La peculiarità
di questa edizione europea sta nella
ricostruzione teatrale, all’interno degli Ex
Seccatoi del Tabacco, fedele alla edizione
originale andata in scena al Teatro
dell’Opera di Roma il 12 giugno 1973.
Con una proiezione è reiterato il motivo di
un Cretto bianco che si va componendo sul
fondale illusorio suddiviso in sei zone,
attraverso una scrittura scenica innovativa
per i tempi. (..) La scenografia, in accordo
con i movimenti della danza, crea uno
spettacolo di luce che abbaglia nel bianco
del fondale, degli abiti dei ballerini, in
un insieme di bianchi che si declinano dal
palco alla scena, dove infine emerge il
Cretto.
Di particolare rilievo la testimonianza di
Cesare Brandi, spettatore d’eccezione nella
serata di Roma nel 1973. Nella recensione
dal titolo Un affresco danzante di Burri,
apparsa il 1 luglio 1973 sul Corriere della
Sera, scrive: ”La luce diveniva colore e il
colore luce; l’assenza di ombre rendeva
l’insieme lievitante come appunto doveva
apparire anche il fondo. Ora il fondo,
all’inizio, aveva solo questa nota
azzurrognola, quasi marina, quasi
albeggiante, fatta di aria leggera, di
vapori impalpabili come al calar della sera,
ma in un cocente mezzogiorno. Poi lentamente
cominciavano a disegnarsi delle crepe”.
Gli undici ballerini incedono in
un’intensità dinamica che va attenuandosi in
altrettante evoluzioni plastiche
prevalentemente al suolo, in rapporto con la
musica e con la scena, per via
dell’originale interpretazione che la Craig,
della scuola di Martha Graham, ha ideato.
Supporto tecnico di Sound Studio Service
Città di Castello.
Dopo i due spettacoli è prevista una visita
guidata alla mostra Burri Lo Spazio di
Materia / tra Europa e USA. |