Un'ampia e
attenta selezione di opera di Boille, oltre
ottanta, è esposta dal 16 aprile al 2
ottobre 2016 alla Galleria d'arte moderna e
contemporanea “Armando Pizzinato” (PArCo) di
Pordenone, per iniziativa dell’Assessorato
alla Cultura del Comune friulano. La mostra
è curata da Silvia Pegoraro. Come ha scritto
Giulio Carlo Argan, il segno di Boille
“svolgendosi e modulandosi come pura frase
pittorica, realizza e comunica uno stato
dell’essere, di immunità o distacco o
contemplazione“. E fu proprio Argan ad
andare a scovarlo nel suo studio parigino,
per ricondurlo in Italia, attraverso una
serie di rassegne sempre più fitte.
Allontanatosi da Pordenone, dove era nato
nel 1926, Boille si diploma all’Accademia di
Belle Arti di Roma, dove si laurea che in
Architettura. Salvo uscirne a scoprire
l’Europa. Dopo un soggiorno in Olanda, nel
1951 sceglie Parigi dove resterà per 16
anni. Informale per scelta e per istinto,
vicino alle esperienze francesi di quegli
anni, Boille si avvicina al gruppo della
Jeune Ecole de Paris, con cui espone in
numerose collettive in Francia e in Italia.
È di questi anni la sua partecipazione a
mostre ormai mitiche come l'International
Festival Osaka-Tokyo con il gruppo Gutai, a
cura di Michel Tapié, La Jeune Ecole de
Paris II, a cura di Pierre Restany, e Nuove
tendenze dell’arte italiana, a cura di
Lionello Venturi, partita dalla Rome-New
York Art Foundation di Roma nel 1958 e poi
approdata in altre sedi prestigiose. È
Michel Tapié che lo accompagna nelle sue
ricerche sull’Art autre, apprezza di Boille
il dinamismo e l’irrazionalismo permeati da
un rigore formale. Nel 1964 Luigi Boille è
invitato da Lawrence Alloway a rappresentare
l’Italia, insieme a Capogrossi, Castellani e
Fontana, al Guggenheim International Award
di New York. Il 1964 è anche l’anno della
visita di Giulio Carlo Argan nel suo studio
parigino, che portò al rientro dell’artista
a Roma e al formarsi di un sodalizio che
condusse Boille alla Quadriennale e nel,
1966, alla Biennale di Venezia. Le
innumerevoli mostre personali e collettive a
cui ha partecipato in tutta Europa e nel
mondo tracciano un profilo di Boille che è
quello di uno dei maestri storici della
pittura astratto-informale europea, la cui
ricerca è sempre originale e stimolante, ma
anche fedele a una cifra stilistica ben
precisa ed inconfondibile. Come emerge anche
dalle parole del critico francese Pierre
Restany, che per molti decenni ha seguito il
lavoro del pittore italiano:
“Boille è l’eroe di un’avventura organica,
unitaria, gelosa della sua individualità.
(…) il mistero di questa creazione si
collega alle leggi segrete che regolano la
vita stessa dell’universo. In questa pittura
che non ha paura di smarrirsi né di
perdersi, l’osservatore ispirato potrà
avvertire il richiamo o il passaggio delle
forze oscure che animano il mondo. Tali
sensazioni sono rare. Più rare ancora sono
le opere che ce ne danno il pretesto.”
Questa grande mostra retrospettiva di
Pordenone si propone come un percorso
significativo attraverso l’arte di Luigi
Boille: 65 anni di ricerca - dal 1950 al
2015, anno della scomparsa dell’artista –
testimoniati da oltre 140 opere (olii e
tecniche miste su tela, tempere, grafiche).
Tra di esse, molti i lavori inediti o
esposti solo in mostre internazionali in
anni lontani, e da allora non più visibili,
come la grande tela Empreinte structure,
realizzata per l’ormai mitico International
Festival Osaka/Tokio del 1958, a cura di
Michel Tapié e Jiro Yoshihara.
L’esposizione è promossa e organizzata
dall’Assessorato alla Cultura del Comune di
Pordenone con il patrocinio della Regione
Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Luogo: PArCo - Galleria d’Arte Moderna e
Contemporanea Armando Pizzinato Viale Dante,
33 Pordenone
https://www.artemodernapordenone.it/parco
Data: Dal 16 aprile al 2 ottobre 2016
Orari: Mercoledì-sabato: 15.30 – 19.30;
domenica: 10.00 – 13.00 e 15.30 – 19.30;
Ingresso: Intero € 3,00, ridotto € 1,00.
Info: Comune di Pordenone: (+39) 0434
392916, HYPERLINK "mailto:
attivitaculturali@comune.pordenone.it "
attivitaculturali@comune.pordenone.it
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