Da anni a
Niscemi la comunità locale e migliaia di
attivisti da tutta Italia protestano contro
il MUOS, Mobile User Objective System, una
rete di comunicazioni satellitari in grado
di pilotare i droni per la guerra a
distanza, costruita dagli Stati Uniti
d'America nel mezzo di una riserva naturale.
C'è il timore che le emissioni ad alta
frequenza delle sofisticate apparecchiature
possano causare gravi danni alla salute
degli abitanti e all'ambiente nel raggio di
decine di chilometri. Senza contare gli
scenari legati alla disponibilità di un'arma
che dovrà ripagarsi con guerre future. In
questa vicenda le istituzioni italiane hanno
usato il guanto di velluto con il potente
alleato e il pugno di ferro con i cittadini
inermi. Il primo, dopo vari rinvii, ha
acceso le antenne. Sugli altri, invece, sono
piovute denunce e querele. I processi si
celebreranno a gennaio.
“Dall'incontro con gli uomini e le donne del
movimento - spiegano Corrado Gugliotta e
Sveva D’Antonio, titolari de Laveronica Arte
Contemporanea - è nata l'esigenza di
raccontare l'esperienza di vita e di lotta
in una mostra. In primo luogo, per far
conoscere la vicenda del MUOS a un pubblico
più vasto e far sì che gli attivisti
ricevano la solidarietà dell'opinione
pubblica. Secondariamente, per promuovere
un’arte politica, scomoda, capace di saltare
fuori dagli schemi, di scegliere da che
parte stare. Artists Against MUOS vuole
rendere omaggio, alla vigilia di un momento
non facile, a chi in questi anni ha lottato
dal basso contro poteri invisibili e
invincibili, usando talvolta la creatività
per vincere il silenzio della stampa, per
ribaltare un'argomentazione, per scuotere le
coscienze sopite degli indifferenti, per
smascherare la corruzione degli apparati di
potere”.
La mostra resterà aperta fino al 25 marzo.
Visite: dal martedì al sabato, ore
10.00-13.00 e 16.00-20.00. |