In mostra una
raccolta di opere, dipinti e installazioni,
realizzate nel corso degli anni e
selezionate dall’autore. Opere accomunate
dal gusto per l'ironia utilizzata come
registro: un modo lieve (seppur non leggero)
di affrontare temi pesanti, controversi e di
frequente stereotipati e omologati. Quindi
manipolare, smontare e rimontare: Sorrentino
cambia linguaggio e modifica un contesto per
affrontare in maniera non convenzionale i
grandi temi: l'ovvio, le icone, i codici, il
quotidiano. Ovvero la fede, dio, ikea, le
carte da gioco: laddove il fuori contesto e
il fuori luogo conducono al significato
involontario, al cortocircuito semantico. Un
po’ per contraddizione, un po’ per
volontaria addizione.
Ferruccio Giromini, giornalista e storico
dell’immagine, nel saggio critico che
introduce alla mostra, fa proprie le
considerazioni di Sorrentino e scrive:
“Guardatevi intorno, sembra suggerire, o voi
mortali che vivete immersi nel mondo delle
Ikee e lo credete, a giusto titolo, un mondo
ikeale. Ma davvero è tutto qui, gente? Vi
crogiolate in peluche fasulli e non capite
di agitarvi vacui sotto un cielo che vi
schiaccia, circondati da una corte dei
miracoli che altro non è che una giostra di
dubbi prodigi, eseguiti con
prestidigitazione ambigua da giocolieri
senza volto, sulle cui fattezze sono calati
pesanti i passamontagna degli oscurantismi.
Così ci lascia senza fiato”.
La mostra “The best is yet to come” –
realizzata con la collaborazione di Angela
D’Amelio (Art Gallery) - s’inaugura domenica
15 maggio alle 11.30; un secondo evento è in
programma martedì 17 (cocktail alle 18.30).
Orari: mer/gio 15-19; ven 15-20; sab
10.30-12-30/17-20. Ingresso gratuito.
BIOGRAFIA
ANTONIO SORRENTINO (Catania 1969-2012) è
stato un artista multiforme, sempre
sorprendente. Nel 1995 fonda insieme a Dario
Arcidiacono, Giordano Curreri e Sandra
Virlinzi lo storico gruppo artistico
sperimentale Ultrapop con cui ha esposto, in
Italia e all’estero, per oltre un decennio
in personali e collettive. |