“Giovedì
ricorrono tre anni dalla scomparsa di Monni
e siamo felici di essere qui alla fermata
delle Cascine per ricordarlo con questa
iniziativa, nel parco dove veniva a
passeggiare - ha detto stamattina il sindaco
di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi - Il
nostro è un modo per rinnovare il nostro
impegno per ricordare Carlo non solo perché
era ed è legato in maniera indissolubile
alla storia di Campi e alla nostra comunità,
e di questo siamo onorati e orgogliosi, ma
anche perché è stato uno straordinario
artista della cultura non solo toscana, ma
italiana. Prima lo abbiamo omaggiato con
l’intitolazione del teatro, ora rinnoviamo
questo impegno e questa volontà con la
rassegna e la statua, e lo facciamo sia con
il cuore, che come giusto riconoscimento per
questo straordinario artista”.
“La verità è che ce lo ricordiamo tutti
giorni Carlo, e ce lo ricordiamo con
commozione, e con piacere. Accade tutte le
volte che varchiamo la soglia del teatro,
tutte le volte che inizia e finisce una
stagione, quando c’è uno spettacolo che a
Carlo sarebbe piaciuto. - aggiunge il
direttore artistico Andrea Bruno Savelli -
Ce lo vogliamo ricordare anche fisicamente,
e per questo metteremo lì, su una panchina,
la sua statua, che esprime tutta la sua
pesantezza, che lui amava, pronto ad
abbracciare chiunque si voglia riposare un
attimo, guardando la facciata del teatro
dedicato a lui dai suoi concittadini. E’ una
cosa che a me personalmente riempie di
gioia, orgoglio e tristezza al tempo
stesso”.
“Volevo rappresentare con questa scultura
del Monni il suo carattere, il suo modo
istrionico di parlare alla gente, ed è per
questo che l’ho ritratto con il dito alzato,
con la pretesa di intavolare una
discussione. - chiude lo scultore Piero
Ciaramelli - Lui era così, un istrione
bonario, una persona squisita, con questo
modo di essere così vicino alle persone con
cui dialogava, mai strafottente, in un certo
qual senso paesano. Io ho voluto rubargli
questa sua prerogativa, questa anima, e ho
cercato di trasmetterla nella scultura.
Spero di esserci riuscito, e che la gente
che si metterà a sedere di fianco a lui
voglia dialogarci, come era solito fare
Carlo qui alle Cascine”.
Il primo appuntamento, giovedì 19 maggio,
nel foyer del Teatrodante Carlo Monni
(piazza Dante n.23, inizio ore 21, ingresso
libero), sarà con l’asta. Tra gli oggetti e
i ricordi battuti da Troilo e Del Bene,
amici storici di Carlo, ci saranno i costumi
e gli oggetti di scena dello spettacolo
“Benvenuti in Casa Gori”; gli acquerelli di
Valentina Corsi, che ritraggono paesaggi
fiorentini e il Parco delle Cascine, e
quelli di Sheila Massellucci; l’attrice
Valentina Banci reciterà per il migliore
offerente (ma anche per tutti gli
intervenuti) “Le vele” di Dino Campana;
Nicola Pecci canterà “Nun te reggae più”,
interpretata con Monni nello spettacolo “Nel
mezzo del cammin” di Angelo Savelli.
Giovanna Maria Carli donerà la copia del
cortometraggio inedito “Il campo degli avi”,
con Alessio Sardelli, Carlo Monni e
Altamante, girato nelle colline del Chianti,
la storia di quello che si tramandavano gli
avi, una metafora della vita. Un
documentario contadino, divertente e
riflessivo. Sarà all’asta anche il dvd
“Carlo Monni, un bohémien sul palcoscenico
di Rifredi”, l’acquerello dalla collezione
privata GMC eseguito da Giacinto Migliori in
arte Romoletto; il disegno a carboncino
firmato dell'attore fiorentino Massimo
Sarchielli (attore e amico di Carlo, ha
lavorato con Argento, Scola, Avati,
Fellini), donato da Alessio Sardelli, e vari
altri oggetti.
Si proseguirà con tre appuntamenti in piazza
Dante: il 19 giugno l’aperitivo su pattini
“Spritz Party”, con l’esibizione delle
atlete dell’Accademia Del Pattino d’Oro, di
cui fa parte Giada Cavataio, arrivata terza
ai Mondiali di pattinaggio; il 19 luglio, la
cena, organizzata in collaborazione con il
Bar Mezz’a Campi e il Cafè Dante, con menu
“tipicamente monniano”, di cucina popolare
(cena con primo, secondo, dolce e bevande a
€ 20, menù bambini € 10, solo su
prenotazione, per informazioni 0558979403
oppure presso Bar Mezz'a Campi e Cafè
Dante). Il 19 agosto invece si terrà la
“Tombolata e cocomero”, mentre domenica 18
settembre “24 ore di calcetto” sul
palcoscenico, in un avvincente match
continuo, tre contro tre.
Gran chiusura, il 19 ottobre, alle ore 19,
con la festa di inaugurazione della statua e
brindisi collettivo. A seguire, ci sarà la
prima dello spettacolo teatrale “I tempi
cambiano. C’era una volta l’Acqua Cheta” di
Brunetto Salvini, per la regia di Andrea
Bruno Savelli, con Sergio Forconi, Valerio
Ranfagni, Giuseppe Troilo, Raul Bulgherini,
Filippo Rak, Alessio Grandi, Simone Centineo,
Mery Nacci, Alessandro Calonaci, Giulia
Mottini, Martina Rocchi e Stefania Ciampi.
Una delle più brillanti commedie del
vernacolo fiorentino, ispirata all'operetta
di Novello Novelli, verrà rielaborata, 30
anni dopo, dalla penna di Brunetto Salvini
in collaborazione con Raul Bulgherini. Una
vicenda scoppiettante in cui si
racconteranno le avventure del signor
Pampaloni, noleggiatore fiorentino, alle
prese con la moglie, Rosa Baciagaluppi, dal
carattere forte e prepotente, e delle figlie
Ida e Anita, che non fanno altro che
bisticciare. La già instabile quiete della
famiglia sarà ulteriormente minata dalla
scomparsa della figlia minore Ida,
probabilmente fuggita con il giovane barista
Alfredo Accomodati. Interverranno nella
ricerca, creando ancora più scompiglio, i
vicini, il giornalaio, il trombaio e
l'esilarante investigatore Amilcare.
“In scena ci saranno i mostri sacri del
vernacolo fiorentino. - aggiunge Andrea
Bruno Savelli - Vernacolo è una parola che
spesso viene utilizzata per sminuire, ma
bisogna ricordarsi che De Filippo scriveva
nel suo vernacolo, nel suo dialetto, ed è
uno degli autori più importanti al mondo. Il
vernacolo è solo un mezzo per scrivere delle
grandi cose, e gli attori che saranno in
scena sono straordinari, dalle nuove
generazioni di talento ai mostri sacri.
Anche Carlo era un attore che raramente
recitava cercando una dizione pulita, ma
utilizzava il cuore enorme che aveva”.
All’iniziativa è correlata una campagna di
crowdfunding su piattaforma Kapipal
(kapipal.com/it/), attiva dal 19 luglio al
19 ottobre, con obiettivo 10.000 euro
complessivi, che serviranno per coprire le
spese della statua dedicata all’attore. Qui
confluiranno gli incassi dei singoli eventi.
Per ringraziare i donatori (è possibile
donare dai 5 euro in su), lo staff del
Teatrodante Carlo Monni ha pensato a una
serie di oggetti di merchandising dedicati a
Carlo, quali bottiglie di vino da
agricoltura biologica dell’azienda Paterna
di Terranuova Bracciolini (AR), dove Monni
si forniva, customizzate per l’occasione da
etichette che lo ritraggono, shopper in
cotone e magliette con frasi tratte dai suoi
film, quali “Berlinguer ti voglio bene”,
diretto da Giuseppe Bertolucci, interpretato
insieme all’amico Roberto Benigni, o sconti
sulla nuova stagione del teatro.
Per ulteriori informazioni
www.teatrodante.it |