A calcare le
scene del Teatro Vittoria è un appassionante
testo teatrale di Claudio Fava, che racconta
una storia vera, quella della squadra La
Plata Rugby, un gruppo di ragazzi che alla
fine degli anni ’70, nell’Argentina della
dittatura dei militari, venne decimato dalla
ferocia degli emissari di Videla ma che
rimase in campo a giocare fino alla fine del
campionato. “La prima volta che andai in
Argentina la memoria di molte cose accadute
era ancora intatta. Cose accadute laggiù, a
Buenos Aires, dove la storia si era fermata
su quell’elenco interminabile di nomi
cancellati dalla vita e dal lutto,
desaparecidos, ammazzati senza nemmeno il
diritto a portarsi la propria morte addosso.
Ma anche cose accadute quaggiù, in Italia,
dove un’altra guerra e un altro nemico che
non facevano prigionieri s’erano portati
via, assieme a tanti altri, anche mio padre.
Mi era sembrato un viaggio necessario:
imparare che nessun luogo è il centro del
mondo. Si moriva in Argentina come in
Sicilia perché una banda di carogne regolava
in questo modo i propri conti con i
dissidenti. Pensarla storta, fuori dal coro,
era un peccato imperdonabile. A Buenos Aires
come a Catania. Negli anni ho imparato a
raccontare quei morti con le parole dei
vivi, le madri di Plaza de Mayo, le vedove
di via d’Amelio…!
Raul Barandiaran, l’unico sopravvissuto a
quella tragedia, ancora oggi è il testimone
vivente della squadra che decise di correre
contro la violenza e l’oppressione, tenendo
stretta al petto la palla ovale, a perenne
testimonianza di questo nobile sport nel
quale “una volta sceso in campo non puoi
fuggire o nasconderti, devi batterti con
coraggio, lealtà e altruismo”. “Ho cercato
di riannodare i fili invisibili che legano
vite lontane tra loro: i giovani agenti di
Paolo Borsellino che rinunciano alle ferie
per far da scorta al loro giudice, i giovani
rugbisti di Mar del Plata che rinunciano a
trovare rifugio in Francia pur di giocarsi
fino all’ultima partita il loro campionato…
II nome di Raul, il sopravvissuto, l’ho
conservato. Gli altri, carnefici e vittime,
li ho ribattezzati: volevo che ciascuno di
loro portasse in questo teatro qualcosa in
più della propria storia, qualcosa in più
della propria morte. Perché alla fine poco
importa che quei ragazzi fossero argentini o
siciliani. Importa come vissero. E come
seppero dire di no.” Claudio Fava
dal 3 al 13 novembre 2016 ( domenica ore
17.30 / martedi 8 ore 19.00 , mercoledi 9
ore 17.00)
TEATRO VITTORIA / ATTORI & TECNICI _ Piazza
S. Maria Liberatrice 10, 00153 Roma
(Testaccio)
Biglietti: intero platea 28, intero galleria
22 (compresi 3 euro di prevendita)
ridotti in convenzione: platea 21 e galleria
18 (compresi i 3 euro di prevendita)
Promozione gruppi: 1 biglietto omaggio ogni
10 spettatori paganti
Botteghino: 06 57 40 170 ; 06 57 40 598 _
lunedì (ore 16-19), martedì - sabato (ore
11- 20), domenica (ore 11-13.30 e 16-18)
Vendita on-line e info:
www.teatrovittoria.it
Come arrivare: Metro: Piramide ; Bus: 170,
781, 83, 3 |