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Spettacolo: Le Rane
- Napoli (NA) (28/29 Aprile 2016) |
Università
degli Studi di Napoli L'Orientale
progetto di sperimentazione didattica di
lingua e letteratura cinese
di Maria Cristina Pisciotta
presenta
giovedì 28 e venerdì 29 aprile 2016 | ore 21
al Teatro d'Innovazione Galleria Toledo
(via Concezione a Montecalvario 34 | Napoli)
ingresso libero
LE RANE
di Mo Yan premio Nobel per la letteratura
in lingua italiana e cinese
adattamento e regia
Lorenzo Montanini
«La vita non è quella che si è vissuta, ma
quella che si ricorda per raccontarla.»
Gabriel Garcia Marquez
Giovedì 28 e venerdì 29 aprile, alle 21, al
Teatro d'Innovazione Galleria Toledo, in via
Concezione a Montecalvario 34, va in scena
«Le Rane» di Mo Yan, premio Nobel per la
letteratura, con la regia di Lorenzo
Montanini (ingresso libero). Lo spettacolo,
in lingua cinese e italiana, è il prodotto
del laboratorio di teatro cinese di L.
Montanini, nell'ambito del corso di lingua e
letteratura cinese tenuto dalla docente di
Maria Cristina Pisciotta. |
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Lo spettacolo narra la storia di un
personaggio epico e tragico, Wan Xin,
l’unica levatrice della regione di Gaomi,
amata custode dei segreti della maternità.
Ma a metà degli anni Sessanta il partito è
preoccupato per l'esplosione demografica e
decide di porvi rimedio. Così Wan Xin
diventa la severa vestale della politica per
il controllo delle nascite e inizia a
praticare aborti e vasectomie con lo stesso
zelo con cui portava al mondo nuove vite.
Col passare degli anni, la violenza
repressiva si allenta e Wan Xin vede
crollare gli ideali che avevano messo a
tacere la sua coscienza.
I bambini, per fame, mangiano il carbone
fino a farsi diventare neri tutti i denti,
le donne partoriscono con l’aiuto delle
“mammane” che praticano riti magici e
saltano sulla loro pancia se il parto è
difficile, Wan Xin fugge da uno stuolo di
rane che si moltiplicano fino a diventare
centinaia di migliaia e la inseguono, le
strappano i vestiti e la lasciano nuda tra
le braccia di un vecchio artigiano della
creta che la sposa e le costruisce statuette
di tutti i bambini che non ha fatto nascere.
E le rane, il cui ideogramma è omofono di
neonato, diventano la potente metafora di
quei bimbi mai nati.
Lo spettacolo, in cui i toni del grottesco
si fondono con il realismo crudo, sociale e
magico della storia, diventa un concerto di
movimenti, musica, maschere e parole in cui
gli eventi della vita umana sono parte del
grande mosaico degli eventi della
Natura,dove si muore e si nasce senza
soluzione di continuità.
A settembre 2016 «Le Rane» parteciperà al
Fringe Festival Internazionale di Pechino,
diretto dal drammaturgo e regista Meng
Jinghui.
Lo spettacolo è sponsorizzato dall’Istituto
Confucio e Fondazione Banco di Napoli
Cenni su Mo Yan
Mo Yan, premio Nobel per la letteratura nel
2012, collegato dalla critica cinese alla
“letteratura delle radici” e a quella del
“realismo magico”, nasce nel 1955 a Gaomi,
teatro di quasi tutta la sua narrativa, da
una famiglia di contadini poveri e a venti
anni si arruola nell’esercito. Con la
straordinaria materialità del suo
immaginario, la sua concretezza visionaria,
l’alienazione tragica ed estrema dalla
società, dalla famiglia, dall’esistenza,
l'autore porta a percepire la realtà in modo
fisico e quasi doloroso, facendo emergere la
memoria di una civiltà millenaria non più
idealizzata ma vissuta in tutta la sua
brutalità.
Cenni sul progetto
Nato come sperimentazione di
glottodidattica, il progetto – nato dal
laboratorio di teatro cinese tenuto da
Lorenzo Montanini nell'ambito del corso di
lingua e letteratura cinese della
professoressa Maria Cristina Pisciotta – si
propone di divulgare la cultura cinese in
una città come quella di Napoli di antica
tradizione orientalistica e contribuire alla
difficile integrazione delle comunità cinesi
sul territorio, offrendo loro un’opportunità
di dialogo con l’ente che si occupa della
formazione di personale specializzato nel
settore orientalistico.
La sperimentazione condotta ha portato alla
realizzazione di dieci spettacoli teatrali,
tutte prime assolute in Italia e in Europa
(L’Altra Riva, La bibbia dei monti e dei
mari, Gesù Confucio e John Lennon,
Rinoceronti in love, La via del cavolo, Il
crematorio (Vivere o morire?), Mezzanotte
all’Havana Caffé, Le cronache di Sangshuping,
48-morto che parla, Per un pugno di azioni),
messi in scena dagli studenti dell’Orientale
alternando la lingua italiana e la lingua
cinese, in modo sempre comprensibile al
pubblico di entrambe le nazionalità.
Unica in questo genere in Italia, la
sperimentazione ha prodotto ottimi risultati
didattici ed è stata accolta con grande
interesse sia dagli ambienti accademici che
dai media. Gli spettacoli messi in scena al
Teatro Stabile di Innovazione Galleria
Toledo hanno partecipato al Festival del
Mediterraneo dell’Estate Romana con successo
di critica e di pubblico e sono stati
selezionati fra gli eventi di «Italia in
Cina» del 2007. Gli spettacoli sono stati
invitati per due anni consecutivi (2008 e
2009) dalla prestigiosa Accademia Teatrale
di Shanghai per il Festival Internazionale
di Teatro e segnalati dalle più prestigiose
riviste cinesi del settore.
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