Da quando ha
iniziato a scrivere?
Non sono uno di quei fenomeni che amano
dire: “scrivo raccogliendo impressioni dal
mondo che mi circonda, osservando i
comportamenti della gente”, e (aggiungo io)
magari al tavolino di un bar affollato di
Hipster con tanto di Mac e Moleskine… Frasi
come queste andrebbero censurate da ogni
buon’intervista che si rispetti, dato che
sono terribilmente pleonastiche. Il fatto di
osservare il mondo e i comportamenti della
gente dovrebbe essere acquisito, scontato,
un po’ come per un pianista conoscere i nomi
delle note del pianoforte… Il suo lavoro
parte da qui, non si esaurisce in questo.
Non mi sorprende, difatti, leggere queste
banalità in interviste di pessimi scrittori,
e in fin dei conti, ne sono certo, di brutte
persone. Detto ciò, penso di aver iniziato a
scrivere proprio nell’istante in cui ho
capito, tempo fa, che bisognava superare il
momento puramente descrittivo dell’arte, per
raggiungere uno stadio un po’ più deformante
e percussivo, che poi è la caratteristica
base di ogni buon romanzo.
Cosa l'ha portato a diventare scrittore ?
Lei lo sa che al mondo esistono davvero
delle persone che si indebitano a vita
perché per farsi belli pretendono che i
figli, nel giorno del matrimonio, se ne
vadano in giro con una Bentley S1 del ’58 o
con un calesse d’epoca… che esistono davvero
persone che non mettono piede nella casa
nuova se prima non hanno fatto il giro del
mondo per ottenere un parquet laminato di
quel preciso grigio chiaro che riprenda le
appliques in ceramica del salotto buono… che
esistono davvero persone che collezionano
soldatini di piombo per compensare le
proprie frustrazioni sessuali… che esistono
davvero gli aperitivi sensoriali, le risse
fra vegani e onnivori, social network come
Tinder e le associazioni per il diritto
delle donne?
Di fronte a tutto ciò o si diventa scrittori
o si impazzisce, o tutt’e due…
Chi è il suo scrittore di riferimento ?
Tutti gli ottimi scrittori, i pessimi no di
certo.
Corrente letteraria preferita ?
Mi lasci parlare di quelle che NON
preferisco, e che si risolvono in sostanza
in movimenti che sbandierano la pallonata di
un’”arte sociale”, una sorta di “leggere per
cambiare”, come se ad esempio scrivendo
romanzi d’inchiesta si riuscisse davvero a
risolvere qualche problema. Questo vale per
ogni tipo di arte, e ogni epoca sforna
sempre i suoi piatti capolavori realisti, da
Germinal al cinema di Ken Loach, fino a
Gomorra. E anche quest’insistenza,
assolutamente ipocrita, sull’idea stessa di
“memoria”, legata al motto historia magistra
vitae, si dimostra ogni volta inefficace per
capire quello che la gente definisce
l’”identità di un popolo”, le “proprie
radici” e i torti subiti nel passato.
Credere che questo ciarpame ideologico possa
passare per letteratura è ridicolo, perché
non c’è bisogno di scomodare Nietzsche o il
Freud di Al di là del principio di piacere
per rendersi conto che dal passato non c’è
nulla da imparare. In fondo la Memoria è
semplicemente la figlia storpia di un
vecchio illuminista.
Romanzo preferito ?
La Bibbia e l’Essere e il nulla.
Cosa c'è di autobiografico in ciò che
scrive?
Non credo che sia possibile staccarsi dal
proprio vissuto quando si scrive, direi che
si è autobiografici al 100%, escluse
naturalmente certe invenzioni strumentali. E
si tratta di un vissuto composto
naturalmente da letture, suggestioni,
incazzature e ricordi (più che altro
incazzature, direi). Nel processo di
scrittura poi subentrano scelte di ordine
tecnico, che provengono dalla cultura del
singolo e che si rifanno a quei meccanismi
interpretativi descritti da O.Wilde ne Il
critico come artista. Probabilmente la
scelta stessa di quest’esempio letterario è
frutto di qualche mia oscura motivazione
biografica.
Cosa consiglia a tutti i giovani che
aspirano a diventare scrittori come lei?
Direi che per “scrittori” si debba intendere
una categoria, praticamente inavvicinabile,
di persone che riescono a vivere di
scrittura, con uno stipendio garantito e un
riconoscimento ufficiale sulle classifiche e
gli organi di stampa. Non essendo questo il
mio caso e dovendo pur provvedere al mio
sostentamento con altri mezzi, consiglierei
a chiunque si volesse dedicare alla
scrittura di sposarsi una vecchia ereditiera
babbiona.
Grazie Andrea … ancora non sa che un suo
libro è stato preso di “mira” da un famoso
regista … ma questa è un’altra storia …
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