Spiega il
curatore: “È anche attraverso questo sistema
di rimandi che Bazan va assemblando da quasi
un quarto di secolo la propria
personalissima iconografia, immettendo tutti
quei riferimenti nel paesaggio di una
dimensione quotidiana tanto, in apparenza,
risolta su un registro basso e ironico (…)
quanto, in realtà, smagato, deviante, saturo
di insidie e di trappole. Si tratti di
scenari urbani - città inquadrate dall'alto,
porti, skyline di luci notturne viste da
grandi pareti vetrate - di una natura sin
troppo fiorente e rigogliosa per non essere
minacciosa (come Il lato oscuro), dei tanti
interni dove gli elementi di arredo e gli
oggetti di ogni giorno sembrano, per forza
paradossale di presenza iconica,
apparecchiare un teatro di spaesamenti, ogni
volta questa pittura sospende il suo
significato in un orizzonte percettivo
limbico, in bilico”.
Di scena a Marsala saranno dunque quelli che
il curatore definisce “continui
cortocircuiti tra cultura alta e bassa” che
hanno caratterizzato certa produzione degli
anni Novanta della Scuola di Palermo, gli
anni in cui Bazan metteva a punto i propri
processi figurali: segno, colore, la
componente ironica, l’andamento jazzato e
l’esibizione a tratti persino spavalda della
gratuità dell’immagine.
Troisi sottolinea poi il tema della
“contaminazione dei repertori e
l’ibridazione dei generi” considerati solo
il “pre-testo di una operazione condotta sul
corpo stesso della pittura”. “A distanza di
vent'anni o quasi dalla cosiddetta Scuola di
Palermo, – conclude il curatore - è lecito
riconoscere che era questo il filo che si
tendeva tra Bazan, De Grandi, Di Marco e Di
Piazza pur nella evidente diversità degli
approcci e delle traiettorie, in una
assunzione di responsabilità della pittura
dinanzi al proprio tempo”.
Alla mostra, realizzata con il contributo di
ElenkArt, è dedicato un catalogo Glifo
Edizioni. Foto di Alessandro Di Giugno e
Giacomo D’Aguanno.
Orari di visite al Convento del Carmine: dal
martedì alla domenica: 10-13 e 19-21. Chiusi
tutti i lunedì, compreso Ferragosto.
Biglietti: intero 3 euro. Gratis: studenti,
disabili e over 65. Info:
https://www.pinacotecamarsala.it/
L’opera di Bazan della locandina è “Ognun
per sé”, olio su tela, 170x120 (2008)
La foto-ritratto di Bazan è di Alessandro Di
Giugno. Si prega di citare l'autore nei
crediti. |