L’evento, dal
titolo “Maratona d’Orchestra”, in ricordo di
Ruth Pardo e Lara D’Angelo, si aprirà alle
ore 17 con l’esibizione dell’Orchestra
Sinfonietta, composta da 40 ragazzi, diretta
dal M° Paolo Ponziano Ciardi, che
interpreterà la "Sinfonia n.101 in Re
maggiore" di Franz Joseph Haydn, la nona
delle sinfonie londinesi dell’autore,
conosciuta come "L'orologio", a causa del
ritmo ticchettante del secondo movimento. A
seguire, saranno eseguiti tre “Gnossiennes”
di Eric Satie, brani scritti per pianoforte,
che sono stati orchestrati per l’occasione
dallo studente Gabriele Martinico.
La seconda parte del concerto, alle ore
21.00, vedrà esibirsi l’Orchestra Sinfonica
del Cherubini (composta in questa sede da
circa 70 elementi), insieme al Coro di 130
cantanti, diretto dal M° Francesco Rizzi.
Insieme interpreteranno il “Requiem in Re
Minore op.48 per soli, coro e orchestra” di
Gabriel Fauré, con il soprano Stefanica
Baitan e il baritono William Hernandez.
Completano il programma “Lyric Movement per
viola e orchestra” di Gustav Holst (con
Marco Gallina alla viola) e “I Pini di
Roma”, poema sinfonico composto nel 1924 da
Ottorino Respighi. È uno dei capolavori
della cosiddetta trilogia romana insieme a
Le fontane di Roma e Feste romane; ciascun
movimento descrive l'ubicazione di un gruppo
di pini in Roma, nel corso delle ore della
giornata.
“Venerdì si esibiranno due Orchestre del
Cherubini, formate da moltissimi ragazzi, di
cui il 30-40% stranieri. Ad esempio
quest’anno abbiamo inaugurato una
collaborazione particolare con studenti
provenienti dalla Cina, grazie al programma
Turandot del Miur - dice il direttore
d’orchestra, Paolo Ponziano Ciardi - Sono 35
anni che lavoro in Conservatorio, da dieci a
Firenze, dove la mia attività prevalente si
è concentrata sulla formazione dei ragazzi.
Trovo una differenza notevole dagli anni in
cui ho studiato io: grazie alla
globalizzazione il palcoscenico con cui
confrontarsi è diventato il mondo. Inoltre,
prima era tutto molto complesso, a causa dei
visti e permessi, invece ora l’offerta
formativa è vastissima. Sono lontani i tempi
in cui solo ricevere il piano di studi era
complicato, dovevi scrivere per posta, non
sapevi se te lo avrebbero mandato e c’era la
barriera della lingua. Viviamo in un’epoca
in cui non ci sono più frontiere, per questo
i conservatori italiani devono essere
concorrenziali”.
Aggiunge il direttore del coro, Francesco
Rizzi: “L'esecuzione del “Requiem” di G.
Fauré è affidata al Coro Sinfonico del
Conservatorio; tale complesso conta più di
cento elementi selezionati tra gli iscritti
alle classi di canto e a tutte le tipologie
di strumento, che hanno iniziato a studiare
questa importante partitura a partire dal
mese di febbraio. Il linguaggio che Fauré
adotta nel musicare il suo Requiem, il cui
testo ha costituito un notevole banco di
prova per tutti i musicisti di ogni epoca, è
assai particolare, penetrante ma fuori da
ogni retorica, ricco di cromatismi eppure
orecchiabile in tante sue delicate melodie,
forte per la potenza di tanti passi
drammatici e al tempo stesso dolce fino a
diventare sensuale. Di conseguenza al coro è
richiesta una grande duttilità vocale, una
notevole padronanza nell’uso dei colori ed
infine una notevole attenzione nel curare
l’affinamento e la precisione
dell’intonazione”.
Ingresso libero, serata di beneficenza per
“Una Primavera per... il Sud Africa”, in
favore del progetto “Cape traditional
singers and brasa band” promosso
dall’associazione Immaginarte e Musicfor
Italia Onlus.
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