Tra le oltre
cento testimonianze una come esempio. Quella
di Bernardi che giovane elettricista della
Valdarno finisce nel bombardamento della
stazione ferroviaria di Castelnuovo
Garfagnana: “Il 2 luglio ’44, verso le 11,
avevo finito il turno di lavoro a
Castelnuovo e, come al solito, me ne tornavo
a casa con la mia bicicletta insieme
all’amico Luigi De Lucia, il quale abitava
alla Villetta come me. Mi dovetti fermare a
gonfiare la gomma anteriore dal Fiori, in
via Roma, e lui mi disse: ‘Io vado avanti,
tanto mi riprendi’. Quando arrivai
all’incrocio della stazione ferroviaria
stavano già passando le solite fortezze
volanti americane, che andavano a bombardare
al nord. Ormai non ci facevamo più caso, ma
di colpo sentii un gran boato e la terra
tremò tutta. Mi fermai e quando il polverone
si dileguò mi incamminai di nuovo; nella
salita dello ‘Scurcion’ trovai dei corpi
dilaniati dalle bombe e, fatto un altro paio
di metri, vidi un braccio intero che ricordo
riconobbi subito: era il braccio dell’amico
De Lucia. Il suo corpo senza testa era un
po’ più in su. Disperato continuai la mia
strada e me ne andai a casa, potete
immaginare in che stato. Giunto alla
Villetta trovai la moglie del De Lucia che
mi chiese: ‘Ma l’hai visto mio marito? Deve
portare il pane’. ’No’, risposi, e continuai
nel silenzio più assoluto, non ebbi il
coraggio di dirle la verità.”
Cento testimonianze di altrettanti uomini e
donne che dal 1940 al 1945 hanno vissuto il
secondo conflitto mondiale. Storie di
guerra, di paura e fame. Di figli partiti e
mai più tornati, come i tanti ragazzi
scomparsi con l’ARMIR in Russia. Ma anche i
prigionieri sparsi tra la Germania,
l’Inghilterra e altri luoghi del mondo che
tornarono a casa dopo alcuni mesi dalla fine
della guerra.
E poi su tutti e tutto le donne. Perché sono
state loro fisicamente e idealmente a
portare sulle proprie spalle la famiglia, la
casa, il podere, i figli.
Donne che nei molteplici ruoli di mamme,
figlie, moglie, hanno sopportato l’orrore
per poi ricostruire dalle macerie il futuro
delle loro famiglie.
Ma questo libro è anche altro. E’ una mappa
inedita e che sta sbiadendo dei luoghi della
terra. Di tante piccole località, incroci,
sentieri, poderi sperduti tra le valli e di
spazi che fino a pochi decenni fa avevano un
nome e una frequentazione. Dunque questo
libro ferma quei nomi a quei luoghi. Per
sempre.
La Garfagnana, che sta perdendo la propria
memoria, ricostruisce in un lavoro inedito,
una trama e una narrazione tra un passato
mai dimenticato e un futuro incerto e
difficile.
Sono 108 le testimonianze che a perenne
memoria rimarranno indelebili nella nostra
storia.
Il libro “Storie di guerra vissuta.
Garfagnana 1940-1945” sarà presentato anche
al Salone Internazionale del libro di Torino
2016 – presso lo stand D68 di Tra le righe
libri e Garfagnana editrice -, che si terrà
al Lingotto Fiere dal 12 al 16 maggio.
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