Il dipinto
“Cerimonia” si affaccia sulla piazza San
Martino e, contemporaneamente, presidia la
mostra e invita il visitatore.
All’ingresso, un grande mosaico di piccoli
ritratti racconta altrettante vicende umane.
A un prologo tanto affollato fa da
contrappunto l’assenza umana del primo
piano. Tavole sparecchiate, colte nel
momento in cui il convivio si è concluso,
si srotolano lungo le pareti in una sorta di
vasta natura morta contemporanea, come
precisa Velasco nella presentazione della
mostra:
“La prima sala di questa mostra me la sono
immaginata restando seduto, come se
rispondessi a un invito al desco della
pittura, davanti a una grande tavola
apparecchiata, intesa come banchetto o come
pretesto per una vasta natura morta
contemporanea dove poter consumare leccornie
di pennellate e annusare i profumi della
cucina, ricca e al contempo frugale:
pigmento e olio di lino”.
Al secondo piano, la grande sala ospita una
quadreria di girasoli che dialoga, in un
gioco cromatico che dai gialli passa ai
grigi, con i dipinti di due figure
archetipiche del pittore ‘bellanasco’: il
farmacista Pirola e la Dama dei Gatti. Nelle
stanze adiacenti, le opere si aggregano in
gruppi di due e poi di tre, o si inanellano
in sequenze monocromatiche.
“ Questa - continua Velasco - è la seconda
sala: a cominciare da una violetta che per
quel che ne capisco contiene tutto il mondo.
Dilatandola, disvela tutta la pittura di
Vitali: appaiono i ritratti. Sezionandola,
contiene tutta la sua tavolozza.
Scomponendola,lascia intravvedere i temi e
le testimonianze dei suoi volti. Un mondo
che si sdoppia e si specchia (nell’ultima
sala). Che tramuta il nero in colore, da
cenere a petrolio (nella terza) e poi ancora
macchie, come fiori qua e là, mai a caso.
Ogni pennellata è il contrario della
precedente ed è un ossimoro per la
successiva. Una passeggiata tra la cromia
dei ricordi e un buio che non ha tempo,
forse solo pause. I personaggi passano di lì
per rianimarsi, direi quasi ‘per darsi una
spennellata ’ ”.
La mostra che raccoglie oltre 70 dipinti,
esalta i due grandi temi cari a Vitali, il
ritratto e la natura morta.
Giancarlo Vitali (Bellano, 1929)
www.giancarlovitali.com
Nasce a Bellano, sul Lago di Como, il 29
novembre 1929. Dipinge dall’età di quindici
anni e espone la sua prima opera
all’Angelicum di Milano nel 1947 in
occasione della Biennale d’Arte Sacra.
Inizia l’attività d’incisore nel 1981 su
sollecitazione del figlio Velasco ,
anch’egli pittore.
È il 1984 quando il critico Giovanni Testori
gli dedica un articolo sulla terza pagina
del “Corriere della Sera” e organizza
a Milano quella che si può considerare la
prima personale. Da quel momento espone in
molte sedi pubbliche e private, in Italia e
all’Estero e pubblica numerosi cataloghi e
cartelle di incisione.
Velasco Vitali (Bellano, 1960)
www.www.velascovitali.com
Pittore e scultore. |