coordinare il tutto ci penserà la storica
direttrice di scena Liliana Senatore.
Spettacoli nei fine settimana dal 1 al 16
ottobre 2016, il sabato alle 21.15 e la
domenica alle 19.15. Costo del singolo
biglietto 12 euro, ridotto 10. (si consiglia
prenotazione)
Info e prenotazioni: 089/3867440 –
347/1869810 - www.teatroarbostella.it |