L’esposizione,
organizzata con il patrocinio del Comune di
Mandello del Lario Assessorato alla Cultura,
sarà inaugurata venerdì 16 settembre alle
ore 18.00 alla presenza dell’Assessore alla
Cultura Luca Picariello; un raffinato
appuntamento con il mondo dell’arte per
presentare al pubblico le opere di Paola
Bartolacci, artista capace di indagare con
ineguagliabile intensità ed ironia il mondo
animale e le complesse relazioni con
l’essere umano. Al centro dell’esposizione
un sorprendente e immaginifico “bestiario”
contemporaneo dove gli animali, senza mai
tradire la loro essenza più autentica,
assumono ruolo di “personaggi” ai quali la
pittrice affida tutto il suo profondo mondo
interiore. MATERIAL ANIMALS, inoltre, mira a
valorizzare l'inclinazione di Paola verso
l’utilizzo di differenti materiali quale
parte integrante del processo creativo e dei
suoi linguaggi espressivi.
Laureata in veterinaria, e da sempre animata
da un profondo amore per gli animali,
l’artista plasma un suo universo variegato
nel quale convivono in perfetto equilibrio
arte, solide capacità tecniche e profonda
conoscenza del mondo animale. La mostra si
compone di una quindicina di dipinti che
condensano la ricerca artistica di Paola
Bartolacci; opere - come afferma la storica
dell’arte Silvia Broggi - “che rappresentano
figure di suggestiva ambiguità come metafore
dell'uomo, dei suoi vizi e delle sue
debolezze, in uno stimolante contrasto tra
la loro natura priva della benché minima
ambiguità e la raffigurazione delle
sovrastrutture del nostro mondo”. In questa
cornice si inserisce Falsi amici, grande
opera su stoffa raffigurante un orso che,
deluso e sconsolato, scopre di essere
contornato da animali di pezza invece che
dai suoi simili oppure Maneggiare con cura,
una tavola in cui timidi canguri si
affacciano da una cassa da imballaggio Ma
non solo. La curiosità e la continua voglia
di sperimentazione che accompagnano Paola
lungo tutto il suo percorso artistico la
conducono ben presto ad ampliare i propri
orizzonti e a rivolgere lo sguardo a
molteplici modalità espressive arricchite da
un ricco repertorio di forme, materiali e di
soluzioni tecniche; elementi, questi, che
diventano caratteristica fondamentale della
raffigurazione dell’opera. “In un gioco
dialettico sempre più serrato e stringente,
rispetto alla natura del quadro” – prosegue
Silvia Broggi – “non si danno più soggetti
dipinti sullo sfondo di un determinato
materiale, ma immagini strettamente connesse
al fondo stesso, che con quello sfondo si
integrano, si combinano creando figure del
tutto particolari, irripetibili in qualsiasi
altro contesto”. nA rappresentare la cifra
espressiva dell’artista, ad esempio, Belva
senz’anima dominata dalla forza selvaggia di
una tigre dagli occhi gialli raffigurata su
un fondo in cemento, ma in realtà realizzata
su un pannello di polistirene oppure, Il
rifugio dove risalta lo sguardo indagatore
di un gatto che osserva il visitatore
nascosto dietro una staccionata azzurra.
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