Francesca
Manolino, nata a Torino nel 1987, si è
diplomata in fotografia presso lo Ied e l'Ecole
Nationale Superieure des Arts Décoratifs a
Parigi. Lavora attualmente per l'agenzia Luz;
le sue opere sono state esposte a Torino,
Parigi, Firenze e Bangkok e pubblicate su
testate nazionali e internazionali. I suoi
lavori sono influenzati anche da una laurea
in Antropologia, e gettano uno sguardo
critico su problemi sociali e ambientali.
Nelle opere esposte, infatti, uomini con una
mano dietro la schiena, in segno di
ritrosia, mostrano rossori e sorrisi timidi
tra mazzi di fiori, mentre donne vagano per
i corridoi, nascondendosi, spesso invisibili
a una società poco attenta ai diritti del
mondo femminile. Dice la fotografa: “Negli
ultimi tre anni ho trascorso un lungo
periodo in India, e ho deciso di usare un
approccio intimo e metaforico per
raccontarla. Mi piace indagare la relazione
tra uomo e ambiente, l’architettura per me
racconta il paesaggio umano, riflettendo lo
spirito della società, in cui io cerco di
introdurre un punto di vista positivo,
stanca dei media in cui emerge solo il lato
negativo”. Continua: “ll Bhuapur Village é
un insieme di torri gemelle: una bellezza
dissonante avvolge questo labirinto di
scale, le ripetizioni di piani in una
discontinua e grezza armonia. Le donne che
lo abitano vagano per i corridoi tutti
uguali come pesci che nuotano in un
acquario. Chiudono tende e diventano tende.
Si nascondono dietro pilastri e lentamente
ne assumono la freddezza. Alcune diventano
grigie, si confondono con il paesaggio
stesso o ne diventano parte tanto da non
poterle quasi più intravedere. Altre cercano
la bellezza in un leggero decoro e nel sole
che, a volte, coraggioso invade questi
spazi. A pochi passi da qui, a Ghazipur
Phool Mandi, c’è invece l’enorme mercato dei
fiori della capitale, con l’incantesimo in
cui, ad ogni angolo, uomini si circondano di
un alone di tenerezza non appena stringono
tra le loro mani un mazzo di fiori. Ecco,
con questa mostra ho voluto raccontare gli
ossimori della periferia indiana”.
Il 16/o River to River Florence Indian Film
Festival, diretto da Selvaggia Velo, si
svolgerà dal 3 all’8 dicembre presso il
nuovo cinema La Compagnia (Via Cavour, 50/R)
di Firenze. In programma 25 film tra prime
nazionali, europee e mondiali, oltre a
eventi collaterali, alla presenza di registi
e attori, tra cui l’attore di Sandokan,
Kabir Bedi, che sarà l’ospite speciale
dell’edizione di quest’anno. Si indagherà la
società indiana vista dalla strada e tra la
gente comune, la condizione delle donne -
tra desideri e emancipazione - e i diritti
civili nell’India contemporanea. Il festival
è Inserito nell’ambito della 50 Giorni di
cinema internazionale a Firenze.
Per l’inaugurazione, il 3 dicembre alle ore
18, presso lo spazio espositivo della
Fondazione Studio Marangoni, ci sarà “indian
finger food” e vino offerto da Barone
Ricasoli.
Il River to River Florence Indian Film
Festival si avvale della collaborazione
degli sponsor Salvatore Ferragamo, Titagarh,
JK Place, Hotel Roma, Duomo View Hotel,
Instyle, Latte Maremma e Air India, dei
partner Fondazione Studio Marangoni, Barone
Ricasoli, Amblè, Caffè Corsini e Cescot e
dei media partner Firenze Spettacolo, RDF e
The Florentine.
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