Concepito come
un viaggio a ritroso nel tempo, il percorso
espositivo comincia da “Orizzonte bianco”
del 2016 per concludersi con le opere
storiche del 1985. “Non una retrospettiva
classica – ha spiegato il curatore nel suo
intervento di presentazione - piuttosto un
punto d’osservazione privilegiato dal
“presente” sulle tematiche affrontate
dall’artista: confronto tra arte e mass
media e tra pittura e scultura, l'analisi
dell'influenza del passaggio dall'astrazione
alla figurazione negli anni Ottanta e quello
dal supporto libro al giornale fino ai touch
screen attuali. La scelta di raccontare un
percorso procedendo nel suo senso contrario
risulta molto adatta al tipo di ricerca di
Giovanni Leto, che non si è sviluppata
secondo il canone di evoluzione stilistica
di stampo novecentesco, ma sull’analisi
orizzontale dei pro e dei contro del ruolo
dell'arte rispetto alla società globale
all'interno del così detto “post moderno” ed
oggi della “modernità liquida”.
La mostra, organizzata dagli Amici della
Pittura Siciliana dell'Ottocento, sarà
visitabile fino al 29 gennaio dal martedì
alla domenica 10.30 – 12.30 / 16.00 – 20.00.
Le Fabbriche Chiaramontane saranno chiuse
tutti i lunedì; 25, 26 dicembre e 1 gennaio
2017; aperte nei festivi 8 dicembre e 6
gennaio.
Ingresso 1 euro.
Il catalogo ragionato, pubblicato
dall’Edizione Amici della Pittura Siciliana
dell'Ottocento, permette di indagare da
punti di vista differenti il lungo percorso
introspettivo che Leto ha intrapreso tra il
mezzo della pittura (il colore) e il medium
della comunicazione di massa (la carta
stampata). Al suo interno, oltre al saggio
del curatore, è riunita una selezione di
scritti storici: Filiberto Menna (1989),
Vittoria Coen (1990), Enrico Crispolti
(2003) e Davide Lacagnina (2004). |