Curata da
Chiara Gatti, la mostra mira a raccontare il
mondo sommerso della ricerca di Molina, il
suo interesse, in bilico fra psicanalisi e
antropologia, per i moti dell'animo umano,
le pulsioni più intime che distinguono
l'inconscio collettivo e nutrono quella
genealogia di archetipi primari radicati
nella esperienza dell'uomo, sin dalle
origini. In un viaggio dentro le anse della
nostra mente, Molina scava - forte di una
certa lezione junghiana - a caccia di
istinti primordiali che traduce in immagini
totemiche e primigenie, selvatiche e
archeologiche, in una commistione di passato
e presente, improvvisamente incontrati sul
limite del tempo. Anime e volti si mescolano
in un flusso di memoria. L'uomo e i suoi
progenitori. La vita, la morte, il cerchio
dell'esistenza. La realtà, i sogni, gli
incubi. La pittura di Molina è un grande
specchio teso a svelare ciò che siamo nel
profondo, quello che mostriamo agli altri e
quello che invece nascondiamo. È una pittura
colta che, nei ritratti, si dimostra erede
della scuola fisiognomica rinascimentale;
nei soggetti, tradisce altresì una matrice
fortemente letteraria: attinge infatti dai
miti e dalle leggende della letteratura
mondiale, e intesse storie popolate di dei,
eroi e demoni spesso attualizzati sullo
sfondo di un panorama contemporaneo.
L'uomo di oggi e le sue relazioni con gli
altri, con l'ambiente che lo circonda, è il
protagonista di una monumentale saga del
potere nelle opere già note, più volte
esposte in occasione di mostre pubbliche e
private, della collezione "Predatores"; qui
il demone sociale si manifesta nella
propensione atavica di dominare i deboli, in
quella ruota del potere dove chi lo subisce
si alterna a chi lo esercita. Un atto di
forza sgorga da impulsi basici, dalla
volontà di conferma, di accettazione e di
gratifica. Nella collezione "Los Olvidados"
affiora in superficie, su carte tratteggiate
con matite nere e grasse, un corteo di
creature ferite dalle leggi della selezione,
relegate ai margini della storia per una
fragilità congenita. Poetica è la
riflessione che alimenta la collezione
"Anima Donna", dove spicca Lucy, la prima
Eva, un omaggio alla donna vissuta sulla
terra tre milioni di anni fa, un tuffo -
permeato di fonti di ispirazione tribali -
nel nostro trascorso ancestrale, in cui la
testimonianza sposa l'utopia. Nella
collezione "The monsters under my bed"
l'attualità torna al centro del discorso: lo
sguardo acuto, critico, militante verso
episodi di violenza (Ti mangio! Te como!) e
sopraffazione (Desaparecidos), verso
personaggi dal potere molesto (I signori
della guerra - Los señores de la guerra),
verso vizi e corruzione, ricorda in
sottotraccia - anche nel segno affilatissimo
della matita - le condanne di Goya, i cicli
leggendari de I Disastri della guerra o I
Capricci.
La formazione sui grandi classici della sua
cultura d'origine, dalla scuola di Madrid
(da El Greco a Solana) fino al surrealismo
spagnolo, si intravede oggi, ancor di più,
negli esemplari della nuova serie "Peccati e
virtù". Si tratta di dipinti di medie e
grandi dimensioni, oli su tela e disegni a
matita grassa, studiati come allegorie di
perversioni capitali che scuotono le
coscienze. La pittura, fatta di modulazioni
di colore impercettibile, tratti minuti in
punta di pennello su superfici ampie, indaga
in modo infinitesimale corpi sospesi in
bilico fra bene e male, la loro indole
segreta, messa a nudo da un linguaggio
espressivo visionario e insieme
introspettivo.
Sarà esposto per la prima volta, in
occasione di questa importante personale
milanese, anche il nucleo inedito di quattro
sculture legate a temi analoghi del ciclo "Predatores",
con un gusto per il reperto paleontologico,
il fossile, la vita calcificata nella roccia
e nella materia.
Cenni biografici
Nato a Madrid nel 1965, José Molina vive e
lavora in Italia, a Gravedona, sul lago di
Como. Giovanissimo, all'età di unici anni,
comincia il suo percorso artistico,
frequentando varie scuole d'arte. A diciotto
anni si impiega nel settore pubblicitario
mentre conclude gli studi all'Università
delle Belle Arti di Madrid, coltivando, in
parallelo con la passione per l'arte, la
ricerca nei campi della psicomotricità,
della psicologia transazionale, della
filosofia e della storia antica. Si dedica
all'illustrazione per il mondo della
televisione e dei cartoni animati, operando
come consulente nella comunicazione di
grandi aziende multinazionali. A
trentacinque anni, decide di tornare alle
radici e di dedicarsi totalmente alla
pittura. Le sue opere sono il frutto di una
ricerca sull'uomo, che affronta con grande
sensibilità, mettendo in luce gli aspetti
più bui della nostra natura. Una abilità
tecnica applicata ai linguaggi della pittura
e del disegno si unisce a una profonda
conoscenza dei diversi materiali,
riscontrabile nella cura e nell'attenzione
ai dettagli che contraddistinguono le sue
opere.
Deodato Arte
Deodato Arte è una galleria d'arte
contemporanea con sedi a Milano, a Hong Kong
e in Svizzera a Brusino Arsizio. Fondata nel
2010, Deodato Arte vanta una grande
collezione di opere di artisti contemporanei
e storicizzati. Dal 2013 la galleria, oltre
a seguire mostre e progetti interni, si
concentra sulla partecipazione a fiere
nazionali e internazionali, soprattutto in
Asia.
Coordinate mostra
Titolo José Molina. Uomini e altri demoni
A cura di Chiara Gatti
Sede Deodato Arte, via Santa Marta, 6 -
Milano
Date 19 ottobre - 26 novembre 2016
Inaugurazione martedì 18 ottobre, ore 18.30
Orari martedì - sabato 10.30-14.00 e
15.00-19.00
Info pubblico Tel. 02 80886294 -
galleria@deodato-arte.it
www.deodato.com |