IL VINO
POSSIBILE. Dall’abbecedario del gusto
firmato da Licia Granello de La Repubblica
(atlante delle eccellenze italiane da
rendere obbligatorio all’esame di stato per
food blogger) alle storie di grande
artigianato fuori da ogni stereotipo di
Caffè Italia, collana in lingua inglese
firmata da Johanna Ekmark. Dai racconti unti
e bisunti di chef Rubio alle ricette secondo
natura di Simone Salvini, passando per i
volti, le storie e i nomi dei 100 chef
protagonisti dei primi dieci anni di
Identità golose, il congresso internazionale
di cucina concepito in via Magenta a Milano.
Fino ai racconti gourmet di Angela Frenda,
food editor del Corriere della sera che da
nonna Angela ha imparato l’arte sottile di
“friggere un crocchè senza spaccarlo”. Il
festival concepito e organizzato dalla
direttrice artistica Rosella Santoro e dal
presidente dell’associazione culturale Artes
Gianluca Loliva, anche quest’anno porta in
piazza i campioni di vendita della libreria
dedicata alle cose di gusto, che vuol dire
magnificare due volte il piacere, anche
quello della lettura. Durante la tre giorni
de Il vino possibile lungo piazze e strade
della città vecchia affacciata sul mare,
sarà allestito un percorso dedicato al vino
chimical-free organizzato da Gerardo Leone,
vignaioli in arrivo da tutta l’Europa
racconteranno le loro etichette, il lavoro
in vigna e quello in cantina. La sezione
food sarà invece di stampo integralista:
solo Puglia, tutta Puglia, caciocavalli
podolici, sottoli patè e sughi artigianali,
purissimi oli extravergine da oliva e
focacce, pane, taralli, tette della monaca e
tutto il paniere di tentazioni di cui la
regione abbonda.
IL PRANZO POSSIBILE. Gli artigiani
dell’haute cuisine chiamati a raccolta dal
gastronomo Paolo Marchi, organizzatore in
prima linea dell’evento, e dalla giornalista
Sonia Gioia, metteranno a servizio di Emma e
Valentina professionalità e cuore. Si tratta
di un parterre di cuochi di primo piano a
partire dalla famiglia Cerea-Rota, del
ristorante tristellato “Da Vittorio” di
Brusaporto (uno degli otto ristoranti
italiani insigniti del massimo
riconoscimento della guida Michelin), dello
chef Davide Scabin del Combal.Zero di Rivoli
appena consacrato ai vertici della classica
Fifty best che premia i cuochi più
talentuosi del mondo, del cuoco contadino
Pietro Zito del ristorante Antichi sapori di
Montegrosso (Andria), della cuoca stellata
Cristina Bowerman del Glass Hostaria di Roma
e di quello che Alain Ducasse definisce “le
plus grand confisier du monde” ovvero
Corrado Assenza del Caffè Sicilia, in arrivo
da Noto (Siracusa). Naturalmente ci saranno
anche Andrea Ribaldone e Domenico Schingaro
del ristorante Due camini di Borgo Egnazia.
Per prenotare un posto alla tavola del
Pranzo possibile basta effettuare un
bonifico a favore dell’associazione Artes,
via Putignano 88, 70013 Castellana grotte
(Bari), c/o Banca Carime – Filiale di
Polignano a Mare, Iban:
IT89Q0306741620000000000645. Per info
chiamare al 3922156074 o al 3469454567. Il
bonifico avrà valore di prenotazione,
all’ingresso di Borgo Egnazia sarà
rilasciata regolare ricevuta detraibile
dalle tasse.
IL LUOGO. Fra le tante straordinarie dimore
di Puglia, il luogo eletto per ospitare la
seconda edizione del Pranzo possibile è
Borgo Egnazia, per molte ragioni. La fama
internazionale del Borgo. L’eleganza del
luogo, che fa il paio con la formula
dell’eccellenza del Pranzo. La cifra gourmet
del ristorante Due Camini, destinato a
posizioni di primo piano nel panorama
gastronomico regionale. Non ultima fra le
ragioni che fanno di questo il luogo ideale
per il Pranzo possibile, la lunga tradizione
di sostegno alla cultura e alle iniziative
di solidarietà della famiglia Melpignano che
non ha esitato ad accogliere il progetto.
LE MATERIE PRIME E LA SALA. Il paniere
alimentare a cui gli chef attingeranno per
apparecchiare il Pranzo possibile porta la
firma di piccoli e piccolissimi produttori e
grandi firme della distribuzione come
Longino&Cardenal – cibi rari e preziosi,
l’olio evo denocciolato dell’Antico Frantoio
Muraglia di Andria, frantoiani da cinque
generazioni, gli artigiani della Macelleria
Antonio Varvara di Altamura, solo carni da
bestiame allevato allo stato semi-brado e
alimentazione naturale, e le acque gourmet
griffate Ferrarelle da sempre protagoniste
dell’alta ristorazione. Ulteriore supporto
al Pranzo l’esperienza dei grandi
ristoratori pugliesi riuniti sotto le
insegne dell’associazione Buona Puglia, e i
professionisti del vino della Federazione
italiana sommelier oltre agli oli essenziali
aromatici di origine vegetale estratti da
frutti, fiori, ortaggi e piante officinali
di PriMa – natural gastronomic essences.
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