Le Ugopiadi,
al contrario, sono un evento unico e al di
fuori degli schemi, in totale spirito
olimpico: un’occasione per rendere reale,
almeno per un giorno, la community virtuale
che, attraverso il sito www.ugopiadi.it e i
suoi social, ha incontrato il favore di
moltissimi appassionati (www.facebook.com/Ugopiadi)
della razza carlina, contando oggi oltre
26.600 fan. Proprio per enfatizzare lo
spirito ironico e conviviale della
manifestazione da qualche edizione gli
organizzatori hanno introdotto a inizio gara
una vera e propria sfilata che coinvolge i
padroni con i loro cuccioli, tutti
rigorosamente mascherati seguendo un tema
prestabilito. Quest’anno la cerimonia,
intitolata I Love My Dog, sarà improntata
sulla mitologia, con carlini e padroni
trasformati in bizzarre divinità
dell’olimpo, in eroi e in strane creature
del mito. Il travestimento più originale e
creativo sarà premiato da una giuria
composta da Elisa Cavasin, della prestigiosa
Nino & Lulù Pet Boutique (www.ninolulu.dog),
Tommaso Baroncelli di I Love My Dog
(www.fashionstreetwearitalia.com) e dalla
giovanissima social manager Martina
Schizzarotto: il primo classificato, oltre
alla gloria, si porterà a casa un prezioso
piumino (per carlini, ovviamente) del famoso
brand I Love My Dog. Come da tradizione
subito dopo la sfilata un mangiafuoco
accenderà la torcia olimpica e darà il via
alle gare, tutte monitorate da un esperto
veterinario, il dott. Edoardo Gonzaga
(www.veterinariogonzaga.it), pronto per ogni
evenienza e presente per dare consigli e
controlli gratuiti e da un istruttore
cinofilo AIECI, la dott.ssa Valentina
Cavallini, anche lei disponibile a fornire
utili consigli educativi a tutti i
partecipanti. Alle Ugopiadi 2016, inoltre,
sarà presentato il nuovo brand Ugopiadi
Sportswear for dogs, una combinazione
originale di t-shirt identiche per cani e
per umani, per fare tutti insieme tanto
movimento e sport. Il programma dettagliato,
con gli orari, le indicazioni per
raggiungere la location e tante curiosità
sulle edizioni passate è online su
www.ugopiadi.it.
L’origine delle Ugopiadi
Il nome Ugopiadi deriva da Ugo, il mitico
carlino che Stefano Pampaloni - esperto in
comunicazione digitale, titolare della web
agency Zaki e ideatore del raduno - comprò
anni fa in un negozio di animali. Portato a
casa Ugo manifestò subito i primi problemi
di salute: rogna rossa, disturbi
comportamentali, inappetenza e una grave
displasia a entrambe le anche. Il negoziante
si scusò con il classico “Lo possiamo
cambiare…” ma i padroncini non ci pensarono
un attimo a tenere con sé Ugo per curarlo:
così, con tanto amore e due operazioni non
semplici e molto costose, Ugo guarì, vivendo
una vita felice, lunga dieci anni. Presto
però Stefano scoprì che in realtà Ugo non
era nato in un allevamento italiano, come
dichiarato al momento della vendita, ma in
un paese dell’est: in un cosiddetto
“allevamento lager”! “I commercianti senza
scrupoli - spiega Stefano - acquistano
cuccioli per pochi euro e li rivendono a
migliaia. Arrivano in Italia in pessime
condizioni di salute. Le mamme sono
sfiancate dalle gravidanze, fatte accoppiare
con consanguinei, malnutrite e non curate,
quanto ai piccoli vengono svezzati
prematuramente, non riescono a sviluppare le
difese immunitarie, prestissimo spediti e
ammassati sui camion peggio che pacchi
postali. Impossibile non ammalarsi…”.
Stefano decise di aprire un sito per
raccontare la storia di Ugo, fare
informazione e condividere esperienze con
altri appassionati di animali e di carlini
in particolare. Pian piano la community
crebbe sempre di più e nacque l’idea di
rendere reale un incontro rimasto fino ad
allora virtuale, dando vita alla prima
edizione delle Ugopiadi, nel 2004.
Oggi il raduno è cresciuto a dismisura e
nelle campagne toscane arrivano ogni anno
tanti amici del mondo carlino provenienti
persino dall’estero. Gli obiettivi? La
condivisione di esperienze relative alle
razze, lo scambio d’informazioni, la
diffusione delle caratteristiche e
peculiarità dei carlini, informare gli
utenti sull’illecito mercato di cuccioli
dall’est Europa provenienti dagli
allevamenti lager e naturalmente stare con
tanti amici a quattrozampe in spirito
goliardico e in assoluta spensieratezza. |