Salendo le
scale dal primo piano sarà così finalmente
possibile visitare la Biblioteca di Magnani,
con i suoi volumi dedicati alla storia
dell’arte e i nudi maschili di De Pisis,
pagine autobiografiche sui rapporti
contrastati che si instauravano tra il
pittore e i suoi modelli. Dalla Biblioteca
si gode di una vista impareggiabile sul
grande parco all’inglese della proprietà; vi
sono esposti anche libri antichi e preziosi,
tra cui edizioni omeriche e virgiliane di
Bodoni, i Trattati di geometria e anatomia
di Albrecht Dürer (Parigi, 1535) e il
Ragguaglio delle nozze delle Maestà di
Filippo Quinto e di Elisabetta Farnese
(Parma, 1717) col cartiglio del corteo
nuziale di Elisabetta, madre di Carlo III re
di Spagna, di Filippo di Borbone duca di
Parma e di Luigi Antonio (il Don Luis
protagonista della grande tela di Goya al
piano terra del museo, acquistata da Magnani
nel 1974). Si possono vedere le
testimonianze dirette dei rapporti di
amicizia e stima di Magnani con gli artisti
e gli intellettuali del tempo; lettere
private, il diario degli illustri ospiti
della Villa che vi apponevano pensieri
personalizzati, firme, disegni come era
solito fare Guttuso o poesie inedite come
quella lasciata da Giuseppe Ungaretti, o
ancora Eugenio Montale, amico fra i più cari
di Magnani, di cui è esposto uno dei
rarissimi dipinti.
A fianco della Biblioteca si trova la
Saletta della musica, che offre un compendio
dei gusti musicali di Magnani, celebre anche
come musicista e musicologo; egli infatti,
oltre a numerose introduzioni a libretti di
opere eseguite alla Scala di Milano e in
altri importanti teatri italiani, aveva
redatto trattati che fanno parte della
storia della musicologia. Numerosi sono gli
spartiti, alcuni con composizioni dello
stesso Magnani, accanto ai suoi amati vinili
di Mozart, Beethoven, Mahler. Sulla parete
invece, un manifesto del 1943 ricorda un
concerto tenuto a Firenze e diretto
dall’amico Carlo Zecchi con musiche di
Haydn, Beethoven, Magnani stesso e Schumann.
Si arriva quindi al Salone grande, arredato
con mobili e quadri Neoclassici e Impero dei
primi dell’Ottocento, in linea col gusto che
caratterizza gli arredi scelti per la sua
dimora esposti stabilmente al pubblico. Dal
salone si passa allo Studio in cui
protagonista è la scrivania originale di
Magnani, rigorosamente in stile Impero, dove
egli scrisse i suoi coltissimi saggi su
Morandi e Beethoven, fra opere di Manzù,
Goya e Piranesi alle pareti.
Chiudono il percorso di visita due intime
stanze che omaggiano i genitori di Luigi
Magnani, alla memoria dei quali è dedicata,
negli intenti del figlio, la costituzione
della Fondazione Magnani-Rocca. Una è la
Stanza del Commendatore Giuseppe, padre di
Luigi e tra i più importanti imprenditori
caseari in Italia, dove è ordinata un’altra
sezione della biblioteca con i testi di
letteratura italiana. Davanti alla stanza
del Commendatore si trova la Stanza di Donna
Eugenia Rocca, madre di Luigi, ricordata per
la sua raffinata cultura, di cui è esposto a
parete un arazzo da lei cucito negli anni
Quaranta; in questo ambiente, un’ulteriore
sezione della biblioteca conserva testi di
letteratura francese in lingua originale,
tra cui spiccano le opere predilette di
Stendhal e Proust. Sotto l’arazzo si trova
una spinetta londinese di fine Ottocento
firmata Muzio Clementi.
Un’occasione di visita che, per la prima
volta, arricchisce e aiuta ad ancor meglio
conoscere la storia dell’eccezionale
collezione permanente, con le opere di
Tiziano, Van Dyck, Rubens, Goya, Canova,
Dürer, Cézanne, Morandi, Burri, scelte da
Magnani nel corso dell’intera vita seguendo
quelle correspondances che tanto amava, a
costituire una delle raccolte d’arte di
origine privata più importanti al mondo.
La mostra “Severini. L’emozione e la
regola”, allestita nelle sale a levante
della grande Villa, completa l’itinerario
multiforme che rende omaggio al fine gusto
artistico di un collezionista unico, che ha
saputo unire la passione per le arti con una
profonda sapienza e umanità.
Per la particolare preziosità delle stanze
private di Luigi Magnani è consentito
accedervi a gruppi di massimo 20 persone
accompagnate da una guida specializzata
della Fondazione.
La possibilità è limitata al periodo 23
aprile – 12 giugno 2016, in abbinamento alla
visita guidata alla mostra su Gino Severini.
Le visite sono programmate il sabato alle
ore 16.00, la domenica e i festivi (25
aprile e 2 giugno) alle ore 11.30, 15.00,
16.00, 17.00. È possibile prenotare via mail
a segreteria@magnanirocca.it; oppure
presentarsi all’ingresso del museo fino a
esaurimento posti.
Nelle giornate infrasettimanali la visita
alle stanze private è consentita per gruppi
che ne facciano richiesta, sempre
accompagnati da una guida della Fondazione.
Costo € 5,00 oltre al biglietto d’ingresso,
durata circa 90 minuti (stanze private +
mostra Severini).
Fondazione Magnani Rocca
via Fondazione Magnani Rocca 4, 43029
Mamiano di Traversetolo - Parma
Dal martedì al venerdì orario continuato
10.00 – 18.00 (la biglietteria chiude alle
17.00).
Sabato, domenica e festivi, continuato 10.00
– 19.00 (la biglietteria chiude alle 18.00).
Lunedì chiuso (aperto lunedì 25 aprile).
Ingresso: € 10,00, ridotto € 5,00 per
studenti in visita d’istruzione. Ingresso al
solo Parco Romantico € 3,00 .
Tel. 0521 848327 / 848148 info@magnanirocca.it
segreteria@magnanirocca.it
www.magnanirocca.it
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