Nessun
musicista più di Debussy si è dimostrato più
vicino alla natura, che intendeva come
genuina depositaria di bellezza. Partendo da
questo assunto, Napolitano, docente di
Storia della musica moderna e contemporanea
all’Università di Torino, guida il lettore
al riconoscimento di questa peculiare idea
del bello, determinata con infallibile
sapienza costruttiva da Debussy e posta al
cuore della modernità, attraverso l’analisi
di due opere magistrali: il trittico
sinfonico “La Mer", e la raccolta pianistica
delle “Images". Ne deriva un appassionato
percorso interpretativo, disseminato di
argomentazioni penetranti e originali, fra
cui inediti confronti con le idee, la
riflessione filosofica e il pensiero
scientifico dell’epoca.
Nell'occasione, i pianisti Matteo Fossi e
Marco Gaggini interpreteranno alcune
composizioni di Debussy, a quattro mani:
“Reflets dans l’eau”, il primo dei tre brani
che compongono la prima serie di “Images";
“En blanc et noir”, una delle composizioni
più tarde del pianista e il “Notturno n.3”,
nella trascrizione di Maurice Ravel.
L’appuntamento, a ingresso gratuito, fa
parte della rassegna "Libri a Teatro", a
cura di Siro Ferrone e Renzo Guardenti,
nell’ambito del dottorato interuniversitario
‘Pegaso’ in Storia delle Arti e Storia dello
Spettacolo. Tra i relatori, venerdi, Sergio
Givone, Alessandro Cecchi, Mila De Santis.
L’evento è in collaborazione con Nuovi
Eventi Musicali.
“Il programma musicale è stato scelto
insieme a Napolitano, brano per brano. -
racconta Matteo Fossi - Il Notturno, ad
esempio, è il punto d’incontro tra Debussy e
Ravel, che trascrisse mirabilmente per due
pianoforti la versione originale per
orchestra e coro. Questo tipo di repertorio,
a cui con Marco ci dedichiamo dal 2006, è
immenso e straordinario, animato da un
fortissimo intento artistico, e dettato non
solo da ragioni economiche (la trascrizione
era il modo di portare questo tipo di musica
nelle case). Noi, con il nostro “Twopianosproject”,
lavoriamo proprio su questo repertorio di
trascrizioni originali e d’autore: siamo
partiti da Brahms, passando per Bartok,
Schoenberg, affrontando poi al repertorio
francese. Quindi possiamo dire che questo
concerto è l’approdo del nostro fare musica
insieme”.
Per ulteriori informazioni
www.teatrodellapergola.com e
www.nuovieventimusicali.it .
Scheda del libro “Debussy, la bellezza e il
Novecento” di Ernesto Napolitano
La musica di Debussy rivela un vincolo
sempre più stretto fra modernità e bellezza.
Nessun musicista si è dimostrato più vicino
alla natura di Debussy e nessuno ha
affondato le radici della propria poetica in
un mondo naturale pensato come genuino
depositario di bellezza. Intesa come un
luogo ideale a cui rivolgersi, si potrebbe
dire che la natura occupi per Debussy un
posto simile a quello della poesia per
Mallarmé. Ernesto Napolitano, musicologo e
docente di Storia della musica moderna e
contemporanea all’Università di Torino,
svolge così un’analisi elegante e
coinvolgente di un legame costruito
attraverso una visione musicale che sfugge
alle complesse elaborazioni formali della
tradizione tedesca, prediligendo
l’immaginazione istantanea e puntando senza
incertezze a soddisfare un principio del
piacere, la felicità dei sensi. Partendo da
una critica serrata alle letture più diffuse
dell'opera di Debussy, da quella di Vladimir
Jankélévitch tutta votata all'evocazione e
al mistero, a quella strutturalista di
Pierre Boulez, senza trascurare la consueta
dicotomia impressionismo/simbolismo,
Napolitano guida il lettore al
riconoscimento di questa peculiare idea di
bellezza, determinata con infallibile
sapienza costruttiva da Debussy e posta al
cuore della modernità, attraverso l’analisi
di due opere magistrali: il trittico
sinfonico La Mer, e la raccolta pianistica
delle Images. Ne deriva un appassionato
percorso interpretativo, disseminato di
argomentazioni penetranti e originali, fra
cui inediti confronti con le idee, la
riflessione filosofica e il pensiero
scientifico dell’epoca.
Ernesto Napolitano ha insegnato Istituzioni
di Fisica teorica presso la Facoltà di
Scienze e successivamente Storia della
Musica moderna e contemporanea nel corso di
laurea in Dams dell’Università di Torino.
Oltre a svariati saggi e articoli sulle
opere di Mozart e su autori del Novecento,
fra cui Mahler, Berg, Maderna, Xenakis, ha
pubblicato insieme a Renato Musto Una favola
per la ragione. Miti e storia nel “Flauto
magico” di Mozart (Feltrinelli 1982;
Bibliopolis 2006) e Mozart. Verso il
Requiem. Frammenti di felicità e di morte
(Einaudi 2004 e, in trad. francese, Delatour
2013).
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