La varietà
delle cifre stilistiche e degli sguardi
proposti non si esaurisce nell’alternanza
tra fiction e cinema del reale: saranno in
programmazione lavori molto diversi che
spaziano all’interno del genere documentario
dall’animazione (Full Petrol Jacket) al
reportage d’inchiesta ( I Vajont, Mare
nostro), dal documentario di ricerca
(Autostrada A3) a quello antropologico
(Stana Udehe, Mingong), passando attraverso
testimonianze provenienti da tutto il mondo
e con molte anteprime nazionali (Code of
Survival, Atlantic, Historia do futuro,
Ethiopia Rising). I lavori presentati
arrivano da tutto il mondo: viene curata una
versione sottotitolata in italiano, a
disposizione degli autori, per permettere al
film di raggiungere un pubblico sempre più
vasto e per non alterare le testimonianze
portate sullo schermo. Viene dato spazio
alle opere delle piccole produzioni
indipendenti, che faticano a trovare posto
in un circuito commerciale che non sempre
premia la qualità.
L'evento vuole contribuire a far conoscere
l'identità culturale dei popoli, intesa, in
senso lato, come l’insieme degli aspetti
spirituali, materiali, intellettuali che
contraddistinguono una società o un gruppo
sociale. Ecco perché l’iniziativa include
anche vari documentari dedicati alla
tematica dell'identità culturale e dei
diritti dei migranti. Quest'anno saranno
assegnati ben tre premi: Il premio Crocevia
- 500 euro, il premio Berta Film per il
secondo anno di seguito e una novità, il
premio del pubblico.
Sono promossi incontri con gli autori dei
film, che sempre più numerosi partecipano in
prima persona alle giornate del Festival. La
difesa dei diritti collettivi sulla terra e
"le ragioni dei nuovi braccianti" sono i
temi dell'incontro d'approfondimento
proposto quest'anno. Il 3 dicembre alle ore
18.30, un importante dibattito “Riforma
agraria, tra passato e futuro”, centrato
sulla nuova legge quadro per l’agricoltura
contadina, in discussione alla camera dei
deputati.
Numerose le iniziative parallele che avranno
luogo presso la Città dell’Altra Economia:
esposizioni di stampe e quadri, un reading
musicale, la premiazione finale ed una
particolare performance di Don Pasta,
prevista il 4 dicembre, oltre ad una
selezione delle opere del festival e una
degustazione di cibo rigorosamente
biologico.
Riuscire a metterlo in piedi e offrirlo al
pubblico è una grande soddisfazione, il
Festival è autoprodotto e “la spinta” che ci
porta ad impegnarci senza scambio economico
si unisce a quella di milioni di donne e
uomini che ostinatamente continuano a
resistere in tutto il pianeta alla barbarie
prodotta da un sistema che produce solo
ingiustizie, la spinta delle persone che
leggono, scrivono, manifestano e affermano
con forza : “ Il Futuro non è scritto!”,
dichiarano gli organizzatori, Danilo
Licciardello, Erica Romano, Andrea Ferrari
Toniolo.
Il Festival delle Terre è organizzato dal
Centro Internazionale Crocevia, associazione
di solidarietà e cooperazione
internazionale, attiva dal 1958 nei settori
dell’educazione, della comunicazione e
dell’agricoltura. Crocevia promuove e
implementa attività di formazione, campagne
e progetti a sostegno di comunità indigene e
contadine, e si adopera nella costituzione
di reti internazionali di solidarietà come
il Comitato Internazionale per la Sovranità
Alimentare (IPC on Food Sovereignity).
|