OPERA_Nella
prossimità problematica dello straniero,
nell’insopprimibile vicinanza dell’amico
lontano, nella potenza dello sguardo,
nell’assedio impietoso dell’allucinazione,
nel sentimento del disgusto o del ridicolo,
nella relazione etica del faccia a faccia,
quelle in atto sono ‘distanze’ che non
possono essere misurate geometricamente.
Sorgono allora una serie di domande: in che
maniera la cultura e l’ideologia
condizionano il corpo dell’uomo e il suo
modo di abitare lo spazio? Come si modifica
la percezione di ciò che è vicino o lontano
quando la follia altera drammaticamente la
nostra rappresentazione della realtà? In che
senso l’incontro con l’altro è reso
possibile da una distanza assoluta che ci
avvicina proprio in quanto ci separa? In
questo lavoro l’Autore ci mostra come non
solo l’uomo viva la vicinanza o la
lontananza in un modo irriducibile a
qualsiasi forma di misurazione, ma come
esistano distanze di natura diversa a
seconda del contesto in cui siamo
esistenzialmente ed emotivamente orientati.
AUTORE_Michele Bracco si occupa da oltre
vent’anni di fenomenologia. Ha pubblicato
saggi su Husserl, Heidegger, Binswanger,
Nietzsche, e nel 2000 ha scritto la voce
‘Prossemica’ per L’universo del corpo
(Enciclopedia Treccani).
Tiene seminari di filosofia all’università e
insegna fenomenologia presso la scuola di
specializzazione IPRA di Roma.
Collabora con il Centro Italiano di Ricerche
Fenomenologiche di Roma (affiliato a The
World Phenomenology Institute – U.S.A.) e
con il Centro Studi Interdisciplinari di
Chiavari. |