"Perché
danziamo?
Per raggiungere il bello o per nessun motivo
particolare.
Danzare è una necessità.
Se appare superfluo chiedersi a cosa serve
la danza in una cultura che la viva, non lo
è in ambienti culturali complessi e
contrastati.
Impieghiamo tanti anni per riuscire ad
insegnare ai bambini a star fermi. Il
movimento è nella nostra natura. Il
movimento è vita.
L'obiettivo della danza è il raggiungimento
della bellezza, che si raggiunge nella
relazione con l'altro.
Nelle danze tradizionali non si danza mai da
soli se non si è folli".
- Placida Staro -
Se non si ha avuto la fortuna di far parte
di una comunità tradizionale, di danzare in
ambienti familiari e conoscere i codici
culturali della comunità di appartenenza, è
necessario studiare e approfondire non solo
gli aspetti cinetici della danza ma
l'inesauribile serbatoio di esperienze e
conoscenze della tradizione di un popolo che
la rappresenta.
Il linguaggio coreutico e teatrale
contemporaneo offre diverse possibilità di
lettura e di interpretazione dei codici
tradizionali e delle loro trasformazioni.
Durante il laboratorio di danza teatrale si
studiano i passi e i gesti della Pizzica
salentina, si creano coreograficamente
sequenze danzate e insieme si costruisce una
storia, il cui tema è il “Tarantismo, oggi”
“(…)Il Tarantismo si risveglia così, non
restaurandolo o conservandolo, bensì
rivitalizzandolo nello shock di associazioni
inattese e significative.
Più che lo storico locale, può entrare in
contatto col mondo del Tarantismo l'artista
che ha provato nel vivo della sua ricerca
cosa significhi la dissoluzione della forma.
L'artista d'avanguardia dissolve distinzioni
e gerarchie in una dimensione fluttuante, e
le rivive in una situazione per cui tutto
ora può comporsi con tutto, fuori da
imposizioni preordinate, o da trame
necessarie, o da percorsi segnati.
Per Lapassade bisogna tentare la via degli
incroci, anche casuali, di cose
apparentemente lontane tra loro, per trarre
fuori la cultura minoritaria del Tarantismo
dalla sua condizione di silenzio.
Lapassade rifiuta ogni interpretazione
realistica del Tarantismo (...). Scomparse
le tarantate non si tratta di conservarne la
memoria, ma di "farsi tarantolati", di
rivivere nell'oggi, il significato di transe.
Bisogna danzare con il Tarantismo, entrare
in una dimensione di transe, il che
significa, poi, in una dimensione creativa
ed artistica(...)” Cosimo Colazzo in -
Intervista sul Tarantismo - di Georges
Lapassade
Obiettivi
L'incontro è un invito alla pratica della
danza teatrale e alla sperimentazione
interiore, nelle specifiche sentite e
prescelte dal docente, è rivolto a tutti,
neofiti e danzatori.
VI ASPETTIAMO PER DANZARE INSIEME!!! |